Recensione “Fiabe faroesi” – Iperborea

Fiabe faroesi

Formato: Copertina flessibile

Genere: Fiabe
Pagine: 160
Editore: Iperborea


Giudizio sintetico


Dalle isole verdi del Nord Atlantico, sospese tra paesaggi primigeni e tradizioni immemori, un’antologia che raccoglie le più antiche fiabe tramandate a queste latitudini e pubblicate per la prima volta in Italia. Storie di orchesse che catturano i bambini e di troll a sette teste che rapiscono principesse, di giovani orfani come Senza-Papà e Figlia di Tizio o incompresi come Ceneraccio e Fanfarone che superano ogni prova di astuzia, coraggio e generosità, meritando l’aiuto di animali fatati che ribaltano le loro sorti. Storie di sirene incantatrici, giganti del mare, regni degli abissi e isole abitate da leoni, ispirate dall’oceano che con i suoi imprevisti e misteri circonda il piccolo arcipelago delle Faroe. Raccontate per secoli attorno al focolare nelle lunghe sere d’inverno, di solito da anziane narratrici nubili e prive di contatti con il mondo esterno, queste fiabe brillano spesso di un’originalità autoctona. Riprendendo motivi universalmente diffusi, li rimaneggiano e li intrecciano tra loro in avventure funamboliche, che mescolano humour, poesia e sangue, in cui si affacciano antiche saghe, miti pagani e leggende sui demoni, i folletti e le altre creature invisibili di cui è ricco l’immaginario faroese. Trascritte nell’Ottocento, quando i letterati romantici di tutta Europa ricercarono nel patrimonio orale le radici nazionali di ciascun paese, le fiabe faroesi hanno contribuito all’autodeterminazione di un popolo a lungo «provincia» del Regno di Danimarca, che attraverso la fantasia e un gusto contagioso per il narrare ha lottato per la propria identità culturale e indipendenza linguistica. 

Un altro libro, grazie a Iperborea, che dopo “Isola” di  Siri Ranva Hjelm Jacobsen, ci porta alla scoperta di quel gioiello incantato del Nord Atlantico che è l’arcipelago delle Isole Fær Øer. A dire il vero, è il terzo libro che la casa editrice dedica a questo luogo straordinario in cui la natura da vita a paesaggi incredibili che fanno da sfondo a alla vita dei faroesi scandita, ancora oggi, da tradizioni antichissime e poco conosciute; il primo fu “Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?” una storia  malinconica, dai tratti quasi poetici, ambientata in gran parte nel minuscolo villaggio di Gjógv.

“Fiabe faroesi” è una raccolta di brevi racconti che affondano le radici nell’antica tradizione popolare di queste isole a metà strada tra la Scandinavia e l’Islanda, terre dai contorni fantastici, sferzate dal vento e battute dalle forti mareggiate dell’Atlantico del nord, le cui onde non incontrano ostacoli per miglia prima di infrangersi con tutta la loro potenza sulle coste di questi luoghi. E’ lo scenario perfetto per ospitare racconti popolati da giganti, da creature del mare, da troll e da principesse ma anche di gente comune pronta a sfidare prove di coraggio e onestà per ottenere quanto desiderato.

Sono storie brevi, di poche pagine, trascrizione di quanto tradizionalmente affidato dai faroesi – per centinaia di anni, alla tradizione orale, protagonista di momenti di vita collettiva nelle loro case tipicamente nordiche, rischiarate e riscaldate dal fuoco mentre fuori dalla finestra imperversavano tempeste di vento e di mare.

La natura, che ancora oggi costituisce un elemento fondamentale nei ritmi di vita di questi luoghi meravigliosi, è un qualcosa che ritorna a più battute in queste pagine che fanno ben comprendere il valore unico di questo rapporto, ricchezza di una tradizione che costituisce un patrimonio di inestimabile valore.

Sono un luogo “crudo” le Isole Fær Øer, in cui uomo e natura convivono e si sfidano quotidianamente, un rapporto schietto, senza tinte intermedie, caratterizzato da aspetti di asprezza che tornano a chiare lettere nella trama di queste fiabe in cui poesia e sangue convivono in modo unico e originale, discostandosi dall’immaginario che il lettore può avere rispetto alle fiabe nordiche, in particolare a quelle danesi e a quelle islandesi, le prime vicine per appartenenza geopolitica, le seconde per vicinanza territoriale. Le Fær Øer sono qualcosa di unico, un piccolo universo che, grazie all’isolamento geografico ha maturato una forte identità, la stessa che caratterizza anche le sue fiabe.

Il lieto fine delle fiabe di questo libro, i valori che in esse si nascondono e il ritmo narrativo, rendono questo libro adatto a lettori di tutte le età.

E’ pura magia quella che esce da questi racconti, la stessa magia che invade gli occhi di chi ha avuto modo di assaporare questi luoghi che, come pochi altri, sono in grado di rapire il cuore.


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