Recensione di “A caccia nei sogni” – Tom Drury – NNEditore

A caccia nei sogni

– Tom Drury –

“Incredibile come è fatta la gente” – borbottò quando Joan e Mona entrarono in cucina. “Come è fatta?” – Domandò Mona – “Non lo so”.

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 235
Genere: Romanzo
Editore : NNEditore

Giudizio Sintetico


Sentivo la mancanza di Grouse County, degli abitanti della contea, dei colori caldi lasciati all’immaginazione, dei dialoghi veloci e ironici, delle sfumature di ogni episodio narrato.

Avevo paura di non trovare quella calma e quella sensazione di sorridente serenità che mi aveva lasciato a fine lettura il primo libro della trilogia, “la fine dei vandalismi”.

Timori eliminati già dalle prime righe dove, con lo stile inconfondibile e la meravigliosa fantasia descrittiva dell’autore, il ritorno nella contea sembra un ritorno a casa, una sensazione di benessere a distanza di anni… .

 

Il 2 Novembre è uscito “a caccia nei sogni” secondo libro della trilogia di Grouse County creata da Tom Drury e pubblicata, con l’attenzione e la cura perfetti di ogni lavoro, da NNEditore.

 

Il ritorno a Grouse County è stato dolce e adatto alla stagione, colori caldi, immaginazione a tratti vintage e colorata d’arancione.

Tom Drury ci porta, otto anni dopo “La fine dei vandalismi”, a condividere un fine settimana con la famiglia di Charles, Tiny, di sua mogli Joan e dei due figli Lyris e Micah.

Ed è proprio come tornare a casa, in quei paesaggi che sembra di vedere, nel lontano e agricolo Iowa.

Si sente il profumo di foraggio, si incontrano personaggi che lasciano il segno anche con un breve dialogo, si torna ad apprezzare una fluidità e una narrazione che scivolano velocemente annullando lo spazio e il tempo.

Proprio come in un ritorno a casa dopo tanto tempo, le vite di Charles “Tiny” e Joan sono proseguite: li avevamo lasciati insieme dopo il divorzio di lui e la predicazione morbosa della Bibbia lei.

Li ritroviamo nella loro disordinata casa, con i figli e una vita tranquilla, il carattere infantile di Charles che, per la prima volta incontra la maturità richiesta ad un padre, l’infanzia di Micah e la voglia di avere una capra, l’adolescenza di Lyris, la difficoltà di tornare a casa dopo la crescita in orfanotrofio e la voglia di evasione di Joan.

 

I fattori che rendono questo secondo romanzo piacevole e perfetto come il primo, sono molteplici e tutti meritano di essere analizzati e condivisi.

“A caccia nei sogni” lascia spazio e libertà all’immaginazione, i luoghi e i personaggi descritti sono così minuziosamente tratteggiati, in modo sintetico ma completo, da sembrare parte di un contesto che ci vede presenti, sembra di vedere il benzinaio, la mamma di Charles con la sua casa, il furgone di Jerry e tanto altro.

Si mantiene un’intimità del personaggio e una condivisione della quotidianità, un aspetto rurale insito nel profondo e un nuovo secolo giungere alle porte.

I personaggi sono decisivi nel colorare e definire il contesto e le abitudini di un posto che sembra essere fermo alla vita agricola, che sembra non voler evolversi per non perdere l’identità.

La nota aggiuntiva ed evolutiva di questo secondo romanzo è celata nel personaggio di Charles che, se nel primo ci descriveva il cambiamento e l’infantilità portando a non sopportare i suoi gesti, in questo secondo romanzo ci mostra la sua evoluzione matura e la voglia di una tranquilla dimensione familiare.

La differenza la farà Joan con l’abbandono della predicazione biblica e un richiamo istintivo profondo.

 

Il ritorno nel Midwest e la ricollocazione più stretta a livello di personaggi, dona a “A caccia nei sogni” una prospettiva diversa rispetto al primo romanzo di Drury, non perdendo però le caratteristiche e la celata ironia che abbiamo saputo apprezzare ne “La fine dei vandalismi”.

Come un ritorno a casa e un lungo abbraccio dovuto al distacco, ritroviamo una sfera più intima ma caratterizzata da tutto ciò di cui abbiamo sentito la mancanza alla fine del primo romanzo.

Lo stile di Tom Drury deve essere analizzato e rivalutato una volta chiuso il libro perché si può sentire la mancanza immediata di quell’ambiente in cui la narrazione porta il lettore a rifugiarsi, i colori e i dialoghi, la pacata ma spassosa ironia dell’autore  e tutti i dettagli che, nello scorrere delle pagine, non si possono non sentire.

Non è un romanzo per grandi avventurieri, per chi ama stravolgimenti e colpi di scena, “A caccia nei sogni” chiedere silenzio e mente aperta, promettendo un viaggio tranquillo e piacevole, un sottofondo di musica country e quel sorriso che spesso spunta sulle labbra mentre guardiamo fuori dal finestrino e ci sentiamo felici!


Tom Drury (Iowa 1956) è uno scrittore americano che ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui la fellowship della Fondazione Guggenheim. Dopo aver insegnato nelle università americane, attualmente è docente all’università di Lipsia, e vive a Berlino. La fine dei vandalismi, il suo primo romanzo, è uscito negli Stati Uniti nel 1994 ed è stato subito acclamato come miglior libro dell’anno dalle maggiori testate americane. Uscito a puntate sul New Yorker, ha ricevuto il premio come Notable Book dell’Ala, l’associazione delle biblioteche americane. NN Editore pubblicherà tutti i libri della trilogia ambientata a Grouse County.


 

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