Recensione “L’amore che ti cambia” di Gianni Decimo

L’amore che ti cambia

– Gianni Decimo –

Si fa presto a dire Amore, ne esistono forme infinite; le più nobili e impeccabili si trovano nell’arte, in letteratura, in filosofia.

 

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine: 205
Editore: Bibliotheka


Giudizio Sintetico


Un toccante romanzo sulla consapevolezza, la voglia di lottare ed andare avanti, di non arrendersi mai malgrado le difficoltà della vita.
Gian Giacomo, bambino come tanti, viene additato in paese come strano. Non é un eroe, un predestinato, nemmeno un prescelto. È solo un timido, un riflessivo,  un introverso, e tanto basta a farlo percepire come diverso. Negli anni della fanciullezza vive la turbolenta separazione dei genitori. In adolescenza perde prima l’amatissimo padre, poi, dopo pochi anni, anche la madre. Trovatosi orfano, dagli abissi più oscuri e profondi della solitudine, percepisce l’esistenza di una forza inaudita, lucida e razionale, in grado di riportarlo in superficie. Il percorso per arrivarci, però, sarà accidentato, cosparso di rovine e pesanti ricordi da rielaborare. Un cammino sempre in curva, la cui destinazione finale é la più appagante delle felicità. Perché la vita é bella, nonostante tutto. Perché non vi é dolore al mondo per cui non valga la pena vivere. 

Ci sono numerosi modi di amare, variegate sfumature dello stesso sentimento che fungono da carburante della vita.

Gian Giacomo ci racconta il suo percorso di presa di coscienza ed evoluzione, che lo condurrà a chiudere un capitolo importante della sua vita, la prima grande pietra miliare posta a termine di un lungo cammino che parte dall’infanzia e si conclude con una grande maturazione personale e interiore.

La copertina rosa, un cuore sigillato e il titolo, possono far credere che questo sia l’ennesimo romanzo rosa sull’amore improvviso, sull’inaspettata comparsa di un qualcuno capace di sradicare le erbacce di una vita piatta.

Gianni Decimo riesce a condurci fuori strada per poi invitarci ad accomodarci e ascoltare un flusso di coscienza, che ha  in realtà più le sembianze di un racconto senza filtri, tra fatti e pensieri, avvenimenti e riflessioni, che ci accompagnano in un completo e sincero racconto personale.

Se questa variabile personale appartenga simultaneamente a protagonista e autore non lo sappiamo, siamo però invitati all’ascolto, un ascolto silenzioso anche quando il pragmatismo (e una vena carica di supponenza) vorrebbe controbattere o invitare il protagonista a valutare diverse opzioni del suo stesso pensiero.

Gian Giacomo riesce in tutto quello che spesso chi ci è vicino spesso non sa compiere, si spoglia, si racconta, nel bene e nel male si mette a nudo e ci confida tutti i passi, ironici, dolorosi o semplicemente parte della vita, che lo conducono alla fine del primo grande capitolo della sua esistenza.

Con grande capacità nell’alternare racconti di personaggi variegati e fatti personali ed estremamente introspettivi e riflessivi, Gian Giacomo ci narra il suo cammino, un viaggio solitario, ricco di ostacoli e scivoloni.

Catturati dalla capacità di alternare sentimenti, fatti e personaggi in una danza ben equilibrata e coinvolgente, Gianni Decimo ci chiede attenzione e la voglia e capacità di ascoltare e fare tesoro dell’esperienza del protagonista per provare ad analizzare in modo sincero e chiaro anche noi stessi.

Non resta che armarsi di silenzio e un buon caffè per poter ascoltare, senza poter intervenire, il racconto di un pezzo di vita, frammento che darà equilibrio al nuovo capitolo della vita di un uomo comune.


Gianni Decimo: Classe 1978, ha intrapreso l’attività d’autore in programmi d’intrattenimento sulle televisioni nazionali commerciali. Sulle emittenti  lombarde ha condotto per oltre dieci anni il programma di costume e società “Piacere mio” e il talkshow “Stasera che sera”.
Nel 2009 ha pubblicato con successo il racconto comico-demenziale Tutta colpa di una ciabatta.


2 commenti su “Recensione “L’amore che ti cambia” di Gianni Decimo

  1. Ho letto il romanzo di Gianni Decimo e non condivido assolutamente il voto così basso che avete dato. La penna dell’autore, infatti, é tagliente, sferzante, dissacrante. Lo stile di scrittura elegante, raffinato e molto ricercato. Gianni Decimo riesce, con estrema abilità, ad alternare emozioni forti a battute di spirito. Parlare, come avete fatto voi, di “una vena carica di supponenza” é ingeneroso nei confronti di un romanzo così schietto e sincero. Credo che tanti autori vi paghino perché facciate loro una recensione e questo non vi permette di leggere le opere con la dovuta calma e attenzione. Questa, infatti, é una recensione molto superficiale, improvvisata e affrettata. Siete andati fuori strada.

    1. Partiamo dal voto basso che, evidentemente, non ha ben visto. A parer mio tre stelle e mezza è tutto tranne che un voto basso. Su una scala di decimali equivale a un 7 il che lo rende molto più che sufficiente. Visto che molto velocemente ha giudicato il nostro lavoro e la nostra recensione (dando per basso un voto che basso non è), le suggerirei una più accurata lettura visto che “la vena carica di supponenza” era riferita al protagonista del romanzo e non all’autore o al romanzo stesso. Visto che enfasi ha messo nel commento, sono molto felice e la ringrazio di aver avuto la sua consulenza gratuita sulle nostre modalità di lavoro (che probabilmente conosce bene visto che giudica con così tanta facilità) ma, il più grande pregio della letteratura è la soggettività delle emozioni e quindi, da buona lettrice, io non mi permetterei mai di mettere in dubbio le sensazioni da lei provate come non accetto il suo commento che, non solo ha giudicato la mia opinione (vivaddio sincera) ma anche il mio lavoro, le sue tempistiche e modalità.

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