Recensione “L’anno in cui imparai a leggere” di Marco Marsullo – Einaudi –

L’anno in cui imparai a leggere

–  Marco Marsullo 

 

Camminavo per mano a quel bambino che non era figlio mio. Allora perché faceva cosí male?

 

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine: 288
Editore: Einaudi


Giudizio Sintetico


Niccolò ha venticinque anni ed è innamorato perso di Simona. Cosí quando lei, bella e inquieta, parte mollandogli suo fi glio Lorenzo, lui decide di prendersene cura, sebbene quel moccioso di quattro anni non lo abbia mai accettato e di notte lo sbattesse puntualmente fuori dal letto. Niccolò non ha mai fatto il padre, e non sa come gestire capricci, routine, amichetti che giocano a fi ngersi d’improvviso morti e primi batticuori. In piú, a complicare le cose, ci si mette anche il padre naturale. Riccioli scompigliati e chitarra in spalla, è arrivato dall’Argentina per incontrare il piccolo, e si è installato in casa senza alcuna intenzione di andarsene. Innamorati della stessa donna, lui e Niccolò si detestano, e il bambino non riconosce un ruolo a nessuno dei due. Eppure, giorno dopo giorno, tra litigi e partite a pallone, pigiama party e impreviste abitudini, questi tre «ragazzi» abbandonati imparano ad appoggiarsi l’uno all’altro, per sorreggersi insieme contro il mondo.

“ Perché  figli non sono solo di chi ci mischia dentro il corredo genetico. I figli sono di chi se ne prende cura, di chi scova un ultimo granello di energia per loro, la sera, dopo una giornata infernale. I figli sono di chi, senza pensarci troppo su e senza una garanzia, si innamora di loro, anche se hanno gli zigomi di un’altra persona”

Ci sono storie che iniziano come tante altre, la differenza  la fa quella persona che si prende la responsabilità di scriverle e narrarle, in questo caso Marco Marsullo che dona parola e vita a Niccolò, giovane scrittore napoletano in crisi, che si trova a dover prendersi cura del figlio della neofidanzata Simona che, di punto in bianco, decide di rimettersi in gioco e inseguire un sogno giovanile.

Lorenzo, il figlio di Simona, è un bambino di quattro anni che non vede di buon occhio questo estraneo, Niccolò invece non ha mai avuto a che fare con un bambino ma, questa convivenza forzata e inizialmente cristallizzata in poli opposti e lontani, diventerà presto una scoperta quotidiana, non solo di gesti, abitudini, curiosità, capricci e amichetti, ma anche di emozioni che solo un bambino può riaccendere e far scaturire nel cuore di un adulto, emozioni ormai sopite che racchiudono il senso più bello e vero della vita.

Ma non c’è due senza tre e, in questa storia, entrerà a gamba tesa anche il padre naturale di Lorenzo, un chitarrista argentino tutto fascino e niente responsabilità.

Da una madre egoista, immatura e superficiale nasce una storia di emozioni sincere, vive e positive, quelle che scaldano il cuore e, anche se non sai perché, ti fanno stare bene.

Avete presente quanto possano cambiare i bambini così piccoli in un anno?

Ecco, Niccolò entra in punta di piedi nella vita di un bambino, lo fa per amore di una donna, ma presto si renderà conto di quanto amore possa scatenare la vicinanza di questo nanetottolo e quanto sia in realtà il bambino a far bene a lui!

La sua narrazione ci porterà nel magico mondo dell’infanzia, nell’ironico spazio circoscritto che racchiude genitori folli, recite, amici che inscenano suicidi, donne che brindano con televisori, ma soprattutto attimi e parole densi di significato con cui il lettore deve fare i conti perché si riflettono anche nella vita di chi quelle parole le affronta tra le pagine.

Quello che era un sacrificio per amore, diventa presto una necessità, perché Lorenzo colora la vita di Niccolò, la cambia profondamente donandone valore aggiunto, capace di includere anche quel padre biologico per cui ha sempre e solo sentito gelosia.

Una storia carica di emozioni, raccontata con grande ironia, da cui è difficile separarsi, un’alternanza di dialoghi e racconto perfettamente sincronizzati che si fondono creando una magica atmosfera di famiglia atipica ma autentica, spassosa ma commovente, dove tre anime si fondono in una donando al lettore risate, amore, lacrime, rabbia, speranza e la consapevolezza di quanto i bambini ci cambino davvero la vita, radicalmente e profondamente, cancellando però di fatto le priorità che abbiamo sempre creduto necessarie!

Se volete un romanzo che vi faccia piangere tra le risate tanto da sentirvi pazzi ecco, è questo, Marco Marsullo regala divertimento, goliardia, parole e attimi che spesso lasciano spazio a frasi profonde che  imbambolano, una convivenza di contrari, amore e odio, egoismo e condivisione, risate e lacrime in una narrazione che è sempre sinonimo di amore!


Marco Marsullo è nato a Napoli nel 1985. Ha esordito per Einaudi Stile Libero nel 2013 con Atletico Minaccia Football Club . Nel 2014, sempre per Einaudi Stile Libero, è uscito L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache, nel 2015, I miei genitori non hanno figli, nel 2018, Due come loro e, nel 2019, L’anno in cui imparai a leggere. Insegna scrittura creativa in una scuola elementare della sua città. Il suo sito è www.marcomarsullo.com


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