In una discarica fetida, simbolo della miseria umana, gli abitanti sembrano zombie logorati dall’ingiustizia di vivere ai margini del mondo. Detenuti, trattati come animali in allevamenti intensivi, languono in celle infestate da pulci giganti e malattie. Uomini-scimmia estraggono zaffiri dalla terra per trasformare le nostre promesse d’amore in icone scintillanti. Un giovane reporter utilizza la macchina fotografica come unico mezzo per lasciare il segno e solo anni dopo comprende cosa sia realmente l’Africa e cosa essa rappresenti. Questo libro e un viaggio a ritroso nell’anima di un uomo che, da giovane reporter, e divenuto osservatore dell’annientamento della dignità umana. È un tentativo di dare risposte al tormento senza fine che lo affligge, cercando di restituire un briciolo di umanità a chi l’ha perduta.
“Oltre il cratere” nasce, per dichiarazione dell’autore stesso, dall’esigenza di raccontare realtà drammatiche e semi sconosciute ma a noi così vicine, che passano costituite un punto di partenza per riflessioni radicate e profonde.
Il punto di partenza per il racconto di questo viaggio, a metà tra il romanzo e il documentario, parte nel 2019 in Madagascar, all’interno di una discarica dove il protagonista incontra una donna segnata dalla vita, logorata dalla fatica a cui promette di fare qualcosa nel suo piccolo per cambiare le cose.
In un flusso costante di riflessioni, pensieri e testimonianze, la storia inizia a prendere forma attraverso l’ascolto e la narrazione di fatti, dati e documenti che nell’insieme permettono al lettore di empatizzare con i volti che emergono dalle fotografie che completano la trama di questo romanzo, permettendo anche di immergersi in differenti situazioni che raccontano il dramma e la complessità di tutto ciò che ruota attorno al continente africano.
Tra queste pagine però non si respira solamente drammaticità ma anche la bellezza di culture, comunità e individui che popolano i luoghi più reconditi di questo continente che sa regalare fascino e drammi in un concerto di voci che si uniscono saldamente alla terra in cui prendono vita.
Il libro documentario di Gerardo Fortino è una lucida e importante testimonianza capace di raccontare in modo semplice, ma ricco di introspezione e riflessioni, il complesso mondo africano attraverso un viaggio popolato da diverse situazioni, più o meno intricate, ma sempre rappresentative.
Attraverso un’evidente passione per il mondo documentaristico, e passando attraverso l’istinto che ha portato l’autore a diventare giornalista e fotografo, queste pagine si formano di realtà che tratteggiano un viaggio ricco di avversità, sfide ma anche storie di speranza e testimonianze di ingiustizie e sogni infranti che caratterizzano la complessità dell’Africa e delle sue numerose contraddizioni.
È difficile non rimanere affascinati da questo libro che, grazie alle immagini, assume un tono di ulteriore vicinanza e concretezza utili a tutti coloro che decidono di incamminarsi lungo questo tracciato.
Dalla discarica di Antananarivo, passando per il sovraffollamento delle carceri, la tribù dei Khea, la città degli zaffiri, il Kenya e la Tanzania (aprendo anche una parentesi sull’India), sono molteplici i punti di osservazione attraverso i quali scoprire queste storie che permettono di riflettere sulla dignità umana e sulla necessità di intervenire, anche nel nostro piccolo, per provare a cambiare le cose.
Un racconto, quello di Gerardo Fortino, denso di pensieri e riflessioni che si uniscono alla tangibile realtà, permettendo un viaggio che indubbiamente apre gli occhi e amplia gli orizzonti della mente.
Titolo: Oltre il cratere
Autore: Gerardo Fortino
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 389
Editore: Self