Recensione Rapsodia di Nathan H. Wolf

Rapsodia

– Nathan H. Wolf –

Formato: EBook

Pagine:  183

Editore: Self


Giudizio Sintetico

Tutti siamo smarriti di fronte ai demoni del passato. Ripercorrendo il contorto turbine delle tempeste sessuali, il protagonista si incammina attraverso la selva dei propri ricordi per avventurarsi in Panoscia, il suo confuso mondo immaginifico, alla ricerca del significato dei propri mostri, districandosi tra follia e frammenti di passato nell’impossibile caleidoscopio di un’identità in pezzi. Rapsodia è l’ouverture di tutte le anime che si frantumano senza fare rumore.

Una costruzione ricercata, un linguaggio diretto e ricco di sottolineature e tratteggi che sembrerebbero quasi anticipare atmosfere pulp, sono gli elementi maggiormente caratterizzanti di questo libro di Nathan H. Wolf.

“Rapsodia” è tutt’altro che un libro semplice, appartenente, forse, a quel genere di romanzi in cui la storia narrata è in grado come non sempre accade, di mostrare la complessità della vita, gli angoli più intimi delle persone, la loro evoluzione e i percorsi personali in cui non mancano angoli reconditi che fanno da contraltare alla quotidianità.

Ciò che colpisce e resta nella mente del  lettore dopo aver terminato queste pagine avvolgenti che lo costringono a immergersi nella storia e a riemergere per prendere fiato, è l’incontro – scontro con pensieri e riflessioni che da una storia dal fenotipo non così comune, approdano alla realtà inducendo ognuno di noi a compiere uno importante sforzo per seguire i personaggi e per contenere il divagare della propria mente alimentato riga dopo riga.

Oltre ai protagonisti, sembrano essere le riflessioni, i cambiamenti e uno scenario in cui si intersecano sentimenti, sofferenza e proiezioni gli elementi fondamentali di questo libro in cui i mutamenti e l’intimità più interiore sono portati all’attenzione del lettore attraverso la narrazione anche del sesso, della sua complessità e della sua totalità.

Potente. Questo libro colpisce al volto e, in più frangenti, lascia sgomenti per la sua articolazione non priva di pieghe arzigogolate che disarcionano un po’ il lettore ma che contribuiscono a dare risalto ai valori di fondo di un opera che, per molti aspetti, si allinea al romanzo di formazione se non rompere questo schema più volte e più volte ricostruito dall’abilità dell’autore.


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