Recensione Cercando Jonathan di Davide Rossi

Cercando Jonathan

–  Davide Rossi 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo
Pagine:  168
Editore: Echos Edizioni

Giudizio Sintetico


Le vicende di Therry, ventiduenne guida turistica e il suo boyfriend Gabriel, di un anno più giovane, bello da far perdere la testa e spesso sfuggente prenderanno una strada assolutamente inaspettata. La situazione si trascinerà tale fin quando la tenace e orgogliosa ragazza pretenderà un incontro chiarificatore al termine del quale, delusa ma ormai rassegnata, lascerà il fidanzato. Nel tornare sconfitta verso casa, presso la stazione metro di King’s Cross, Therry rimarrà come ipnotizzata dalle magiche note di un brano inedito, cantato da un rocker di strada posizionato in un angolo del grande atrio centrale. Si fermerà ad ascoltare, irrimediabilmente rapita, senza accorgersi che Gabriel l’ha seguita fino a lì, convintosi di non volerla perdere, anch’egli catturato da quel pezzo bellissimo. Tra i due giovani, grazie alla magia del momento, si riaccenderà la scintilla. Con loro e la piccola folla di passeggeri che si è formata intorno a Jonathan Caldwell, autore e performer, si nasconde in incognito Rob Madison, rockstar americana in fase discendente della carriera. Madison registrerà il pezzo senza farsi notare e lo ruberà, portandolo presto in cima alle classifiche mondiali.

Questo romanzo ha inizio con una storia d’amore che sembra concludersi prima di un incontro fortuito tra i due quasi fidanzati, Theresina e Gab, in metropolitana con una melodia suonata da un giovane con la sua chitarra, note capaci di unirli in un ultimo disperato abbraccio conciliatore.
Il riconciliarsi dei due innamorati si trasforma in un legame con quel ragazzo che ha saputo salvare all’ultimo una storia d’amore destinata a naufragare per visioni della vita così opposte.
Ma ad ascoltare quella canzone non ci sono solo i due fidanzati ma anche un uomo disposto a tutto, che ruba la canzone facendola sua, riscuotendo un successo immeritato e calcando le scene con un brano che avrebbe dovuto celebrare la bravura di Jonathan che invece vola lontano alla ricerca della sorella perduta.
Theresina, dal canto suo, convincerà Gab a partire per cercare Jonathan e offrirgli aiuto per riavere ciò che gli appartiene, una melodia che sta facendo il giro del mondo suonata da un uomo che non è il suo compositore.
Un viaggio guidato dal senso di giustizia e dai pezzi di un puzzle dove karma e bontà interiore saranno collante per una storia ricca di colpi di scena, graffiante e dall’enorme significato.
Il romanzo di Davide Rossi è costellato di numerosi elementi che compongono una storia sorprendente.
Un incontro fortuito, una sorta di predestinazione, la missione incomprensibile di una ragazza determinata e varie forme di amore che si uniscono, prendono e lasciano cadenzate dall’incontrollabilità del destino.
Un viaggio che sa di giustizia e amore ma anche un tuffo all’interno della complessa e triste questione Uzbeka e nella sua storia poco conosciuta.
Variegati elementi che si concatenano e sorprendono per il significato che assumono mano a mano che l’autore svela dettagli e inserisce colpi di scena nella trama, inaspettati eventi che sanno essere commoventi, gioiosi ma anche dolorosi.
Ora, non credo che immedesimandomi nei panni dei protagonisti avrei mollato tutto per partire zaino in spalla alla ricerca di un ragazzo per permettere di avere i diritti d’autore su una canzone, però questo indubbiamente rappresenta un punto di partenza per questo romanzo che spazia dal viaggio interiore all’esperienza del viaggio come percorso di cambiamento, che accarezza l’amore per parlare di libertà, un viaggio all’interno di una cultura complessa dove il valore di una persona, soprattutto donna, è davvero poco.
Un inno alla giustizia che passa attraverso tre persone così diverse e legate da un filo che inizialmente appare sottile e che si inspessisce quando la trama si fa complessa e sempre più stratificata.
Non manca il pericolo, il senso di solitudine e abbandono ma anche la redenzione di persone che si incontrano per caso e si trovano a dover affrontare una drammatica realtà insieme.
Un legame che si forma quasi inconsapevolmente e che darà inizio ad avvenimenti totalmente inaspettati tanto da virare a metà libro con un colpo di scena che toglie il fiato.
Ho apprezzato molto lo stile essenziale e diretto dell’autore, le strade che il romanzo prende e l’unione dei personaggi che varca la realtà e la razionalità della vita.
Avrei ricalibrato la parte finale per non aggiungere ulteriori elementi ad un romanzo già complesso e completo ma credo che gli elementi finali diano il giusto equilibrio al senso introspettivo che l’autore ha celato in questa storia.

Davide Rossi, cinquant’anni, nella vita si occupa di ricerca e sviluppo per l’industria. Scrivere romanzi è una benedizione da circa sei anni, quando ha finalmente vinto le stupide remore che impedivano al suo istinto naturale di emozionare sé stesso e gli altri, mettendo nero su bianco sogni, passione ed energia positiva. Davide è prima di tutto un lettore seriale. Divora tutto ciò che può essere interessante: dai saggi ai libri di storia, le biografie e naturalmente i romanzi. La prima storia che ha partorito è un thriller, rivelatosi poi un poliziesco. Al momento chiuso lì nel cassetto poiché è il testo su cui ha seguito un corso di editing e che rivedrà definitivamente quando arriverà il momento opportuno. Nel 2014 ha scritto e pubblicato J.T. Levans, una storia americana, un romanzo drammatico ambientato nella New York della crisi Lehman Brothers. Infine: Cercando Jonathan.

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