Recensione “Il segreto del Verziere” di Federico Carro

Il segreto del verziere

di Federico Carro

  • Editore: Sacco
  • Data di Pubblicazione: 2015
  • EAN: 9788869510915
  • ISBN: 8869510913
  • Pagine: 168
  • Formato: brossura
Il “Segreto del verziere” è un romanzo originale che unifica colori di terra marina a racconti dal sapore fiabesco ove l’aspetto di vita è l’elemento chiave in intrigati passaggi di morte e desiderio di giustizia. Lo stile dell’autore è apparentemente austero ma, secondo un’analisi più approfondita del testo, si carica di una fantasia creativa in grado di tramutare un borgo decantato e al contempo maledetto dalle genti del posto in un luogo incantato di forze che richiamano alla rinascita.

Recensione:
Non è stato semplice cimentarsi con il linguaggio “d’altri tempi” di questo romanzo.
Volutamente scritto con questo stile, che ben si mescola con l’ambientazione fiabesca e dal carattere antico, “Il segreto del Verziere” non è un libro per tutti.
Bisogna, in qualche modo, essere in grado di comprenderne e apprezzare la forma, lo stile e il linguaggio che, per tutta la durata della narrazione, non permettono distrazioni o interpretazioni sbagliate.

La storia inizia con un’introduzione che incuriosisce e che narra la storia di un regno prospero e felice dove governava, Re Lenoire.
Un giorno, viene concesso un dono al re, da lui rifiutato e nascosto nel bosco.

Questo fatto porta brevemente al declino il regno e causa prima l’ammalarsi, e poi la morte di Re Lenoire. Dopo la sua morte, suo figlio, Lejake, per una scommessa fatta con la sorella, rifiuta il trono rimanendo principe e gettando così nel caos un regno già in difficoltà.
Un uomo misterioso propone a Lejake un patto, poi accettato, e che porta il mancato re lontano dal regno, allontanando nel contempo caos e disordine, oltre che la monarchia.
Un giorno questo patto viene spezzato e il romanzo ha inizio…

In un lido senza tempo, un veliero appare nel porto, dove il capo dello scalo ne ordina l’affondamento.
Ademaro, il capitano della nave, racconta il mistero della scomparsa dell’intero equipaggio e della ricerca del figlio.
Virtuoso, amico e accompagnatore del parroco Michele, guida il capitano dai medici del luogo, incontrando in seguito Corcelso che lo invita per una cena a casa con la moglie Dalia e il figlio Fiordilisio.

Da questo momento iniziale, di ordinata quotidianità legata al mistero del veliero, si aprono capitoli dove personaggi nuovi fanno l’ingresso nella storia e dove, con qualche difficoltà di interpretazione, si uniscono dettagli fiabeschi a un misterioso filo conduttore, thriller e dal sapore amaro.
Corcelso e Virtuoso, nel presente delle loro vite, si trovano ad affrontare leggende passate narrate da personaggi strani nell’aspetto, come Alvaro, e ad affrontare misteriosi avvenimenti, omicidi e antiche rivalità familiari.
Incidenti passati, legami familiari incerti e la natura che con temporali improvvisi e premonitori preannuncia sempre avvenimenti inquietanti, si intrecciano con misteri legati a leggende e a surreali avvenimenti.
Un personaggio con tatuaggi d’oro si inserisce nella scena e mette un po’ d’ordine nel racconto provando a riordinare e a dare spiegazioni agli avvenimenti che si succedono in un apparentemente tranquillo e soleggiato lido.
Un patto leggendario spezzato e la conseguenza che ricade su tutti… .
La natura e il contrasto con l’uomo si uniranno e fonderanno in una primordiale lotta, che porterà risposte ma lascerà tante domande sul campo.

L’intreccio di un linguaggio arcaico e del mistero legato a luoghi e leggende antiche, sono una ricetta vincente ma non adatta a tutti i lettori.
Io, in primis, ho trovato difficile unire trama e linguaggio di narrazione, il cimentarmi con uno scritto così fitto e intenso, arricchito da una scrittura non sempre facile da seguire per la quantità di figure retoriche, termini in disuso e ossimori.
La storia è intrigante e incuriosisce, porta il lettore a cercare di riordinare i tasselli e a individuare risposte, che arriveranno ma non completamente, a provare a diventare uno spettatore della storia assaporandone il linguaggio antico e l’ambientazione fiabesca.
Questo tentativo e questo unire il fiabesco al thriller è una prova che l’autore supera, adatta però a chi ama sperimentare letture ricercate e impegnative, con linguaggio non sempre di facile comprensione e con la complessità di unire storia e interpretazione di avvenimenti e fatti.
Un lavoro che trasuda impegno e ricerche, studio e fantasia, complessità e tratti particolari e unici.
Una lettura complessa dove luoghi e personaggi sono lasciati alla completa immaginazione del lettore e dove l’odio, l’amore a la morte si uniscono alla natura in un modo unico e per nulla scontato.

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Nato a la Spezia il 15 Giugno 1991, Federico Carro cresce a Vernazza. Si iscrive al Liceo Artistico Cardarelli di La Spezia e di lì a poco scrive la bozza del suo libro “Il segreto del verziere”. Federico continua a scrivere il suo romanzo “Il segreto del verziere”, e nel frattempo, insieme ad un suo amico sassofonista, riesce a creare un piccolo gruppo. Grazie all’aiuto del suo fonico e di altri collaboratori che gli danno supporto, Federico riesce a completare l’album, intitolandolo “Come un lampo”. Contemporaneamente riesce a terminare il suo libro “Il segreto del verziere” e altri video musicali quali “Lovely storm” e “Replace my soul”.

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