Recensione Linx di Luca Giribone

Linx

–  Luca Giribone 

“Se hai creato una macchina cosciente non si tratta della storia dell’uomo, questa è la storia degli dei.”
DOMHNALL GLEESON – Caleb Smith

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo Fantasy
Pagine:  182


Giudizio Sintetico


Dopo il grande successo di New York 1941Forse e TRYTE Luca Giribone ritorna con un romanzo distopico e visionario, dal ritmo incalzante, condensato in ventiquattro, intensissime ore.
Nel corso di un’epoca decadente, segnata da profonde fratture, una nuova forma di droga, invisibile e subdola, si diffonde fra le caste in cui è divisa la popolazione. Chi ne conosce gli effetti direbbe che la causa sono Loro. Un uomo che ha perso tutto e che ha fatto una scelta dalla quale non potrà più tornare indietro, scoprirà di essere la chiave di volta di una rete di inganni che coinvolgono la tragica morte della donna della sua vita, la vera natura delle persone in cui più credeva e l’incontrollabile deriva di un inquietante segreto che sta emergendo dai margini della società malata.
Al centro di tutto questo gli AltriLoro, che sembrano essere riusciti a diventare parte integrante della popolazione, ignara della loro esistenza e inconsapevole del pericolo che sta correndo.
LINX è un romanzo multiforme che ci offre un quadro perturbante e ipnotico di un possibile futuro, un thriller fantascientifico senza respiro, una storia d’amore struggente che non si arrende di fronte alla morte.

La storia di Linx Inizia presentandoci una Milano futura, in un futuro caotico, decadente e malsano dove i replicanti, o cyborg, sono diventati come noi, provano quello che proviamo noi, vivono la vita come una sopravvivenza quotidiana esattamente come noi e sanno anche dire “No”, ribellandosi.
Sono indistinguibili, hanno gli stessi diritti e, in talune circostanze, sovrastano la libertà degli umani stessi.
E qui, entra in gioco Linx che, dopo la morte di Asia, il suo più grande amore, da impiegato si è trasformato in cacciatore di depleti, non un gesto di odio nei confronti di questi replicanti animati ma imperfetti e che rappresentano un pericolo per quella razza umana perennemente insoddisfatta, creatrice di una condizione sociale inaccettabile.
Una ricerca della perfezione e della soddisfazione di disegni impensabili e imprevedibili che avranno un epilogo inaspettato anche per lo stesso Linx.
Le prime pagine di questo romanzo sono dedicate proprio ad accompagnare il lettore all’interno di questa società descrivendone i vizi, il marcio, le abitudini, gli estremismi economici, lo sfondo metropolitano e il tessuto sociale anche legato alle diverse stratificazioni.
Tra lavoro e vita privata Linx ci accompagna in una giornata tipo di questa vita così complessa, un arco di 24 ore in cui convergono riflessioni, emozioni, pensieri ma anche rapporti umani minati dallo scorrere degli eventi.
Come dice la trama, questo è un romanzo multiforme, un thriller fantascientifico che pone al suo interno una grande capacità costruttiva dello sfondo su cui si svolge la storia ma anche un’unione di vicissitudini, di azione e di tessuto narrativo molto complesso.
Il romanzo che Luca Giribone ha creato è l’unione descrittiva di una Milano futura, di una vita che affronta gli strati estremi di una società al collasso soggiogata dalla tecnologia  divenuta tutt’uno con l’umanità ma anche un tentativo originale di raccontare il contrasto che l’imperfezione umana può presentare di fronte a soggetti tecnologici sempre più perfetti.
Come sempre Giribone crea storie originali e le sviluppa in modo imprevedibile ma di grande impatto con trame stratificate e colpi di scena che si susseguono per tutta la durata della lettura.
La continuità dei romanzi di Giribone, che seguono un filo logico tra genere e contenuti mostrano invece, in questo nuovo romanzo, grande crescita nella creazione di una trama capace di stupire pagina dopo pagina, non tanti per azione e quanto per senso e complessità degli spunti di riflessione.
A parer mio qui siamo di fronte al capolavoro di Luca Giribone e, detto da me che in questo genere sto ancora prendendo le misure, credo possa valere doppio.
Un romanzo coinvolgente, ben scritto, con una parte di sensazione e introspezione molto marcata, molto vivida, per quanto la storia sia ambientata in un futuro inimmaginabile creato però con grande raziocinio.
Storia che entra nel vivo già dalle prime pagine dove, ritrovando la mia città così mutata, così decadente e così lontanissima da come è oggi, ha saputo intrappolarmi e dalla quale mi sono piacevolmente lasciata trasportare.
Lo stile narrativo scelto dall’autore è molto originale perché sembra affidare a queste pagine una storia da raccontare a noi, abitanti di un passato che ci appare già compromesso ma che giunge, visto dagli occhi di questo ragazzo, ancora un piccolo periodo felice e “sano”.

Luca Giribone nasce a Torino nel 1975. Sin da giovanissimo collabora per alcuni anni con La Stampa di Savona, entrando a far parte della redazione dell’inserto giovanile “Il Menabò”. Gli studi e gli interessi per il mondo della comunicazione di massa lo portano a Milano, dove lavora inizialmente in agenzia di pubblicità come copywriter e successivamente in diverse aziende in qualità di marketing manager e key account manager, senza mai abbandonare la passione per la lettura e la scrittura. Nel 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo, New York 1941Forse (Europa Edizioni) e nel 2018 Tryte, sempre per Europa Edizioni.

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