Recensione de “La Ventiquattrore. Delitto in albergo”

La ventiquattrore. Delitto in albergo
di Maurizio Castellani

Formato: Brossura
Genere: Giallo
Editore: Casa Editrice Kimerik           
Pagine: 149


Giudizio sintetico

La storia:
Marco Vincenti è un Geometra, anzi un ex Geometra, perchè, lasciato timbro e progetti ha deciso di trasferirsi a Casciana Terme nell’albergo ereditato dalla Zia Maria che si chiama appunto “Da zia Maria”.
L’albergo sembra prigioniero del tempo, camere e arredi sembrano fermi al 1966, ma Marco è all’inizio e deve prendere confidenza con l’ambiente e il lavoro da sbrigare.
Nei primi giorni in soccorso arrivano l’amico Piero, geometra, e Luisa una signora già alle dipendenze della zia da vent’anni.
Dopo aver sbrigato pratiche burocratiche e organizzative, Marco è pronto per prendere le redini dell’albergo, ma proprio quando tutto sembra perfetto, Luisa è costretta a partire, lasciando il suo impiego alla figlia Grazia, una vistosa e affascinante ragazza.
Oltre al lavoro in albergo, Marco riallaccia rapporti di vecchia data, con amici dell’infanzia che, con lui, hanno condiviso partite di calcetto nella piazza del paese.
Proprio con uno di questi, Andrea, entra subito in confidenza, entrando nella cerchia con Piero, di un’amicizia da coltivare quotidianamente.
I clienti in albergo si susseguono, proprio come le giornate, fino alla mattina del 27 Marzo quando, il Signor Fantozzi, viene trovato morto nella sua stanza.
L’attenzione del paese è concentrata sulla struttura, ma Marco è il primo a voler far chiarezza sull’accaduto perchè troppi dettagli non coincidono, ci sono fatti inspiegabili e buchi da riempire.
Marco, Andrea e Piero si uniscono nella compagnia de “Gli Investigatori” che tra una cena, una bottiglia di vino e qualche risata, riuscirà a dare un contributo fondamentale alle indagini e al maresciallo Bevacqua, riordinando i tasselli e trovando il colpevole di questo giallo.

Recensione:
Questo è uno di quei romanzi che si divorano, non si riesce a dire basta per la curiosità di arrivare alla fine, di sapere quale sarà l’epilogo della storia.
Riuniti intorno ad un tavolo con gustose cene e ricette toscane e la goliardia tipica del linguaggio toscano, ci si sentirà parte della compagnia investigativa, si cercherà di cogliere i dettagli utili alla risoluzione del mistero.
Un libro dove i capitoli sono pagine di un diario, di un’agenda, proprio come quella delle prenotazioni in albergo, dove, oltre alla data, ogni tanto viene suggerita qualche ricetta toscana con la quale i tre amici si viziano nelle serate investigative.
Un libro piacevole  e scorrevole, scritto con un linguaggio che aiuta a non stancare il lettore, ma anzi, lo tiene incollato alle pagine.
Una trama narrativa semplice, senza grandi colpi di scena, classica di quei gialli che vengono risolti solo con l’astuzia e la logica.
Il libro di Maurizio Castellani, Vincitore del “Premio Nazionale di Narrativa, Teatro e Musica La città di Murex”, è un giallo d’altro tempi, condito con la semplicità delle chiacchiere tra amici, di una cena gustosa e di una logica che sa coinvolgere il lettore, in fondo ci sono arrivata anch’io un pochino prima della risoluzione del caso a fare 2+2….
Un libro che spero possa essere il primo, la chiave d’apertura per una serie che possa vedere come protagonisti i tre amici e Grazia, l’affascinante donna che non ha un ruolo marginale ma che alleggerisce e condisce “piccantemente” alcuni momenti della storia.

Maurizio Castellani nasce nel 1959 a Pontedera, in provincia di Pisa, dove tutt’ora svolge l’attività di libero professionista. Lavora sia in Italia che all’estero, ha lavorato per tre anni a Dakar occupandosi di Social Housing. La famiglia, la cucina e il mare sono i tre amori della sua vita. Dopo tanti anni passati a leggere, decide di mettersi a scrivere. La ventiquattrore è il suo primo racconto giallo, dove la trama delittuosa si mescola a comicità e ricette di cucina. 

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