Recensione La stazione di Jacopo De Michelis

La stazione

– Jacopo De Michelis–

Formato: Copertina flessibile

Genere: Thriller

Pagine:  870

Editore: Giunti


Giudizio Sintetico



Milano, aprile 2003. Riccardo Mezzanotte, un giovane ispettore dal passato burrascoso, ha appena preso servizio nella Sezione di Polizia ferroviaria della Stazione Centrale. Insofferente a gerarchie e regolamenti e con un’innata propensione a ficcarsi nei guai, comincia a indagare su un caso che non sembra interessare a nessun altro: qualcuno sta disseminando in giro per la stazione dei cadaveri di animali orrendamente mutilati. Intuisce ben presto che c’è sotto più di quanto appaia, ma individuare il responsabile si rivela un’impresa tutt’altro che facile. Laura Cordero ha vent’anni, è bella e ricca, e nasconde un segreto. In lei c’è qualcosa che la rende diversa dagli altri. È abituata a chiamarlo “il dono” ma lo considera piuttosto una maledizione, e sa da sempre di non poterne parlare con anima viva. Ha iniziato da poco a fare volontariato in un centro di assistenza per gli emarginati che frequentano la Centrale, e anche lei è in cerca di qualcuno: due bambini che ha visto più volte aggirarsi nei dintorni la sera, soli e abbandonati. Nel corso delle rispettive ricerche le loro strade si incrociano. Non sanno ancora che i due misteri con cui sono alle prese confluiscono in un mistero più grande, né possono immaginare quanto sia oscuro e pericoloso. Su tutto domina la mole immensa della stazione, possente come una fortezza, solenne come un mausoleo, enigmatica come una piramide egizia. Quanti segreti aleggiano nei suoi sfarzosi saloni, nelle pieghe dolorose della sua Storia, ma soprattutto nei suoi labirintici sotterranei, in gran parte dismessi, dove nemmeno la polizia di norma osa avventurarsi? Per svelarli, Mezzanotte dovrà calarsi nelle viscere buie e maleodoranti della Centrale, mettendo a rischio tutto ciò che ha faticosamente conquistato. Al suo ritorno in superficie, non gli sarà più possibile guardare il mondo con gli stessi occhi e capirà che il peggio deve ancora venire. La stazione è, allo stesso tempo, thriller e romanzo d’avventura. Mescolando i generi più popolari con vorticosa generosità d’invenzione, Jacopo De Michelis continuamente apre e chiude davanti agli occhi del suo lettore le porte di storie differenti eppure sempre collegate, e lo conduce in giro per sotterranei favolosi e inquietanti senza mai perdere il filo di Arianna della sua scatenata gioia di raccontare.

