Recensione “FanteCavalloeRe” di Luisa Menziani

FanteCavalloeRe
di Luisa Menziani

Formato: Brossura
Editore: Edizioni ArteStampa          
Pagine: 171






All’inizio c’è solo un personaggio che fugge da un romanzo immaginato per entrare in un romanzo in carne e ossa, in sella alla sua bicicletta. Sembra un gioco, anzi è un gioco, e forse proprio per questo FanteCavalloeRe ha tanto da dirci, del nostro tempo, di noi, del nostro dentro e del nostro fuori, della nostra vita che non ne vuole mai sapere di fermarsi un istante, di deviare, di inseguire una rima o un abbaglio, di ascoltare, di invertire e sovvertire le gerarchie, le rotte, di afferrare un sorriso a tutti i costi, per i piedi o per i capelli, il sorriso buono per farci guardare avanti, per farci andare avanti.
Luisa Menziani ci accompagna in una passeggiata nella realtà, a polmoni pieni, attraverso i massimi e i minimi sistemi del vivere quotidiano – l’Amore, l’amicizia, la coda al supermercato – e pedalando e pedalando si lascia dietro una scia della sua polvere magica, l’UndueTrefanteCavalloeRe che è un potente richiamo stregonesco, formula alchemica che converte la banalità in epifania, che resuscita le metafore morte e le morte illusioni, e tutto indistintamente richiama alla vita, all’irrinunciabile saggezza dell’attimo.

Recensione:
Ogni giorno, felici o meno, ci perdiamo nella routine delle giornate.
Una routine che, come una segretaria, organizza e gestisce lo scandire del nostro tempo, decide quando inserire del tempo libero, se oggi riusciremo a fare quel giro in libreria che tanto aspettiamo di fare o vedere quell’amica con cui si rimanda continuamente il caffè.
Ma nell’attraversare il conosciuto e ordinato quotidiano spesso ci si imbatte in piccoli imprevisti a cui non diamo peso e importanza ma che possono, se decidiamo di ascoltare l’attimo, donarci piccole gioie che mettono brio e deviano dal monotono scandire del tempo.
“FanteCavalloeRe” è un diario di vita prima ancora che un romanzo, uno scritto che rende unica e variegata la routine dando valore ai singoli avvenimenti e riuscendo, tra le mille difficoltà quotidiane, a trovare della magia in ogni cosa anche semplicemente uscendo dalla città per una pedalata in bicicletta.
Vivere il quotidiano apprezzandone il contenuto come una fiaba, con tanto di formula magica ed entusiasmo per ciò che ci circonda. come in un mondo fatato.

UndueTrefanteCavalloeRe. Quello che mi passa per la testa , come una filastrocca di festa e di testa che salta la finestra e rotola qua e là… Tra dentro e fuori, sogno e realtà.

La protagonista di questo racconto ci narra, attraverso lo scorrere della vita e degli incontri, la semplicità dell’essere e le complicazioni dell’esserci e del vivere.
Accompagnata dagli amici di sempre, Simonetta “Pennello” e Jack, ci si tuffa nello scorrere di avvenimenti della vita, riflessioni che tutti almeno una volta ci siamo trovati a fare, imprevisti, viaggi e amore!
Non ci sono cavalieri e principesse, ma successi, dubbi e accadimenti di persone che sfiorano talmente le corde delle vite del lettore, appassionando al pari di romanzi dove le storie sono talmente articolate da nascondere la bellezza dei personaggi.
In “FanteCavalloeRe”, Luisa Menziani, ci racconta la bellezza della vita con la polvere magica delle fiabe, dando nomi simpatici e allegri a personaggi e luoghi, lasciando che la protagonista si perda con la sua bicicletta nella bellezza della natura, incontrando ogni giorno la sua auto “Lucilla” come un’amica e facendosi guidare dall’airone cicerino nella scalata all’ignoto del futuro.
Perchè ogni certezza dell’oggi può vacillare se attraversata da incontri improvvisi o da persone legate al passato che ritornano.
Pedalare attraverso i sentieri del quotidiano e della vita, affrontare i cambiamenti che in un anno modellano e modificano le giornate della protagonista e dei suoi amici, del modo di essere e di ciò che li circonda, senza rinunciare alla bellezza di intimi attimi con noi stessi, magari in  sella al nostro cavallo-bici.
La conclusione del romanzo lascia aperta una porta che incuriosisce e rende viva la voglia di scoprire quali tasselli del puzzle sono stati sistemati nel grande gioco del quotidiano.

Questo romanzo è una piccola opera d’arte da custodire in libreria, per il contenuto, per l’elogio all’apprezzare la semplicità di riflessioni e piccoli avvenimenti che colorano le nostre giornate, la creatività con cui la protagonista ci da indicazioni su schizzi che accompagnano le sue riflessioni.
Ma ciò che rende questo romanzo un’opera da guardare e apprezzare ancora di più, sono gli acquerelli di Giuliano Della Casa che danno vivacità e colore ad un’opera già piena di sfumature e magia.

______________________________________
Luisa Menziani dopo la maturità classica ha conseguito la Laurea in Lettere Moderne presso  l’ Università di Bologna con una tesi sui Disegni di figura del cinquecento modenese.
Vive a Modena dove attualmente insegna Lettere presso il Liceo scientifico Wiligelmo.

Giuliano Della Casa(Modena, 1942) E’ raffinato pittore e ceramista. I suoi acquerelli sono nei più importanti musei del mondo. Dopo la formazione presso l’Istituto Venturi di Modena e le Belle Arti di Bologna, decisivo per la sua evoluzione artistica è l’incontro con Adriano Spatola. Caratteristica della sua ricerca sperimentale oltre i confini delle singole arti è, insieme alla cura sapiente delle opere realizzate “a quattro mani” con alcuni dei maggiori poeti contemporanei, l’attività di editore, concretizzata con i preziosi Telai del Bernini acquisiti nel 1988 dal Paul Getty Museum di Malibù.

Fonte: artestampaweb.it
______________________________________

Perché è una filastrocca e scorre via, agile e allegra come una pedalata in bicicletta, perché sorride, ci prova almeno. Perché ha un senso, due tre o forse nessuno. perché è magia, come la vita.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *