Recensione di “Buonasera (signorina)” di Davide Pappalardo

Buonasera (Signorina)
Davide Pappalardo


Formato: Brossura
Genere: Giallo
Pagine: 220
Editore: Eclissi Editrice

Giudizio Sintetico
Davide Pappalardo, attraverso “Buonasera (signorina)” ci regala uno straordinario tuffo nella Milano degli anni ’70, epoca di grande fermento per la metropoli meneghina, anni che ancora non facevano trasparire il futuro che un decennio più tardi sarebbe sfociato nella “Milano da bere”.
E’ un noir straordinario, in cui la storia è sapientemente arricchita dalla descrizione di personaggi, fatti, situazioni e atmosfere che avvolgono completamente il lettore e lo catapultano al tempo della narrazione.

Un linguaggio, in alcuni frangenti, contraddistinto da tratti marcati, racconta di una storia della mala milanese in cui un omicidio è il fatto principale  da cui si dipana il racconto fatto di storie poliziesche, intrighi amorosi, night club e traffici poco leciti, e di tanta tanta milanesità, raccontata tra le volute di fumo di sigari e sigarette lasciate bruciare nei posacenere a fianco di bicchieri di whisky, alcolico che gioca un ruolo non secondario nella storia.
Il racconto non manca di tratti violenti, scene dalle tinte forti, ma nel contempo fa trasparire molto dell’animo e dei travagli dei personaggi protagonisti della vicenda, dettaglio sicuramente non trascurabile e che mette in risalto l’abilità e la passione dell’autore per il “noir”.

La trama è intrigante, ma quello che colpisce di più il lettore, soprattutto per chi, come me, è nato in questa città, è la “milanesità” del racconto, i particolari, le descrizioni e le atmosfere: vi sono frangenti in cui non ci si deve stupire se la mente gioca lo scherzo di far udire lo sferragliare di un tram lungo corso Magenta, di quelli verdi di una volta – magari con la pubblicità dell’Alemagna – che corre lungo i binari resi umidi da una nebbia avvolgente.

E’ un libro che si legge con grande piacere, che scorre bene ma che non solleva il lettore dal dover impiegare la necessaria concentrazione per non perdersi in vicende complesse e nei tanti personaggi che animano queste pagine fatte di indagini, drammi personali, cospirazioni, fallimenti e voglia di riscatto, il tutto sullo sfondo di vicende di Polizia, gangster di casa nostra con trascorsi in terra francese, famiglie di umili origini e un pizzico di sentimento che alleggerisce, sempre con sapienza, la carnalità di alcuni frangenti.

E’ una storia che non manca di offrire un sapore amaro, come a voler finire di appagare i sensi di chi si accinge a perdersi in queste pagine.
Davide Pappalardo con “Buonasera (signorina)” consegna al lettore pagine di grande maturità, espressa cimentandosi con un genere decisamente non facile come è il “noir”, con un ritmo vivace al punto giusto, e con un mood milanese che non mi ha lasciato per nulla indifferente. 

Davide Pappalardo
L’autore è nato nel ’76. Da sempre è appassionato di storiacce di bulli, pupe, pistole e delitti. 
Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo, “Milano Pastis” (Nerocromo), e la raccolta di racconti “La Versione di Mitridate” (Zona Contemporanea). Eclissieditrice.com




Letto e recensito da

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *