Recensione “L’ultimo alito dell’estate” di Luca Rebecchi

L’ultimo alito dell’estate

– Luca Rebecchi  –

Chiara è sospesa in una sorta di limbo. L’impressione che i prossimi a dissolversi saranno loro – con la medesima naturalezza con cui termina un minuetto, o un fuoco – la attraversa lieve. La figurazione ha in sé qualcosa di gradevole, rassicurante”.

 

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 296
Genere: Romanzo
Editore: Bookabook


Giudizio Sintetico


Non servono trame sdolcinate per conquistare, non serve molto rumore per smuovere il pensiero del lettore, non è necessario un numero spropositato di colpi di scena per arricchire una trama.

Ciò che Luca Rebecchi dona con “L’ultimo alito dell’estate” è una storia profonda, unica, capace di spaventare e di coccolare, di riempire i silenzi con grandi riflessioni e di toccare le corde profonde dell’animo umano attraverso la grande bellezza della condivisione e dell’aiuto che arriva, anche inaspettato e non richiesto, da altri.

 

Nel mese di Aprile del 2006 Filippo cerca di togliersi la vita.

Troppo dolore, menzogne e false verità hanno portato il ragazzo, giovane psicologo attraente, a tentare il gesto estremo.

Le parole della madre Sandra, colpita da una grave malattia e con cui non intrattiene rapporti da anni, sembrano non sfiorare Filippo nel letto d’ospedale ma, la promessa strappata, è quella di continuare a vivere, provarci, almeno fino al compimento del trentottesimo anno di vita.

 

Nel Febbraio 2016 Filippo è solo, mescolato alla bellezza del panorama che lo circonda: vive infatti da anni sulle Dolomiti bellunesi dove ha deciso di abbandonarsi allo scorrere del tempo alienandosi da realtà e modernità, manca ormai poco allo scoccare del trentottesimo compleanno.

Ciò che Filippo non si aspetta è di incontrare Chiara, giovane escursionista che si trova obbligata a chiedere aiuto al ragazzo durante una notte di tormenta.

Il freddo, la neve e una febbre alta, obbligano i due ragazzi ad una convivenza forzata in attesa che Chiara sia abbastanza in forze per tornare a casa, accompagnata dal furbo e simpatico Arturo, colonnello in pensione degli Alpini.

Sia Filippo che Chiara sono prigionieri di un passato doloroso, di segni lasciati da altre persone che si ripresentano attraverso flashback infelici, sono diversi ma accomunati dall’amore per la natura e per il silenzio,  ciò che condividono al presente sono giornate silenziose e cariche di osservazione, pochi dialoghi ma molti gesti, scontrosità ma anche attenzione.

Ciò che non sanno è che questo incontro sarà destinato a salvare entrambi e a cambiare le loro vite per sempre… .

 

Il grande messaggio di Luca Rebecchi, che ci dice quanto spesso abbiamo bisogno di qualcuno per poterci salvare e che è impossibile farlo da soli, è il grande fulcro luminoso di questa storia per nulla sdolcinata ma piena e trasudante positività e profondità, unita a isolamento e riflessione.

Una trama originale che porta con sé la bellezza della natura ma anche di scambi psicologici, filosofici uniti a note piacevoli di musica classica e chitarre acustiche.

Il fuoco del camino sembra scaldare animo e cuore dei protagonisti che lentamente si aprono e quasi si spogliano di debolezze e segreti, pronti e vogliosi di essere salvati, seppur inconsciamente.

Ho trovato la scrittura dell’autore ordinata e priva di qualsiasi elemento che stoni o che non sia in linea con la delicatezza della trama.

Un romanzo che conquista e invoglia a scoprirne velocemente il finale, seppur con colpi di scena che il lettore non si aspetta.

Una lettura piacevole frutto di un lavoro ordinato e piacevole, e di un talento evidente,  dove emerge, con garbo ed eleganza, tutto l’amore dell’autore per natura e tranquillità.

Il lettore è infatti non solo catturato dalla trama, dall’affetto per i personaggi, ma anche dalla bellezza dell’ambientazione e dallo spazio dedicato alla potenza della natura, anche se limitata allo scoppiettare di un camino che riscalda l’animo e il cuore dei protagonisti.


Luca Rebecchi, è nato nel 1974 a Modena. Da sempre convinto assertore di un sano sviluppo sostenibile, vive in un tranquillo paese della bassa pianura emiliana, dove lavora come frutticoltore nella sua azienda biologica. L’ultimo alito dell’estate è il suo primo romanzo.

 

 

 


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *