Recensione Senza toccare di Nermin Yildrim

Senza toccare

– Nermin Yldrim 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo
Pagine:  282



“Rimasi colpita quando mi dissero che stavo per morire”.

Adalet ha solo 29 anni, è una donna ferita e difficile che cerca di vivere senza toccare nessuno, sospettosa del mondo esterno. Quando si rende conto che non sarà in grado di sbarazzarsi della malattia implacabile che l’ha colpita inizia a fare il resoconto della sua vita.

Adalet, che si incolpa per quello che le è successo, cerca di trovare il suo primo peccato, frugando nella sua vita e nei suoi ricordi. Nel tentativo di rimediare alla sua colpa, conoscerà di nuovo se stessa e il paese in cui vive.

Senza toccare, invita il lettore in un viaggio immersivo in cui la protagonista mette in discussione la sua vita e ciò che la circonda.

Ci ritroviamo a viaggiare attraverso una Turchia di toponimi mascherati che celando i luoghi, ci riportano alle realtà del mondo moderno.

La storia assume toni cupi mentre i segreti si svelano man mano che il viaggio procede. Una delle ragioni è il passato di Adalet, l’altra sono le questioni politiche e sociali mostrate attraverso gli occhi e la memoria della giovane donna.

Un romanzo sul vedere, ricordare e dimenticare, in cui non mancano i colpi di scena.

“Senza toccare” è un romanzo che si completa pagina dopo pagina, una storia che passa attraverso la riflessione, il peso del senso di colpa ma anche dalla forza del cambiamento e dal potere dei pensieri, dal sentirsi sbagliati al rigenerarsi lentamente.
In queste pagine convivono il passato e la forza del cambiamento, seconde possibilità e avvenimenti immutabili, la solitudine ma anche l’amicizia e gli incontri, un concerto di attimi capaci di portarci nel presente e nel passato di un paese così complesso ma anche di una donna che, ormai sfinita, analizza se stessa, la propria vita, le proprie perdite ma anche le proprie paure.
Un torto compiuto nell’infanzia come pretesto, una fotografia da dimenticare, un diario ma anche ferite mai cicatrizzate che pulsano ancora sotto il peso del tempo e che in una seconda possibilità donata da una malattia inizialmente senza scampo, appare con l’unica chance per cambiare finalmente le cose, non ci sono altre possibilità, Adalet ha già aspettato troppo.
Adalet, giustizia, è solo uno degli esempi di nomi e personaggi che in questo romanzo assumono significati precisi e a tratti appaiono onirici.
Ogni parola e ogni pagina hanno un ruolo preciso all’interno di una storia che, in un flusso inarrestabile, emoziona, commuove e riesce a lacerare, a lasciare interdetti e sicuramente facendo riflettere attraverso piccoli colpi di scena che conducono a un epilogo inaspettato.
In alcuni frammenti sembra di leggere una storia metaforica dove la protagonista deve  raggiungere delle tappe di crescita interiore per poter proseguire e lasciarsi alle spalle sofferenze e lacerazioni passate.
Perché Adalet si sente irrimediabilmente sbagliata, condannata e irrecuperabile, ma sono gli incontri e le piccole fiamme a creare grandi scompigli e così è per la protagonista di questa storia che sembra rinascere come una farfalla che esce dal bozzolo.
“Senza toccare” è la storia che tutte le persone in cerca di emozioni dovrebbero leggere, parole, attimi e ricordi che si uniscono alle sensazioni del racconto, alla vita di una donna che coinvolge e strugge in ogni sua sfumatura, parlandoci davvero di amore, in ogni sua sfumatura.
Sebbene il carattere di stampa sia molto piccolo, questo romanzo è stato una piacevole sorpresa, una bellissima scoperta, un libro che mi ha donato tanto perché in ogni frase c’è sempre qualcosa di cui il lettore può far tesoro.
Saper leggere tra le righe di questa storia aiuta non solo ad apprezzare la trama stessa, ma a trarne giovamento per noi stessi.
Mentre si leggono queste pagine si prende consapevolezza della grandezza di questa storia e del suo senso più profondo fino ad arrivare all’ultima pagina dove tutto graffia ma assume le fattezze del capolavoro.
Storie inedite in Italia che la casa editrice Altano sta portando in Italia con grande qualità e sostenibilità, permettendoci, come in questo caso, di incontrare storie davvero uniche e toccanti.

Nermin Yıldırım è nata a Bursa nel 1980, fin da bambina si appassiona alla letteratura, e già dai primi anni di scuola scrive le sue prime storie e poesie.

Nel 2002 si laurea presso l’Università dell’Anatolia in Scienze della Comunicazione, e inizia a lavorare come giornalista, redattrice ed editor per vari giornali e riviste.

Nel 2011 fa il suo debutto letterario con Unutma beni Apartmanı, pubblicato da Doğan Kitap, uno degli editori più prestigiosi della Turchia.

Ad oggi ha pubblicato sette romanzi tradotti in otto lingue.

Senza toccare, pubblicato nel 2017 ha vinto il premio Libro dell’anno della rivista Dünya Kitap. Nermin Yıldırım è membro della International PEN Writers’ Union, dal 2010 vive tra Barcellona e Istanbul.


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