Recensione “Covadonga” di Sebastiano Martini

Covadonga

– Sebastiano Martini –

My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita”  E. Hemingway

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo 
Pagine: 90


Giudizio Sintetico


Due amici ultra quarantenni, nella Cuba contemporanea, decidono di avventurarsi in un affare imprenditoriale, con l’illusione di poter cambiare vita. Qui, conoscono un ambiguo funzionario di Stato, che si dichiara disponibile ad aiutarli, ma dietro un cospicuo sforzo economico. Il giorno fissato per la conclusione dell’accordo però, uno dei due amici scompare e ciò costringe il protagonista a far saltare l’affare per andare alla ricerca dell’amico scomparso.

Quante volte avete pensato “mollo tutto e apro un bar sulla spiaggia?”

Ecco, la storia non è questa, ma le premesse ci sono…

L’inizio di “Covadonga” si apre con un’attesa, in una camera di un appartamento situato all’Avana dove l’avvocato italiano Massimiliano, per tutti Max, passa il tempo fumando sigari nell’attesa, l’indomani, dell’arrivo dell’amico di sempre Guido per iniziare quello che sperano essere un nuovo percorso, la realizzazione di un sogno che si potrebbe concretizzare attraverso un affare imprenditoriale in grado di far cambiare vita ad entrambi gli amici.

Quello che Max non può immaginare è che, una programmata e ipoteticamente semplice giornata di firme e progetti da iniziare, si trasformerà in un’imprevedibile e adrenalinica ricerca, una caccia all’uomo che riporti tutto sul piano della normalità!

Tra terminologia in salsa cubana, dettagli storici e sociali e un tuffo architettonico e culturale dell’isola caraibica, “Covadonga” non è propriamente un romanzo ma più un racconto non breve dove esce in modo prepotente Cuba con tutta la sua storia, le sue architetture, i suoi pregi ma anche i suoi difetti.

Una visione a 360° di un’isola sicuramente affascinante ma non priva di pericoli e persone pronte a tutto.

Fanno un po’ i conti con questa ingombrante figura geografica che spicca all’interno di questo libro i due personaggi principali, che non vengono caratterizzati in modo approfondito diventando pedine su una scacchiera narrativa di meno di 100 pagine.

“Covadonga” mi è piaciuto, la narrazione è veloce, brillante, curata e dettagliata, frizzante e ben articolata.

Secondo la mia opinione questo romanzo però poteva essere maggiormente ampliato così da inserire anche una più approfondita varietà di emozioni da far scaturire nella mente del lettore, sia livello adrenalinico che di suspance, di attese e tratteggi entusiasmanti.

Lo scritto di Sebastiano Martini rimane comunque una lettura piacevole, autentica ma soprattutto capace di far emergere l’intento principale dell’autore, la necessità di compiere un atto d’amore nei confronti di Cuba attraverso uno sguardo profondo e critico sulla sua attuale condizione.

Si vede che l’autore è un grande conoscitore di Cuba, posto che frequenta da 15 anni e, un dettaglio che ho particolarmente apprezzato è il riproporsi di parti a sfondo socio letterario.


Sebastiano Martini nasce a Parma nel 1978, città dove vive e lavora. Avvocato civilista, esercita la professione forense da circa 14 anni. Appassionato di cultura spagnola e latino americana, ha sempre orientato i suoi viaggi in quella direzione. E’ profondo conoscitore di Cuba, in cui si reca periodicamente da 15 anni. Accanito lettore e abituato a scrivere per professione, ha di recente anche intrapreso l’attività di autore. Cavadonga è il suo romanzo d’esordio.


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