Recensione Il gioco della notte di Camilla Läckberg

Il gioco della notte

–  Camilla Lackberg 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Thriller
Pagine:  120
Editore: Einaudi


Giudizio Sintetico


Quattro ragazzi, la notte di Capodanno. La festa, l’ebbrezza, un gioco in cui la posta diventa sempre più alta. Camilla Läckberg scandaglia gli abissi dell’adolescenza e il luogo più oscuro e minaccioso che ci sia: la famiglia. Mentre fuochi cadono come paracaduti colorati e girandole luminose esplodono in cielo, Max, Liv, Anton e Martina festeggiano tra di loro la fine dell’anno. Ragazzi ricchi, belli, viziati per il mondo indossano una maschera impeccabile, dietro cui però nascondono odio e dolore. Il catering serve aragoste, caviale, champagne e i quattro attingono anche alle bottiglie da collezione che sono in cantina. Amoreggiano, fumano, spiano i genitori nella casa vicina. E iniziano a giocare. Dapprima Monopoli, poi Obbligo o Verità. E ben presto un passatempo un po’ malizioso deflagra nell’occasione per mettersi a nudo e liberarsi, finalmente, del peso della verità.

Quattro amici si apprestano a passare la notte di capodanno insieme a casa di uno di loro.

Questi quattro ragazzi, due femmine e un maschio, sono legati profondamente da molti anni ma ognuno di essi nasconde segreti, dolori e cose non dette soprattutto nei confronti delle proprie famiglie e non solo legato al difficile periodo dell’adolescenza ma anche soprattutto ad atteggiamenti perpetrati nel tempo a cui forse, egoisticamente, i genitori pensavano non avessero peso specifico nella crescita dei figli.

In una partita a Monopoli con un prezzo diverso da i soldi di carta, i ragazzi iniziano a confessarsi e a lasciarsi andare, forse un po’ per l’alcol forse un po’ per stanchezza, e il risultato è un’unione ancora più forte che li metterà tutti di fronte alla stessa oscura realtà.

Devo dire che la trama di questo romanzo è molto interessante per la riflessione che deriva dalla lettura di queste pagine inerente all’atteggiamento di genitori che troppo spesso si autoassolvono nei comportamenti ignobili perpetrati sui figli che vengono ritenuti una proprietà e che, al posto di essere protetti, sono le prime vittime dell’egoismo genitoriale.

La scrittura della Läckberg è indubbiamente coinvolgente, veloce e limpida, ma in questo caso molto prevedibile, si intuisce infatti dove andrà a finire questo confronto, questa liberazione di coscienza di quattro giovani.

Un finale quindi che non rappresenta un colpo di scena e neanche una sorpresa e che, in un romanzo così breve, non da quel senso di appagamento che sopraggiunge quando il cerchio si chiude.

Credo che la trama volesse esattamente arrivare nel punto in cui i figli, che spergiurano di non voler diventare come i genitori, pecchino proprio di egoismo esattamente come le persone che tanto disprezzano, ma essendo il romanzo così breve, chiuso in pochi spazi e con poche persone, non c’è quell’elemento che sorprende e che rende il romanzo memorabile.

Il lavoro magistrale che l’autrice ha eseguito  sui personaggi è evidente però, non sono solo Per la caratterizzazione certosine profonda, ma anche per quella realtà che si cela dietro le maschere indossate quotidianamente che esce lentamente venendo a galla in tutta la sua potenza.


Camilla Läckberg è cresciuta a Fjällbacka, sulla costa ovest della Svezia, dove ha ambientato la sua famosissima serie gialla. I suoi libri, finora pubblicati in Italia da Marsilio, comprendono: La principessa di ghiaccio, Il predicatore, Lo scalpellino, L’uccello del malaugurio, Il bambino segreto, La sirena, Il guardiano del faro, Il segreto degli angeli, Tempesta di neve e profumo di mandorle, Il domatore di leoni, La strega, La gabbia dorata. Einaudi ha pubblicato Donne che non perdonano (2018 e 2020) e Il gioco della notte (2021).


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