Recensione “L’invitato” di Massimiliano Alberti – Infinito Edizioni –

L’invitato

– Massimiliano Alberti  –

– Signor Kaufman, cos’è per lei la cosa più importante? –   Restituire. Tutto qui. Ricordare ciò che ero, e restituire un po’  della fortuna che ho avuto –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 218
Genere: Romanzo


Giudizio Sintetico


La Pop Art, forma di arte popolare divenuta celebre grazie ad artisti di grande calibro, è protagonista colorata  de “L’invitato”, centro delle vicende che uniscono i protagonisti ed esplosiva responsabile di alcuni simpatici siparietti.

Massimiliano Alberti, autore e grande amante di arte e scultura, tramandati dal nonno, crea e dona al lettore un romanzo che non è solamente trama frizzante e colorata, ma anche un omaggio sincero e maestoso di uno stile, appunto la Pop Art, che rende unici i soggetti colorandoli e facendoli apparire in forme uniche e impossibili da non apprezzare.

In un mondo d’arte, a uso e consumo di una parte della società tutt’altro che di buongusto, è ambientato e si svolge il romanzo che Massimiliano Alberti, dopo anni di lavoro, dona al mondo della letteratura.

 

I protagonisti di questa storia sono tre amici, gli amici “per la pelle” Leonardo, Kevin e Tom.

Dopo aver vissuto la gioventù nella città natale Trieste, Tom grazie alle finanze derivanti dal benessere della famiglia, invita i suoi vecchi amici a Vienna per lavorare ad un progetto dedicato ad una galleria d’arte, la “PopArt Gallery”.

In un appartamento lussuoso, circondato da vetri, i tre amici ricevono e intrattengono i più noti volti dell’alta società viennese, persone saccenti e cariche di ego che non mancano di provocare e sminuire le doti degli italiani, in particolare di Leonardo.

Proprio Leo, vero protagonista della storia, si ritroverà ostaggio di questi affronti e, il risultato, saranno figuracce pubbliche, eccessi e il continuo mutare delle aspettative.

In più, non mancherà lo sbocciare di un amore impossibile che metterà Leo, e di conseguenza i suoi amici, in seria difficoltà.

 

“L’invitato” è un romanzo tremendamente ironico e malinconico, si uniscono gli spassosi siparietti di Leo, alla consapevolezza che  ognuno fatica a trovare il proprio posto nel mondo.

L’atteggiamento che porta Leo a compiere certe prodezze è dettato, in alcuni casi, da un amore improvviso e prepotente che apre scenari sprezzante confronto, e in altri da una voglia di emergere in una società che sembra legata a stereotipi e false apparenze che dettano i gusti dell’intera classe.

La storia, capace di unire trama interessante e grande omaggio all’arte, incuriosisce e coinvolge totalmente, alternando narrazione  e dialoghi che rendono interessanti la totalità di scambi tra i protagonisti.

L’innamoramento di Leo non porta a fare il tifo da parte del lettore, ma anzi, ci si trova a sperare che il protagonista trovi una via tutta sua per scovare la vera essenza della sua persona.

Un romanzo dedicato all’arte e dove si apprezza il garbo con cui Massimiliano Alberti riesce ad inserire un omaggio a Steve Alan Kaufman, ne abbiamo un esempio in copertina con l’opera “Red Marilyn Smokin”.

Avrei apprezzato una maggior presenza della galleria d’Arte e qualche cenno storico in più legato alla Pop Art, ma complessivamente, il romanzo d’esordio di Massimiliano Alberti è un’ottima linea di partenza per amare e affezionarsi ai personaggi che speriamo di ritrovare in un secondo capitolo.


Massimiliano Alberti nasce a Trieste nel 1979, in quel cantuccio di terra cosmopolita che ha fatto da arena a molti artisti e scrittori di fama internazionale, come James Joyce, Italo Svevo e Umberto Saba.

Non ancora finito di terminare gli studi universitari, è assunto in una delle aziende più importanti nel mondo del caffè. Il lavoro, però, lo porta a trascorrere molto tempo via da casa, dove nei momenti di solitudine coltiva la passione per i libri e la scrittura; l’amore per la sua azienda, rinomata per la continua ricerca dell’eccellenza, influenza non di poco il suo futuro modus operandi. Se il miglior espresso deriva da un’attenta selezione fatta chicco per chicco, così lui studia altrettanto parola per parola.

Nipote dello scultore Tristano Alberti, cresce fra i bozzetti, i quadri e le statue del nonno. L’influenza artistica, dunque, lo incoraggia a prendere la penna fra le dita sino a trasformare i suoi pensieri in uno scritto. E il 24 maggio 2017, Infinito Edizioni accetta la sua proposta alla pubblicazione.

L’invitato è il suo romanzo d’esordio, alla cui scrittura ha dedicato anni della sua vita.

Fonte e sito dell’autore: CliccaQui


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