Recensione Il Rifrullo del Diavolo di Andrea Improta

Il Rifrullo del Diavolo

– Andrea Improta –

Formato: Copertina flessibile

Pagine:  168

Editore: INCIPIT23


Giudizio Sintetico

Firenze, oggi. Il soffio di vento demoniaco di un’antica leggenda (dai fiorentini chiamato “il rifrullo del diavolo”) sembra aver ripreso vita fino a entrare nell’appartamento di Giulia, giovane universitaria che viene ritrovata senza vita nel proprio appartamento. Chi è stato a uccidere Giulia? E perché? In questa storia, violenza e amore si intrecciano dietro il mistero di un efferato delitto e l’intensità di una passione travolgente. Al centro di entrambi, Marco Manfredi, commissario della polizia giudiziaria di Firenze. Sono in tanti a essere coinvolti, direttamente o indirettamente, nell’omicidio di Giulia, e altrettanti sono i segreti che il commissario Manfredi dovrà portare alla luce. Tutto per catturare un assassino sfuggente quanto il vento stesso.

Una leggenda: Il Rifrullo del Diavolo, un venticello che tira dal lato di via dello Studio a Firenze.

È qui, in un appartamento anonimo e trascurato, che viene ritrovato il corpo senza vita di Giulia, una studentessa universitaria vittima di una sadica violenza che nasconde però una dinamica molto più complessa.

Proprio quel venticello, minaccioso e misterioso, sembra avvolgere i protagonisti di questa storia, uniti da un filo che mescola le carte e rende tutti sospettabili e non privi di movente.

Ad indagare sul caso è il commissario Marco Manfredi, un uomo disilluso ma romantico che, proprio nei giorni bui dell’indagine sta riscoprendo la bellezza dell’innamoramento.
Già, perché tra queste pagine ha grande spazio l’amore in tutte le sue forme: quello romantico, quello deluso, quello tradito, quello morboso, quello passionale, quello esaurito, quello che porta a fare gesti privi di senso, a volte.


Tra dinamiche che si intrecciano e una città che fa da sfondo a giornate intense di indagini e riflessioni dei protagonisti, il caso prenderà strade sempre diverse, anche se tutto sembra essere più semplice di quanto in realtà non sia.


“Il Rifrullo del Diavolo” è un romanzo noir che, attraverso la tipica impronta del giallo e del thriller, ci porta nelle più ombrose e sadiche stanze della mente umana e della risoluzione del mistero.

Nello stesso tempo però, questo romanzo è una lucida istantanea dei dilemmi interiori che scaturiscono di fronte alle variabili dell’amore.

I protagonisti, tutti così diversi ma anche così legati, vivono incognite interiori connesse a sentimenti e relazioni, finite o iniziate ma soprattutto a egoismi sentimentali che pongono l’istinto davanti alla razionalità.
Le pagine di Andrea Improta sono imprevedibili ma anche ricche di parentesi sentimentali.

Questo binomio mi è piaciuto molto così come ho apprezzato il legame tra i protagonisti che pensavo potesse rappresentare un autogol di prevedibilità e invece la bravura dell’autore ha saputo stupire anche sul finale.


Un romanzo piacevole, intenso e graffiante a cui ogni lettore può dare una chiave di lettura diversa nella parte introspettiva godendosi al contempo la trama noir di un’indagine a seguito dell’efferato delitto di Giulia.


Andrea Improta (Firenze, 1964) è padre di due figli e anima sensibile a ogni forma di arte. Si dedica da lungo tempo alla scrittura, sia in forma narrativa che poetica.

In ragione di questa passione frequenta anche circoli letterari e si rende partecipe di varie manifestazioni artistiche e scuole di formazione teatrale. Spinto dalla ricerca di risposte ai tormenti interiori che genera l’età contemporanea, i suoi soggetti sono in prevalenza specchio di personalità “difficili” e prediligono muoversi all’interno di trame complesse, classificabili nel genere rose-noir.

Nel 2016 ha pubblicato il suo primo libro, “Per mia fortuna, amando, mi sono rovinato la vita” (Ed. TPLM), con cui ha vinto la II edizione del Premio Michelangelo Buonarroti per la sezione poesia. Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, “Il giorno in cui ho smesso di avere paura” (Le Mezzelane Casa Editrice).

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