Recensione Non fidarti di Cappuccetto Rosso. Quando a raccontare le storie sono i cattivi di Annalisa Coluzzi e Marco Muscarà

Non fidarti di Cappuccetto Rosso. Quando a raccontare le storie sono i cattivi

– Annalisa Coluzzi e Marco Muscarà 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Racconti
Pagine:  162

 


Giudizio Sintetico


Cappuccetto Rosso, Biancaneve, Cenerentola, Robin Hood. Ci hanno sempre raccontato le favole dal punto di vista dei buoni alle prese con un nemico da sconfiggere: un lupo cattivo, una strega malvagia, una perfida sorellastra, un sovrano usurpatore. Ma cosa si nasconde dietro le storie che crediamo di conoscere? Siamo sicuri che i cattivi delle fiabe siano veramente così cattivi? E, soprattutto: cosa accadrebbe se, per una volta, ascoltassimo la loro voce?

Il mondo delle favole è costellato di storie che ogni bambino ascolta e fa sue aiutato anche dalle trasposizioni cinematografiche e da colorati libri che raccontano sempre di un mondo nettamente diviso tra buoni e cattivi, in cui la morale è lì ad attenderci giunti all’ultima pagina.
Chi ha letto le versioni originali sa che le sorti dei “cattivi” della storia spesso sono crudeli, finali indorati per i più piccoli che quasi mai si interrogano sulle reali motivazioni di gesti così eclatanti.
“Non fidarti di Cappuccetto Rosso” ci permette, attraverso un ampia scelta di alcune delle più famose favole, di rivivere queste storie attraverso un punto di vista rivisitato e ampliato proprio dei cattivi, dei personaggi che si sono macchiati di colpe senza mai avere la possibilità di difendersi.
Attraverso una modalità breve, fantasiosa, a tratti ironica ma anche toccante, Annalisa Coluzzi e Marco Muscarà creano pagine ricche di punti di vista alternativi, ampliati e impensabili di retroscena che mai avremmo immaginato di leggere, capaci di dare valore e significato diversi per storie così staticamente impresse nella nostra memoria.
Accade così che il Lupo di Cappuccetto Rosso è vittima di un passaparola fasullo, che le sorellastre di Cenerentola si rifugiano in un diario dove mostrare e aprire la loro vera indole, in Pinocchio i colpevoli delle disavventure del burattino hanno la possibilità di difendersi in tribunale e tanto altro…
Dieci racconti che si uniscono ad una raccolta finale con le versioni originali (di cui alcune proprio non ricordavo bene le dinamiche) per provare a cambiare punto di vista e divertirsi ad ascoltare una versione che, così ben scritta, potrebbe benissimo essere attendibile.
Una raccolta originale e studiata nei minimi dettagli per rivedere le favole sotto una luce diversa, una versione alternativa di tante storie che hanno sempre e solo seguito un unico filone narrativo.

Annalisa Coluzzi ha una laurea in Filosofia e una in Storia ma è al terzo anno fuori corso all’Università della vita. Lavora come ballerina, coreografa e insegnante di danza. Ha un amore smisurato nei confronti di qualsiasi animale.

Marco Muscarà è un ingegnere ma lavora in una radio proprio come canta Venditti in Sotto il segno dei pesci. Speaker di Radio Sonica, appassionato di cinema e di calcio (in tv, a giocare è scarsissimo). Per Edizioni Efesto ha già pubblicato “Testardi senza gloria – Le più grandi storie di calcio che non vi hanno mai raccontato”.


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