Recensione Cipolle rotte di Lia Bonfio

Cipolle rotte

– Lia Bonfio 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo
Pagine:  300
Editore: Alise


Giudizio Sintetico


Didone Piccardi ha quasi trent’anni e lavora come autrice di un programma in una rete televisiva seguita principalmente da un pubblico di anziani di Padova. È laureata, ha lavorato all’estero, è una millennial per antonomasia che cerca di vivere ecologicamente ed eticamente. Nasconde a tutti un segreto e ciò blocca la sua capacità di piangere. Ha una famiglia di accademici, una madre irlandese, un fratello che abita a Hong Kong, uno zio combinaguai e donnaiolo che vive in Thailandia e una nonna, Italia, alla quale è molto legata. La vicenda inizia il giorno dell’arrivo dello zio per una breve vacanza e la nipote si accorge che è diverso dal solito. Poco dopo la ragazza a un party conosce i creatori di uno show su Youtube, Cipolle Rotte, che lei segue assiduamente e che conta centinaia di migliaia di seguaci. Da quel momento la sua vita avrà una svolta inaspettata.

Sono tre gli aspetti fondamentali che mi spingono ad affermare che “Cipolle rotte” è un bel libro: si legge bene perché ben scritto, è una storia divertente e le sue pagine contengono un messaggio importante e decisamente attuale per le nuove generazioni: la necessità di compiere sforzi per potersi realizzare, sapendosi rialzare nei momenti di difficoltà.

Sono elementi positivi, per nulla scontati, che a mio giudizio valgono doppio se si considera che questo è il romanzo d’esordio di Lia Bonfio, trentenne padovana che in questo libro regala anche diversi omaggi alla sua città.

“Cipolle rotte” è davvero un romanzo divertente e i capitoli in cui è suddiviso paiono quasi come puntate di una moderna serie televisiva, grazie al ritmo degli eventi narrati e alla caratterizzazione dei personaggi in grado di suscitare un’immediata simpatia nel lettore.

E’ un libro divertente, facilmente leggibile ma non è un libro “leggero”. L’autrice ha il merito di essere riuscita ad inserire nel racconto un messaggio importante rivolto ai giovani, riuscendo a mettere in contatto le dinamiche, le caratteristiche, i successi e gli insuccessi dei millennial con le vite delle generazioni più in là con l’età, un qualcosa attraverso il quale ognuno di noi, in qualche momento della propria vità,è passato: il confronto con i genitori e i nonni, l’importanza dei pari età, gli entusiasmi e gli insuccessi lavorativi, la famiglia come luogo di protezione e trampolino di lancio, l’amore…e tutto quello che è la quotidianità.

E poi, c’è una rara abilità nel saper caratterizzare i personaggi, frutto di inventiva narrativa ma, molto probabilmente, anche di un attento spirito di osservazione tradotto poi su carta: sarà facile socchiudere le pagine in qualche frangente per abbandonarsi ad una risata facendo correre la mente a qualche episodio analogo capitato anche a noi, magari proprio nella cerchia famigliare.

Lia Bonfio in questo libro lancia e rimarca un concetto che accompagna (o dovrebbe accompagnare) in particolare proprio le nuove generazioni: serve cadere per potersi rialzare per fare un passo verso nuove esperienze, abbandonando le paure.

E’ un romanzo giovane, che parla ai giovani ma che è in grado di far riflettere anche chi giovane non lo è più, con garbo e ironia.

Il poter riflettere alternando ai pensieri qualche sorriso durante la lettura, è qualcosa di non così facile e che richiede abilità da parte degli autori: Lia Bonfio, riesce a pieno in questa impresa, regalandoci un libro che contiene un messaggio importante per diverse generazioni di lettori.


Lia Bonfio, (Padova, 1990) è laureata in Comunicazione all’Università degli Studi di Padova e diplomata all’Accademia Teatrale Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto. Nel 2016 si trasferisce a Doha, capitale del Qatar, dove tuttora vive e scrive.


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