Recensione “Tiger Blues” di Jimi B. Jones

Tiger Blues

– Jimi B. Jones –

Quella di Jim Beam è la storia di un’amicizia e di un palcoscenico. E’ una storia di crescita, di applausi e tradimenti, di incontri e di solitudine

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine: 157

Giudizio Sintetico

Jim Beam aveva un fratello, una sorella e una madre. Del padre non seppe mai niente. La mamma era seria, preoccupata, sempre nervosa. Aveva paura e non si riposava mai: aveva paura di non riuscire a mantenere i propri figli, aveva paura che uno di loro si ammalasse. Aveva paura di un sacco di cose.
Invece Jim non aveva paura di niente, tranne della noia. Abitavano appena fuori Lovelock, in un posto che si chiamava Cottonfarm.

Leggere la storia racchiusa in “Tiger blues” non lascia indifferenti, conduce in un mondo coeso e sensibile tra natura umana e natura animale dove, accompagnati da avvenimenti drammatici ma di grande profondità emotiva, il lettore è spettatore di una favola per adulti, un racconto surreale, a tratti onirico, di un rapporto simbiotico, di amicizia vera, tradimenti, violenze e brutalità, scolpite nella sabbia da graffi e silenzio.

Poter donare elementi concreti sulla trama non è molto semplice, bisognerebbe scardinare e sacrificare uno dei colpi di scena che accoglie il lettore sulla soglia delle prime pagine, una consapevolezza che diventa realtà girando ed entrando totalmente nel romanzo.

Jim Beam è il protagonista di “Tiger Blues”, non sa molto della sua famiglia, ha qualche indizio sulla madre e sul fratello; vive solo, condotto e seguito dall’unico e vero amico che possiede, Axl.

La storia che Jimi B. Jones ci racconta, è una storia fatta di amicizia, capacità inimmaginabili, spettacolo ma anche sofferenza, abbandono, violenza e riscatto.

Come in tutte le favole, non sappiamo se il protagonista potrà godere del lieto e meritato fine, possiamo però apprendere e gustare tutte le sfumature ricercate che l’autore inserisce tra le righe per sottolineare i valori fondamentali di questo racconto, che si svolge tra il Nevada e la Thailandia.

La potenza e il significato delle parole di Jones, si riflette sull’intera trama che vede entrare e uscire di scena, come nel piccolo principe, personaggi che giocano un ruolo di guida e insegnamento, fondamentali per modificare e indirizzare il destino di Jim Beam.

Ci si affeziona al protagonista, si fa il tifo per lui, si brama la possibilità di poter vedere finalmente la luce in fondo al tunnel, luce che può essere accesa e resa autentica solamente da una persona… .

La scrittura di Jimi B. Jones è semplice e scorrevole, la trama invoglia a costruire un percorso di lettura veloce e coinvolgente, tanto da poter leggere questo romanzo in una giornata.

Ho apprezzato molto il significato profondo, la morale e gli spunti di riflessione, uniti ad una trama originale che davvero assomiglia e assume le sembianze di una profonda fiaba per adulti.


Jimi B. Jones è nato negli anni settanta. Vive a Bologna, ama la buona musica, il rugby e le belle storie. Si diverte molto a suonare la chitarra e il violino ma è allergico agli spartiti e al metronomo. Si nasconde benissimo tra la folla, ma se vedrete un tizio dormire a un concerto di musica classica, mangiare patatine a un vernissage, leggere un testo di filosofia in una sala da biliardo, allora l’avete trovato.


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