Recensione “La spia di Venezia. Un’indagine di William Shakespeare

La spia di Venezia
Un’indagine di William ShakespeareBenet Brandreth


Formato: Brossura
Genere: Romanzo Storico
Pagine: 470


Giudizio Sintetico

Scrivere un romanzo storico non è una cosa da poco, soprattutto se si decide che il protagonista del nostro scritto debba essere William Shakespeare… .
Potrebbe sembrare una scelta azzardata soprattutto perchè il genere di romanzo scritto da Benet Brandreth non è solo storico, ma anche thriller, un misterioso intreccio di intrighi che parte dall’Inghilterra e raggiunge le coste nostrane nella laguna più famosa del mondo, Venezia.
Potrebbe essere una scelta azzardata, ma non lo è, perchè l’autore non solo è bravo a creare l’atmosfera storica adatta, ma sfrutta un “vuoto” storico relativo a Shakespeare.
I famosi “anni perduti” del drammaturgo più famoso del mondo, vanno dal Febbraio del 1585, dove lo vediamo nella città natale alle prese con il battesimo dei figli, al 1592 dove lo ritroviamo al centro delle cronache teatrali Londinesi.
Dove è stato e cosa ha fatto William Shakespeare in  quegli anni?
Il romanzo è ambientato proprio nel 1585 e potrebbe essere una visione fantasiosa ma possibile di un’avventura pericolosa ma intrigante (ricordando che molte sue opere sono ambientate in Italia), una possibile deviazione di una vita conosciuta e apprezzata da tutti negli ultimi 500 anni… .

Siamo a Stratford upon Avon e William Shakespeare si distingue dai suoi concittadini non per brillanti capacità teatrali, ma per il carattere scaltro e vendicativo, passionale e talentuoso.
Proprio la passione per le donne e il talento nel corteggiarle, sebbene sia sposato e padre di tre figli a vent’anni, lo portano ad avere nemici nelle alte cariche della città e, per salvaguardare la serenità della famiglia, si trasferisce a Londra al seguito di una compagnia di attori in cerca di un punto d’inizio e svolta per la sua stessa vita.
Il carattere e il talento per la scrittura e la dialettica di William non passano inosservati, e la corona inglese, dove la regina Elisabetta difende la corrente protestante dalle minacce di Spagna e Papato, lo ingaggia al seguito dell’ambasciatore inglese diretto a Venezia per provare a stringere nuove alleanze preziose e sfuggire a disastri commerciali.

La nostra Inghilterra è il risultato della storia di molti uomini. Di molti re. Ognuno di essi ha creduto di avere diritto a governare. Lancaster e York in conflitto per il proprio turno a indossare la corona. Ognuno ha scoperto, quando quel turno è arrivato, che le corone rendono scomodo ogni cuscino. Poco e disturbato è il riposo del re. E intanto gli uomini soffrono e muoiono per le loro ambizioni. Perchè? Cosa importa loro? Cosa importa a tutte queste persone chi sarà re? Conosci la storia dell’Inghilterra, mastro Shakespeare? 

L’inghilterra a quel tempo era circondata da pericoli e nemici come Filippo di Spagna, cattolico e alleato del Papa, pronto a tutto per difendere il cattolicesimo dai protestanti d’oltremanica.
Il Papa temeva invece il rafforzarsi di questo nuovo “ramo”cristiano e la priorità trovava domicilio nella stretta di nuove alleanze e nell’eliminazione degli ostacoli e delle alleanze pericolose come quella tra Inghilterra e Venezia.
Venezia, città meravigliosa e culla di civiltà e religioni diverse, ricca e regina dii commerci, poteva tessere la ragnatela economica e fungere da peso decisivo nello scacchiere politico Europeo.

