Recensione “Il libro dei ricordi perduti” di Louise Walters

Il libro dei ricordi perduti
Louise Walters

Genere: Romanzo  
Formato: 
Brossura  

Pagine: 298

Editore: Corbaccio

Giudizio sintetico



Roberta ama i libri ed è tanto affascinata da essi da lavorare in una libreria la “Old and New” che custodisce libri usati e nuovi.
Ripone con cura i tomi negli scaffali conservando, di quelli usati, qualsiasi tesoro trovi al loro interno, vecchie fotografia lettere, cartoline e dediche.
Un giorno Roberta riceve dal padre dei vecchi libri appartenuti alla ormai anziana nonna ricoverata in una casa di riposo, conservati un una curiosa valigia.
All’interno di uno di essi trova una lettera del nonno che aprirà scenari sulla sua famiglia e sulla storia della nonna Dorothea che cambieranno la storia della famiglia in modo radicale.


Recensione:
Ci sono tante cose che amo, da sognatrice non potrei elencarle tutte senza scrivere io stessa un libro, ma tra tutte queste cose ce ne sono due che per me sono indispensabili: i libri e i vecchi ricordi di famiglia.
Lettere spedite, foto che ritraggono le persone a cui voglio bene o che hanno riempito i ricordi di una famiglia da generazioni, e proprio come Roberta conservo tutto gelosamente.
Roberta però fa una scoperta curiosa e a tratti inquietante.
Una lettera del nonno paterno, datata 1941, un anno dopo la sua presunta morte in guerra impegnato come aviatore polacco a servizio della RAF.
A seguito di questa scoperta, il romanzo si divide tra un presente dove la quotidianità di Roberta si interseca alla curiosità e alla voglia di chiedere senza ferire (il padre malato e la nonna ormai anziana) per scoprire la verità che si cela dietro le parole di quella lettera, e il passato dove viene raccontata la vita imprevedibile e sconosciuta ai molti della nonna Dorothea che vive gli anni della Seconda Guerra Mondiale tra sofferenze, abusi, difficoltà e una storia d’amore “sbagliata”, nata per caso, ma che da la forza per affrontare il presente.
Tutto il libro è un intreccio di storie, di desideri di riscatto e follie, decisioni più o meno condivisibili che perdono o prendono valore a seconda dell’epoca, di personaggi che si rincorrono non sempre trovandosi e di curiosi stravolgimenti che si intrecciano come rami in un albero genealogico che viene stravolto e ricucito.
E’ un romanzo semplice ma molto coinvolgente che si fa fatica a lasciare perché la curiosità è tale da rendere il distacco difficile.
Ho letto questo libro in due giorni e non sarebbe potuto accadere diversamente.
Tanto quanto Roberta volevo sapere, conoscere e scoprire le dinamiche di una storia che si chiariscono soltanto alla fine.
Immagini chiare, personaggi nitidi e un finale per niente scontato, narrato per poche pagine finali, dalla stessa Dorothea che ha tessuto le maglie intricate di una storia difficile ma affascinante.
Perchè solo tre stelle?
Perché alla fine lascia un po’ con la bocca asciutta.
La storia, per quanto raccontata bene e che si fa leggere davvero piacevolmente, non ha robustezza, non ha una conclusione al pari delle pagine che la precedono.
Alla fine del libro non senti, come spesso accade, la nostalgia dei personaggi ma, anzi, ti viene solo da dire “tutto qui?!”.
Quindi, un’ottima compagnia per un paio di giorni, ma abbastanza deludente.
Louise Walters è nata nell’Oxfordshire nel 1967, si è laureata all’Open University nel 2010, e vive nel Northamptonshire con il marito e i cinque figli. Autrice di poesie, «Il libro dei ricordi perduti» è il suo primo romanzo che ha subito suscitato l’entusiasmo degli editori di tutto il mondo. Oltre che in Italia, «Il libro dei ricordi perduti» verrà pubblicato in Germania, Paesi Bassi, Serbia, Svezia, Francia, Polonia e Stati Uniti.
Fonte: corbaccio.it
«Non devi dirmi nulla che non vuoi dirmi, babunia», dico, tentando la sorte, aprendo uno spiraglio, invitandola a confidarsi con me. «Ma sono qui e ti ascolto, se vuoi.»

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