Recensione “Il diavolo suona il blues” di Enrico Cetta

Il diavolo suona il blues

–  Enrico Cetta –

 

Una volta arrivati, i suoi genitori espressero la volontà di lottare insieme a lui e di stargli accanto durante il difficile percorso che sarebbe seguito di lì in avanti, ma nella sua testa il ragazzo aveva un solo pensiero: “Prima di morire devo assolutamente partecipare al Robert Johnson Festival

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo
Pagine: 89


Giudizio Sintetico


Abbiamo avuto il piacere di conoscere Enrico Cetta attraverso uno dei suoi romanzo, “L’ombra crudele del passato”, pubblicato nel 2017 con Augh!Edizioni.

Nuovo romanzo, nuova ambientazione e nuova prospettiva di lettura, nasce e si evolve tra le pagine di “Il diavolo suona il blues”, un omaggio originale e nato conquistando la penna dell’autore per celebrare note e musiche di un genere chiave della vita dell’autore che, da sempre, sa apprezzare con gusto musica e musicisti.

La leggenda narra che il blues sia nato il giorno in cui Robert Johnson, in uno spettrale incrocio di Clarksdale, vendette la propria anima al diavolo per ricevere in cambio un talento smisurato per la chitarra. Da allora questo genere non ha smesso di affascinare i musicisti, incluso Eric, il protagonista di questo romanzo. Un ragazzo che, una volta scoperto di essere affetto da un male incurabile, decide di compiere un personale pellegrinaggio verso il più importante festival blues d’America. Un’avventura on the road, con la Stratocaster a portata di mano e tanta voglia di ripercorrere le polverose strade che hanno ispirato i grandi artisti del passato.
Ad accompagnarlo, una figura misteriosa e insondabile: è Mike, un tipo che si diverte a tirar fuori continuamente storielle e perle di saggezza, comportandosi in maniera a volte bizzarra. Un supporto che risulta fondamentale per cercare di raggiungere la meta agognata…

Come Enrico Cetta sottolinea nella nota dell’autore, “Il diavolo suona il blues” è nato come raccolta di racconti; un modo originale e variegato di omaggiare una passione costante e immutata nella vita dell’autore.

Da una serie di scritti racchiusi in un’idea, la penna dell’autore ha poi deviato verso un racconto unico, un romanzo dove “la storia chiede di essere portata avanti e guida lo scrittore nella direzione giusta”.

Il primo personaggio nato e cresciuto nella mente dell’autore, Mike, condivide la scena protagonista del romanzo con Eric, ragazzo che scopre di avere un male incurabile e decide di ipotecare parte del prezioso tempo che gli resta per coronare un sogno.

Questo sogno, legato indissolubilmente alla musica e alla partecipazione al più importante festival blues d’America, si incrocia con leggende musicali e metropolitane come quella che lega Robert Johnson ad una misteriosa scomparsa e riapparizione prodigiosa.

Dalla nascita del blues, l’origine del nome, le tappe del viaggio legate indissolubilmente alla musica (una su tutte Clarksdale) e le curiosità legate agli strumenti musicali (come la differenza tra chitarre vintage e relictae) sono il valore aggiunto che l’autore lega alla trama del suo romanzo.

Un viaggio on the road che porta i due protagonisti a confrontarsi, vivere avventure e ripercorrere strade divenute celebri.

Un percorso difficile, arricchito da un’oscura variabile che avrà conseguenze pericolose.

Una storia da gustare, della quale avevo intuito fine e morale ma che è comunque stata piacevole, ricca di nozioni musicali, per me nuove e da apprezzare,  narrazione veloce, ben creata e colorata dalle leggende storiche della musica blues.

Un nuovo romanzo di Enrico Cetta adatto e indicato per chi ama la musica, le storie ricche di significato e parole profonde, una lettura semplice ma dal grande tocco originale.


Enrico Cetta è nato a Faenza (ra) nel 1979. Batterista, è appassionato di cultura americana e musica rock sin dall’adolescenza. Con Sensoinverso Edizioni ha pubblicato nel 2015 Election Day e nel 2016 L’occhio del demone. Nel 2017 è invece uscito L’ombra crudele del passato (Augh! Edizioni). Nel 2018, con il racconto 1965, si è qualificato primo al concorso “Andiamo in Ucronia!” indetto da Montegrappa Edizioni. Il diavolo suona il blues è il suo primo romanzo con Scatole Parlanti.


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