La Stazione Centrale di Milano è un luogo che ha vissuto il cambiamento in prima persona, una cattedrale del movimento che il tempo ha dato per scontata lasciandola decadere fino a quando si è reso necessario intervenire.Sul confine tra passato e presente, poco prima che un enorme restauro cambiasse per sempre ciò che la Stazione era da ciò che la Centrale è, si colloca il primo romanzo di Jacopo De Michelis.
Nell’aprile del 2003 il giovane ispettore Mezzanotte si trova, suo malgrado, tra le fila della Polfer dove la noia lo attanaglia essendoci non per scelta ma per punizione.Quando però qualcuno semina per la Stazione Centrale cadaveri di animali brutalmente assassinati, il giovane intuisce che dietro queste morti si nasconde molto più di quanto sembri.
Le sue indagini lo porteranno a incontrare Laura Cordero, una giovane e ricca ragazza che fa volontariato al Centro di Ascolto della Stazione e che, preoccupata per due bambini che vede solo la sera fuori dalla stazione, chiederà aiuto proprio a Riccardo.
Quello che entrambi non si aspettano è che le loro ricerche seguono una via parallela che li conduce nei sotterranei della Centrale, luoghi dimenticati, inesplorati e pericolosi dove tutto assume dimensioni impensabili e dove il mistero diventerà sempre più grande fino ad assorbire e cambiare per sempre la vita dei due protagonisti.
Non solo un contesto in cui ambientare un romanzo, non solo architettura o curiosità, non solo un passaggio tra vie, ma il pulsare di un luogo che vive, batte, scalcia e cela sorprese magnifiche e al tempo stesso inquietanti, rese tali da quel 2003 in cui è ambientato il romanzo, dove tutto era ancora cristallizzato e molto diverso da come appare oggi.
La vera protagonista del romanzo di Jacopo de Michelis è proprio “La stazione”, un luogo da cui è difficile staccarsi a fine lettura senza essersi appuntati angoli da approfondire, cercare e sviscerare e in cui ci si ripromette di tornare quanto prima e condividere con chi La Centrale l’ha sempre vissuta ma mai sul serio o come meriterebbe, passandoci quasi senza degnarla di uno sguardo più che superficiale.
Se già lo sfondo è vivo tra queste pagine e lascia senza fiato, ancor più brillante è la trama che si disegna lentamente tra le pagine ricca di orrori, dubbi, scelte sbagliate, incontri, riti e grandi enigmi da risolvere, una corsa contro il tempo, contro tutti ma con la determinazione di un uomo che non ha più nulla da perdere, Riccardo Mezzanotte, ispettore della Polfer a cui il ruolo sta stretto e che è giunto in Centrale per punizione.
Al suo fianco, quasi per caso, una ragazza con un dono speciale che vuole dedicarsi agli altri e forse trovare la sua strada senza l’ingombrante presenza dei genitori.
Caratterizzazioni eccellenti, in cui l’autore non risparmia parole e dettagli, arrivando a darci un quadro di ogni singolo personaggio che incarna una storia a sé, vicende che in alcuni casi prendono vita in parentesi narrative aggiuntive rendendo questo libro un’opera mastodontica di vita vera, Storia, problematiche sociali tenute insieme dal filo conduttore del misterioso killer di animali.
Entrare in simbiosi con questo romanzo è semplice, superate le prime pagine, momento in cui si crea un rapporto empatico pazzesco con i protagonisti e con le vicissitudini narrate volendo giungere insieme a loro alla risoluzione del mistero e al superamento di ferite personali che proprio qui avranno modo di cicatrizzarsi per sempre.
Se la trama è coinvolgente e l’ambientazione e i personaggi riescono a tratteggiare i contorni di un romanzo vincente sotto ogni aspetto e dove la mole da leggere diventa solamente un numero insignificante, un po’ invadente è il dettaglio rituale che spacca la coerenza, il rigore e la razionalità di questa storia facendo lievitare e rendendo meno credibili e assurde alcune parentesi già difficili da assorbire.
Se il fulcro della trama e la personalità di Mezzanotte ci tengono legati e ancorati alla trama e alle indagini unendo in un solo colpo il genere storico, thriller, poliziesco e a tratti spy, le conseguenze legate invece al personaggio di Laura chiedono un grande sforzo per lasciarsi andare a tratti evanescenti, onirici, quasi magici.Riuscire a legare due personalità e due trame che stridono e quasi rappresentano un ossimoro diverte ed è credibile fintanto che l’una non sovrasta l’altra.Purtroppo la sensazione che si ha è che la seconda prenda a un certo punto troppo spazio diventando davvero ingombrante, uscendo dagli argini di una credibilità che tutto il resto della vicenda assume anche grazie alle ricerche e agli studi che l’autore ha sostenuto per scrivere questa storia!
Sebbene io fatichi ancora a digerire alcune di queste parentesi ingombranti, non posso negare di aver terminato un libro che mi ha letteralmente tenuta in ostaggio e dal quale difficilmente mi sono staccata per l’interesse che ha suscitato in me, per gli approfondimenti che ho sentito l’esigenza di cercare e per l’intensità empatia che i due protagonisti sono riusciti ad accendere in me oltre a tutti i personaggi che vivono gli ambienti della Stazione e che hanno reso completa una storia già di per sé meritevole.
“La stazione” è un romanzo che unisce davvero tantissimi generi letterari in un’unica storia, è un’esperienza di lettura impegnativa e decisamente soggettiva che può cambiare moltissimo a seconda della sensibilità e del gusto del singolo lettore, una sfida letteraria che solamente chi vuole uscire dal seminato e provare qualcosa di originale e fuori dagli schemi dovrebbe tentare, un libro forse per tanti ma forse non per tutti.


Jacopo De Michelis

è nato a Milano nel 1968 e vive a Venezia, dove lavora come editor presso Marsilio Editori. È stato traduttore, curatore di antologie, consulente editoriale e docente di narratologia alla NABA di Milano. Appassionato di fotografia, pubblica i suoi scatti su Instagram come @geidiemme. La stazione è il suo primo romanzo.


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