Proprio come in uno scacchiere, la vicenda e il viaggio che l’ambasciata inglese intraprende diretto a Venezia si trasforma in un’oscura lotta alla sopravvivenza dove, con pericoli e astuzia, William deve sopravvivere e far sopravvivere l’onore del suo paese, custode di lettere destinate al doge.
Un pericolo in carne ed ossa segue William e il suo compagno nella vita veneziana, pronto ad attaccare e ad eliminare l’ostacolo.
Ma la famosa furbizia, lo spirito di avventura e l’arguzia che caratterizzano William Shakespeare, renderanno questa caccia all’uomo una lotta ad armi pari dove, attraverso poesia, meraviglie culturali e feste di palazzo, i colpi inferti saranno sleali e dolorosi ma dove amore e coraggio sapranno dare giustizia ad una “caccia” dura e spietata.
Ambasciate, ricchi nobili veneziani, pittori passati alla storia, cortigiane oneste, come l’incantevole Isabella, e travestimenti saranno i dettagli di una storia intrigante, carica di avvenimenti e affascinanti panorami da ammirare attraverso fine scrittura e divertenti dialoghi.

Ascolta quello che dici. Siamo qui, in una strana città. lontani da casa e dagli amici. Nemici tutti intorno, nascosti. La nostra stessa identità una menzogna, e se scoperti rischiamo la morte. La ragione ci dice di fuggire. Eppure tu, tu… tu resti. Giri per le strade, fra i canali, scrivi sonetti per strane bellezze. Come se non camminassimo sul filo del rasoio. Non essere tanto sicuro che non si tratti di un incantesimo, di una magia, di una stregoneria. Non essere tanto sicuro che non ci sia di mezzo una Circe.

Che Benet Brandreth sia un esperto di Shakespeare si percepisce dalla prima delle 470 pagine di questo romanzo.
La cura e i dettagli storici sono perfetti e magnifici tanto quanto i dialoghi e la scrittura dove armonia, inventiva e sinfonia nell’ordine delle parole, si fondono alla trama storica e al mistero protagonista del romanzo.
La prima parte del libro, ambientata in Inghilterra, sebbene non sia sempre scorrevole e di facile assorbimento, è utile al fine di capire e apprezzare la vita di quel momento storico e la tensione che regnava in Europa.
Utile anche alla comprensione del carattere di William, della sua dichiarazione vitale all’amore, della sua furbizia e del suo tratto marcato nei confronti dell’intelletto e della parola, la prima parte del romanzo è uno spaccato autentico della vita inglese del 1585.
Gli spettacoli cittadini, le carovane di attori, gli amori proibiti, il potere della nobiltà, tutto è fondamentale e prezioso per la comprensione di ciò che viene nella seconda parte e che è l’inizio della corsa contro i sotterfugi del papato e delle sue spie.

Arrivato in Italia, il ritmo cambia, il lettore viene coinvolto nella ricerca della verità, nella fuga dai pericoli e nella storia che viene orchestrata e gestita da William come in futuro farà da drammaturgo e scrittore.
Venezia affascina e si presta perfettamente all’evoluzione del romanzo, all’unirsi di spie e sgherri, ai dialoghi fitti in chiese artisticamente meravigliose e alla nobiltà mascherata che è specchio di intrighi e macchinazioni.

Un romanzo scritto in maniera perfetta, dialoghi che stregano e una storia che coinvolge e insegna, con i dettagli che vanno dalla vita quotidiana alla cucina veneta.
Una lettura scorrevole ma non semplice, resa fluida dalla divisione in capitoli brevi e aperta da interludi su ciò che il lettore leggerà a breve.
Una traduzione, a opera di Barbara Cattaneo, che riesce a riportare perfettamente l’andamento teatrale e romanzato della storia, unendo avvenimenti al cardiopalma, mistero e strategia degni degli 007 moderni.

Benet Brandreth


È un esperto di Shakespeare e del suo linguaggio. Lavora per la Royal Shakespeare Company e la Donmar Warehouse, scrive e interpreta storie per la radio. Il suo spettacolo teatrale The Brandreth Papers ha riscosso un grande successo di pubblico. Istruttore di arti marziali filippine, vive a Londra con la moglie e due figli e fa del suo meglio per apparire un uomo del Rinascimento. Il suo sito internet è www.benetbrandreth.com
Letto e recensito da

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *