Recensione “Tutta la vita che vuoi” di Enrico Galiano – Garzanti –

Tutta la vita che vuoi

– Enrico Galiano  –

«Se non hai mai vissuto, mai davvero, il primo giorno in cui sei vivo non dura solo un giorno. Sì, dentro quel giorno ci sono ventiquattro ore e dentro ogni singola ora sessanta minuti, così come dentro ogni singolo minuto ci sono sessanta secondi, come in tutti gli altri giorni della tua vita, ma il fatto nudo e crudo è che dentro ognuno di quei sessanta secondi, dentro i minuti dentro le ore, bé, ognuno di quelli può valere come un giorno intero»

 

Formato: Copertina rigida

Pagine: 416
Genere: Romanzo
Editore : Garzanti
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Giudizio Sintetico


Quando andavo a scuola, potevi riconoscere il carattere e i modi di fare dei compagni dal posto che quotidianamente sceglievano nel ferro di cavallo dei banchi.

C’era una vera e propria divisione in “ali” con i “bravi ragazzi” a sinistra, chi voleva seguire ma era pronto a distrarsi al centro, e chi aveva intenzione di dormire o pensare ad altro, a destra.

Pensando a Giorgio, Filippo Maria e Clo, avremmo visto il primo a sinistra, rispettoso delle regole, timido e impaurito dalla vita, il secondo al centro, sfinito di essere ultimo e non far parte dei “VIP” della classe e l’ultima nell’estrema ala destra, anzi, probabilmente non sarebbe stata presente alla lezione.

 

Sì, perché Clo è una ragazza problematica, tutti la chiamano “La Ladra”, e lei non fa nulla per cancellare questa reputazione sbagliata, lei ha bisogno di rubare, è cleptomane e, in fondo, sostanzialmente non le interessa di niente e di nessuno, vuole solo scappare da quel ragazzo che pensa di essere il suo fidanzato, trovare qualcosa da rubare e riempire i fogliettini che contengono numeri e azioni degne di essere vissute.

Filippo Maria è invece frustrato dalla sua impotenza, dalla mancanza di coraggio per affrontare di petto la vergogna di un nome ridicolo, di farsi rispettare dai compagni, di fare colpo su Giada Tosi, la ragazza che gli fa battere il cuore da tempo, ma soprattutto urlare con tutto il fiato che ha in gola, tutto ciò che pensa al professore di fisica che quotidianamente lo umilia di fronte alla classe.

Giorgio invece vive di regole, balbetta e non ne può più di essere il “Calimero” della famiglia perfetta, non ha mai fatto nulla fuori dalle regole, sembra seguire il flusso della vita inconsapevole e pare impossibile poter contare sulla fiducia e il sostegno dei genitori.

La vita sembra scorrere monotona anche oggi che è un giorno fuori dall’ordinario poiché Luca, fratello di Giorgio, è morto e stanno per essere celebrati i funerali.

Giorgio sembra non voler accettare silenziosamente questo avvenimento, vuole salutare il fratello facendo qualcosa di epico, qualcosa che il suo Luca avrebbe approvato.

Nello stesso istante, a scuola, Filippo Maria ha deciso che non si farà più insultare dal professore di filosofia.

Al centro commerciale Clo è decisa a chiudere con quel ragazzo che è convinto di essere il suo fidanzato e, nel frattempo, rubare anche qualcosa.

Queste tre prime decisioni saranno l’interruttore di un viaggio di ribellione che porterà i ragazzi ad unirsi e compiere, nell’arco di una giornata, atti discutibili ma pieni di energia, libertà e grande risvolto per dare nuovo senso e slancio alle proprie vite.

Sarà, come dice il sottotitolo, un solo attimo a contenere tutta la forza dell’infinito e, quell’attimo, cambierà il destino, la personalità, il senso e gli affetti dei tre ragazzi e di tutti coloro che incontreranno nel loro cammino.

 

“Tutta la vita che vuoi” è un romanzo semplicemente meraviglioso, una di quelle storie difficili da salutare giunti alla conclusione, un concentrato di spensieratezza e poesia resi possibili dalla fantasia e dalla penna  armoniosa di Enrico Galiano.

Sebbene all’inizio il lettore possa pensare di essere al cospetto di un romanzo adatto ad una fascia di età tardo adolescenziale, in realtà questo libro è adatto a chiunque, qualsiasi lettore può assorbire e percepire il senso profondo di ogni gesto e parola contenuta tra le pagine.

Non solo evasione e necessità di riscatto, ma anche un urlo alla bellezza nei confronti della vita, delle cose semplici che sono le prime ad essere occultate dalle mille cose che occupano la quotidianità.

Tre ragazzi che, attraverso pazzie e gesti folli, riescono a trasmettere la bellezza della vita, delle responsabilità e dell’avventura, dell’amore nei confronti della famiglia e la grande opportunità di cambiamento che, a volte, il caso offre.

Giorgio, Filippo Maria sono due ragazzi diversi, la fascia estrema della normalità, ragazzi isolati e bisognosi di incontrare qualcuno capace di far spazio tra regole e timori e dare voce ai sogni.

Clo è una ragazza che fugge dal passato perché ha paura di legami e sentimenti e, proprio nell’incontro con i due ragazzi, saprà capire e cogliere il vero senso dell’amore.

Un bellissimo romanzo, intenso, commovente, completo e carico di significati, un libro che si legge velocemente e da cui è difficile staccarsi, una bellissima e originale dichiarazione d’amore alla vita e alla semplicità fatta da un autore che è anche un professore e da cui, ci auguriamo, molto adulti possano prendere esempio per quanta empatia con la fascia adolescenziale traspare dalle sue parole e dal suo scritto.

Una nota di merito va anche alla chiusura, alle ultime due scelte di stile che Enrico Galiano aggiunge, come ciliegine sulla torta a conclusione della storia, capaci di inumidire gli occhi e lasciare un senso di vuoto e nostalgia  a conclusione della lettura.


Enrico Galiano è nato a Pordenone nel 1977. Insegnante in una scuola di periferia, ha creato la webserie Cose da prof, che ha superato i dieci milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei 100 migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per l’Europa con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore.

 


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