Recensione Gin & Cocaina di Davide Catena

Gin & Cocaina

–  Davide Catena 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Realismo sporco
Pagine:  466
Editore: Narcissistic Media


Giudizio Sintetico


Alex, giovane pervaso da un senso di alienazione e assillato dalla realtà stagnante della
sua cittadina provinciale, parte alla scoperta di altri angoli del continente europeo,
toccando dapprima l’Isla Blanca e in seguito la capitale del Regno Unito. In un vortice
tempestato di piccole sfide quotidiane nelle relazioni con amici, ragazze, famiglia,
malcontenti con il genere umano e i diktat della società, frustrazioni in posti di lavori
pagati al minimo sindacale, in equilibrio tra ironia e cinismo, seguiamo il suo frastagliato
percorso in cui sgomita tra atti di violenza e gesti di ribellione, attraverso la lente e i
pensieri anticonvenzionali di altri personaggi diabolici: un filmmaker misterioso e un
presunto tutore della legge con la cresta. In questa via crucis personale conosce un dj
britannico di origini afghane e abbraccia uno slancio viscerale per l’arte sonora, che si
rivela una compagna e via di fuga ideale per sopravvivere alla sua indole insofferente e
tormentata.

 

Iniziamo col dire che, indubbiamente, questo è un libro “atipico”, un testo “diverso” per numerosi aspetti e dettagli che lo caratterizzano, pagine che potremmo racchiudere nel “realismo sporco”, una corrente letteraria contraddistinta da vizi, sesso e da un linguaggio diretto che arriva senza filtri al lettore.
La trama in sè si caratterizza per il linguaggio, le dinamiche disordinate, sfacciate ma ben caratterizzate.
Una storia ricca di esperienze e di punti cardinali estremi da toccare attraverso una vita sregolata, viaggi senza mete precise raccontati senza filtri e senza freni; relazioni, amicizie, lontananza da casa e, infine, un ritorno come a descrivere un cerchio che si chiude e al contempo si colora.
La modalità narrativa scelta, invece, ha qualcosa di unico infatti, per ogni capitolo, è presente una canzone di accompagnamento che  permette una doppia esperienza ritmica di ascolto e lettura, una scelta che spetta al lettore e al suo desiderio momentaneo di avvicinamento alla storia.
Davide Catena ha anche scelto di raccontare questa storia con una doppia narrazione, affidandone una parte a un misterioso produttore, e una ad Alex, il protagonista della storia, una dicotomia narrativa ulteriormente sottolineata da uno stacco reso concreto anche dalla scelta del carattere di stampa, uno per ognuna delle due narrazioni.
Leggere questo romanzo, anche su invito dell’autore, è come assistere ad una lunga sceneggiatura, un lungometraggio che possiamo immaginare grazie al potere della lettura.
Non è stato sempre scorrevole leggere questo libro soprattutto per il carattere principale scelto che mi ha dato qualche problema e per il linguaggio disordinato che segue la caratteristica del genere scelto per questa storia.
La trama invece, che per genere non rientra nelle mie letture di zona “confort”, devo dire che non mi ha infastidita o particolarmente indispettita, cosa che invece a volte mi succede quando i toni sono volutamente ed esageratamente estremi e rispecchiano una corrente letteraria che, per quanto dichiaratamente diretta e ricca di esagerazioni, non è semplice da mantenere in equilibrio senza esagerazioni.
Per gli amanti del genere, che in Bukowski hanno trovato casa, sicuramente in queste pagine potranno ritrovare una storia adatta al gusto, alle modalità e indubbiamente a una cura a 360 gradi che non in tutte le storie si trova.

Davide Catena, classe 1986, è nato e cresciuto in Svizzera. “Gin & Cocaina” è il suo primo romanzo pubblicato.


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