Recensione SIMONƏ di Tatiana Levi

SIMONƏ

– Tatiana Levi –

Formato: Ebook

Pagine:  149


Giudizio Sintetico

Un romanzo di formazione, di conquista e di perdita, di piccole cose dalle abnormi conseguenze e di eventi dal finale imprevedibile ma, nel loro accadere, perfettamente evitabili.
Un romanzo sull’ambiguità – di genere e di animo – e di come la fluidità possa diventare cifra di evoluzione del nostro essere umani.

Dietro tutto – ma anche davanti, e dentro – la Versilia con i suoi paesaggi marini, l’eco delle Apuane, gli stabilimenti balneari fuori stagione. Il tutto calato nell’atmosfera degli anni Settanta, con le gonne corte, la musica nei giradischi e la scoperta delle ipocrisie, dentro di noi e nella nostra epoca.

Chi è SimonƏ? Una figura nata per gioco, essere senza forma definita ed in cerca di un’anima che le faccia da guida, proprio come le figure antropomorfe che la protagonista disegna nella sua cameretta, di nascosto dai genitori e dal mondo intero.

Un romanzo lieve nello scorrere ma che offre spunti di introspezione profondissimi. Il ritratto di una giovane artista che decide di essere altro da sé, per un attimo che si trasformerà suo malgrado in un’eternità.

Betty è una ragazza negli anni ‘70, insicura, gracile e che deve fare i conti con una personalità che spesso le sta stretta, dedita ad accontentare i genitori che la vorrebbero china sui libri per consentirle di avere un futuro agiato e ricco di soddisfazioni; pretese che la fanno spesso sentire in gabbia tanto da avvertire l’esigenza di uscire di casa e godersi l’aria aperta.

È proprio durante una di queste fughe che  Betty incontra Mario sul lungomare, un ragazzo più grande, che lavora e deve faticare per mantenere se stesso e la madre malata, una persona priva di aspirazioni ma dotato di una generosa e docile personalità che lo fanno apparire estroverso e sincero in ogni sfumatura del suo essere.

Mario confonde Betty per un ragazzo per via della sua fisicità e di un cappotto un po’ abbondante preso per sbaglio e, data la sua timidezza, la giovane finisce presto per assecondare questo dubbio presentandosi come Simone, un giovane ragazzo che non studia e non lavora.
Il tempo passa e la bugia resta, il legame che si crea tra i due è forte e si alimenta di tante gentilezze ma anche di malintesi che si vengono a creare quando Mario vede Simone (Betty) appartata con un amico dietro i bagni della spiaggia.


L’indole prevenuta ma docile di Mario inizia a fare pressioni sulla ragazza che, a sua volta, non riesce a esternare ciò che prova per paura di deludere l’amico di cui, lentamente, si sta innamorando.

I continui dibattiti e le personalità così diverse creano continui attriti che sembrano non dar  pace a questo anomalo rapporto che si adombra anche a causa di amicizie che sembrano allontanare due cuori ormai legati.
“Simonə” è un romanzo che affronta la giovane  età, la mancanza di coraggio ma anche le ferite interiori che portano ad avere atteggiamenti incongruenti e istintivi.

Il legame creato da Mario e Betty potrebbe essere un’esplosione di colore e bellezza ma paga la menzogna e la diversità di ciò che viene a crearsi giorno dopo giorno.

In queste pagine, semplici e a tratti acerbe, Tatiana Levi compie un grande sforzo per delineare la parte introspettiva che stride con le incongruenze dei fatti tanto fa portare Betty a fare un grande scatto di maturità, sia nei confronti degli amici che della madre, senza però fornirle il coraggio di dichiararsi apertamente accettando i suoi limiti e le conseguenze della menzogna.
Queste sono pagine che si susseguono alternando la giovinezza a drammi complessi che sfociano in un inaspettato epilogo, dolorose parti di un’eta che si apre su quella adulta con tutte le conseguenze che derivano da gesti e parole.

Un romanzo profondo, a tratti imperfetto, dove si trovano versi di grande spessore e sentimenti contrastanti che prendono vita grazie ai personaggi che entrano ed escono di scena.

“Simonə” è un romanzo che parla d’amore, di legami, di ferite e strappi dove non c’è spazio per l’ingenuità se non nelle scelte prese che spesso hanno serie e inaspettate conseguenze.

Ambientato negli anni Settanta, restituisce e ricrea alla perfezione il mood del periodo: la transizione da una mentalità fatta di pregiudizi e stereotipi, verso la voglia di libertà e di riscatto sociale.


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