Recensione “Daniel Wide: L’ascesa del National Victorian Party” di Andrea Florio

Daniel Wide: L’ascesa del National Victorian Party

– Andrea Florio 

 

Il disastro che ci ha portato a toccare il fondo è ovviamente la Brexit. La Brexit che ha spaccato il Paese a metà (48% contro 52%, se vogliamo essere precisi); la Brexit che ci ha separati dai nostri alleati europei e ci ha gettati nelle mani di quel folle al di là dell’Atlantico; la Brexit che, nella sua forma più dura ed estrema, è ora la politica ufficiale dei due principali partiti politici, entrambi schiavi della falsa narrazione (diffusa principalmente dai tabloid popolari) che l’opinione estemporanea espressa in un giorno del 2016 possa essere interpretata come l’irrevocabile «volontà della gente». (Jonathan Coe)

 

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine: 337
Editore: Self Publishing


Giudizio Sintetico


Il Regno Unito si prepara a uscire dall’Unione europea. Tra poche settimane verrà ratificato un accordo sulla Brexit, affinché lo UK continui a mantenere legami stretti con l’Europa, a vantaggio dei cittadini britannici. Tuttavia ciò non accadrà. Il National Victorian Party di Francis Dovani farà piombare il Paese in una democrazia dai toni autoritari, lontana dall’Europa e dal mondo, generando riforme repressive dell’economia e dei diritti umani. Jake Long, un giovane oppresso da una vita di routine e mobbing sul lavoro, un giorno incontra Daniel Wide, un cameriere di Brixton che deciderà di innescare una rivolta contro il National Victorian Party. Da quel momento la vita di entrambi verrà stravolta definitivamente, assieme a quella dei loro amici. Spedizioni punitive di stupratori e pedofili, concerti rock, club segreti di ambientalisti giustizieri, comizi leggendari: tutto ciò fa parte dell’esistenza folle e giustizialista di Wide, mentre lui e i suoi adepti reclutano rivoluzionari contro il regime di Dovani. Nel frattempo una misteriosa entità controlla il destino dello UK, al fine di attuare un progetto delirante di dominio mondiale.

Daniel Wide è un ragazzo decisamente atipico, gira per un locale in pantofole e si comporta in modo tutt’altro che ordinario, ha un grande senso della giustizia e non si fa problemi a condannare pubblicamente il consumismo, minacciare i delinquenti o punire gli aggressivi.

La minaccia più grande però che dovrà affrontare è l’ascesa dell’NVP, il National Victorian Party, partito nazionalista ambizioso di predominio territoriale che auspica ad una  supremazia razziale e aggressività  nei confronti della Brexit che tanto, anche in questo romanzo come nella realtà, rimane indefinita.

Daniel Wide vuole smascherare e combattere il leader di questo partito Francis Dovani, uomo pronto a tutto e capace di corrompere chiunque, ma per farlo dovrà innescare una miccia di rivolta dal basso.

È qui che il nostro protagonista, anonimo cassiere di un supermarket di nome Jake Long, entrerà casualmente in contatto con il ragazzo, dando vita ad una serie di eventi che saprà dare filo da torcere ad un uomo senza scrupoli che sembra avere in mano l’intero regno.

Un romanzo semi distopico che unisce i mali attuali delle società, della politica e dei risvolti insani dei potenti, ad una visione alternativa che spaventa in quanto esplosiva ed estrema, capace di contrapporre ai pericoli moderni un giustiziere ordinario, l’opposto del supereroe tipico che, astuto e senza paura, proverà a fermare l’ascesa di un partito pericoloso.

L’idea di base è molto bella poiché attuale e capace di scoperchiare il mondo politico aggiungendo pepe e azione, ma anche pericolo e una sopportabile dose di violenza.

Gli incontri del NVP in cui si studiano a tavolino  mosse e futuri piani, vengono anticipati da questo gruppo di sovversivi che sperano di riportare libertà di pensiero e unione sociale libera da spettri del passato apre sempre ad una serie di concatenazioni ricche di azione, contrasti e anche violenze.

Questo romanzo è volutamente estremo, la figura di Daniel Wide paga un po’ le parti relative ai salvataggi da giustiziere sociale, parentesi che, secondo me, risultano un’aggiunta non indispensabile, caratteristiche aggiunte, a mia interpretazione, per rendere ancora più attuale il romanzo, tanto da toccare anche l’ambientalismo e la condizione delle donne.

Ho apprezzato molto la storia semi distopica basata su affaire politici e resistenza 2.0, la legiferazione che mina la libertà e i piani di vendetta, come i comizi al popolo e i tradimenti, meno le parti di club, salvataggi e giustizia personale, che si trovano soprattutto nella prima parte.

La scrittura è fluida e ben organizzata, ottima l’alternanza di dialoghi e descrizioni, il linguaggio è molto semplice, capace di togliere l’aura gessata ai politici.

Un romanzo piacevole, inaspettato, non scontato, una storia che ha molto potenziale, soprattutto se capace di dare la precedenza alla parte politica e di opposizione serrata, trama che viene conclusa ma non chiusa, lasciando intendere che ritroveremo Jake e Daniel in un nuovo scontro aperto contro il NVP.


Andrea Florio è nato a Genova il 20/04/1991. Da diversi anni vive in Veneto, dove lavora.
Il suo passatempo principale è la scrittura, che l’ha portato a scrivere Daniel Wide, il suo primo romanzo. L’autore è anche presente su Wattpad, con lo pseudonimo di Wolknario.

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