Recensione “Casa Tellier, da un racconto di Guy de Maupassant” di Iacopo Vecchio – Hop Edizioni

Casa Tellier

da un racconto di Guy de Maupassant

– Iacopo Vecchio –

“Si porta a spasso per il paese l’amore sacro e l’amor profano”

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 64
Genere: Fumetto
Editore: Hop Edizioni

Giudizio Sintetico

 


C’è sempre una prima volta, ed è sempre una novità che incuriosisce e riesce a stuzzicare le aspettative di noi lettori.

La prima volta di questa Domenica di Dicembre riguarda un fumetto, edito da Hop Edizioni, che rappresenta in chiave unica e artistica, uno dei più famosi racconti di Guy De Maupassant.

 

Guy De Maupassant è stato uno scrittore della seconda metà dell’800 capace, attraverso racconti brevi e sintetici, di evocare e descrivere lo stile di vita e il realismo della sua epoca.

Nei suoi romanzi e racconti compaiono sempre, e con grande impatto, i deboli di quella società tormentata e soggetta alle decisioni dei “benpensanti”.

 

“Casa Tellier” è un racconto pubblicato nel 1881 all’interno dell’omonima raccolta.

 

Come in molte delle sue opere, anche in questo caso, vengono contrapposte, attorno alla vicenda che si sviluppa, la borghesia cittadina, la religione e una casa di tolleranza, l’apparire e l’essere.

 

Questa versione, pubblicata dalla casa editrice Hop che racchiude nel catalogo proposto moltissime graphic novel di indiscussa elevatezza artistica, è caratterizzata dal fumetto e da piccole ma grandi opere d’arte in acquerello, colorate e dai toni freddi e caldi, disegnate e pensate ad eccellenza per la storia narrata.

 

La storia che ci viene proposta è quella di Madame, vedova dignitosa che decide di aprire una casa di tolleranza a Fécamp, in Normandia.

La casa di Madame è frequentata dai più illustri e notabili uomini della città che, ogni notte, si recano nella casa per godere della compagnia delle cinque ragazze che intrattengono i clienti.

Una notte, gli avventori trovano la casa di Madame chiusa e, colti di sprovvista e preoccupati, si chiedono dove possano essere le sei dame di cui si viziano ogni sera.

Contemporaneamente, Madame  e le sue ragazze, si trovano alla stazione per intraprendere un viaggio che le porterà nel paese del fratello di Madame per una celebrazione religiosa  che le vedrà al centro della scena cittadina come esempio di “fede viva”.

 

Oltre al celebre racconto, semplice ma esempio chiaro dello stile di Maupassant, non si può che rimanere affascinati dalla bellezza delle opere in acquerello di Iacopo Vecchio che ipnotizzano per cura degli sguardi e dei colori che cambiano insieme alle scene del racconto.

La caratteristica della grapich novel consente di avere un contesto strutturale del racconto, variegato e complice, nella fantasia del lettore per aiutare i cambi di scena e paesaggio dello stesso.

L’essenzialità dei dialoghi lasciano quindi spazio alle “parole” dell’immagine, all’espressività delle opere.

Una vera e propria coesione tra immagine e linguaggio che affascina e carica, un racconto breve, di intensità e pura arte.

La scelta dell’acquerello e dei colori, che variano da chiaro a scuro e da freddo a caldo, accentuano la caratteristica del tempo storico dell’ambientazione e, insieme alla natura del racconto, al disaccordo e controsenso dell’”impurezza” borghese e della “fede sacra” delle prostitute.

Un’arte in sequenza capace di scatenare reazioni estetiche nelle lettore, finalità narrativa semplice tipica delle grapich novel che, per definizione, donano grafica ad un romanzo meraviglioso e dal valore aggiunto grazie alle opere di eccellente fattura.

 

Una prima volta che speriamo possa aprire una nuova e colorata vivacità all’interno delle pagine di Libriamoci.


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