Oltremare

–  Andrea Zanchetta –

 

Quando ormai pensava di non essere stato scoperto, l’ultima ombra nera si fermò. Avvertì il suo respiro abissale talmente vicino che si sentì mancare: aveva l’odore ristagnante della laguna. Lentamente la sagoma voltò la testa nella sua direzione. Una maschera di pietra nera lo fissò inespressiva.

 

Un rituale oscuro e inquietante incombe su tutti gli abitanti dell’Isola. Nina ne è la sacerdotessa ed è anche l’unica a conoscere il vero motivo dei sacrifici che si ripetono puntuali. Ogni anno, durante la notte di Ognissanti, tre Gorgoni affidano un’offerta a un Mare dalle caratteristiche soprannaturali, lasciando che la risacca la porti via.
Fra sensi di colpa, rancori e traumi, oscuri segreti vengono alla luce stravolgendo le vite di Enya, Dylan, Alyssa, Morgan e degli altri isolani. L’inaspettato ritorno di chi ormai si credeva morto da tempo farà precipitare gli eventi, svelando il vero nemico che Nina ha combattuto in segreto per anni, in una guerra di cui solo il Mare può decretare i vincitori.

“Oltremare” è una storia dal sapore di fiaba e superstizione, è la storia di un’isola e del rapporto viscerale con il mare, una relazione di amore e odio, di sacrifici e frutti, di paura profonda nei confronti di quella distesa nera che, un giorno di tanti anni prima iniziò a richiedere immolazioni per vivere pacificamente.

Dal punto di partenza, e per molti anni a seguire, un oscuro rituale si è ripetuto su quest’isola misteriosa nella notte di Ognissanti dove,  accompagnate da gorgoglii e strani suoni, le sacerdotesse hanno donato al mare un bambino dell’isola strappandolo alle braccia della madre.

Ma é davvero tutto come sembra?

Qualcosa sembra mescolare le carte quando, alcuni di questi bambini, fanno misteriosamente ritorno all’isola, svelando un segreto che la protagonista Nina ha protetto per tutta la vita.

Indubbiamente questo romanzo è originale, non ho mai letto niente del genere, un incrocio tra una fiaba nordica, dove non esistono solo castelli patinati e principesse da salvare, ma un rapporto con la natura che diventa talmente viscerale da dettar legge nella quotidianità delle persone.

Tra riti, segreti, sacrifici impensabili, ed eventi inspiegabili, questa storia non è totalmente cristallina, non appare trasparente agli occhi del lettore ma in qualche modo riesce ad affascinare a coinvolgere e a motivare il lettore a continuare per saziare la voglia di conoscere quale sia la chiave di volta per comprendere tutte le sfumature della trama, una trama ben architettata che unisce razionale e irrazionale in una danza lenta ed enigmatica.

Secondo volume della “trilogia dell’acqua”, Andrea Zanchetta scrive un libro davvero particolare, ricco di fascino, che indubbiamente attrae e non lascia indifferenti.

Una scrittura veloce ed elegante che converge in uno scritto decisamente fuori dagli schemi.