Recensione “Storia di una famiglia perbene” di Rosa Ventrella – Newton Compton Editori –

Storia di una famiglia perbene

– Rosa Ventrella  –

“ Tu vieni da Bari vecchia, vero De Santis? Per molti questa è una condanna ma per te, De Santis, credo sia un dono. Non si può conoscere veramente una cosa se prima non si è stati attraversati dal suo esatto contrario. Tutto ciò che è bello, quel che consideriamo perfetto e magnifico, arriva dall’assaggio del brutto e dell’imperfetto. Se conosci il male, saprai con altrettanta certezza cosa sia il bene.

Formato: Copertina rigida

Pagine: 313
Genere: Romanzo


Giudizio Sintetico


Non sono di Bari, l’ho solamente visitata come una di quelle turiste con cappello di paglia e macchina fotografica alla mano.
Storia di una famiglia perbene” è riuscita a riportarmi sul lungomare della città, con i suoi profumi, le chiacchiere delle anziane comari, il profumo del mare che si mescola con il pesce, le sue basiliche, i palazzi, Torre Quetta e le viuzze strette e colorate di Bari vecchia.
E’ qui, nel quartiere di San Nicola, che Maria ci racconta la sua storia, la storia della sua famiglia per bene.

Maria è una bambina vivace e ribelle che vive la sua quotidianità giocando e correndo con gli amici del quartiere San Nicola e vivendo al tempo stesso tutto ciò che accade nel vicinato: le comari e i loro consigli, i furtarelli e le famiglie poco raccomandabili, il lavoro e la preghiera.

“Tra quelle chianche ho trascorso la mia infanzia e la mia giovinezza. Non ricordo di aver pensato di quegli anni che fossero brutti o infelici. La bruttezza o il dolore erano ovunque intorno a me. Li potevo ritrovare nelle raccomandazioni delle comari: “Non avvicinarti al mare quando è grosso che ti inghiotte”, “Mangia le verdure o ti viene lo scorbuto e muori”

Maria ha un carattere insolente, sempre vigile sulla soglia tra giusto o sbagliato ma desiderosa di ribellarsi; questa caratteristica le vale il soprannome di Malacarne, tatuaggio invisibile che le si cuce addosso.
Il punto fermo della sua infanzia non è il padre Antonio, violento e sempre arrabbiato, non è la mamma o la nonna, massaie votate alla famiglia, non sono i fratelli Giovanni e Vincenzo, ma l’amichetto Michele, figlio della famiglia più discussa e meno benvista del quartiere.
Una storia che tiene abbracciati Bari e Maria, le vicende e gli accadimenti del quartiere unito alla crescita di questa bambina che, contro ogni aspettativa, crescerà decisa e dotata di intelletto.
Una narrazione che inizia negli anni Ottanta e dura anni e anni, vedendo sbocciare, da quell’amicizia mai approvata da Antonio, tra sua figlia e Michele.
Un’amicizia che diventerà amore, un amore possibile e circondato dalla decadenza e dagli accadimenti di un intero quartiere.

Storia di una famiglia perbene” è un romanzo nel quale è impossibile non sentirsi parte della narrazione, parte silenziosa di avvenimenti che legano Maria a regole non scritte, ad un padre che ha più diritti che doveri nei confronti di una bambina che nulla ha da sperare in un quartiere dove nasci e muori incollato alla tradizione.

Un quartiere che sembra esterno al mondo, dove un viaggio al nord viene vissuto con ansia e preoccupazione, dove è un vanto possedere il telefono e dove ognuno ha un posto gerarchico ben definito, dove le regole non sono scritte ma dove ognuno ha un posto assegnato.

Un romanzo che alterna ironia, i soprannomi del quartiere, le marachelle dei bambini, le comari superstiziose e tanto altro, alla drammaticità di alcuni episodi legati ad un pensiero purtroppo ancora molto radicato in alcuni luoghi d’Italia.
La storia di Maria (ma anche quella di Michele) fa sognare e sperare in quel cambiamento che le generazioni lentamente compiono; il lettore vive di profumi e fantasia una storia meravigliosa ma dolceamara dal finale per nulla scontato che dona mette in luce la vera indole delle persone lasciando però una sensazione di ingiustizia sospesa nell’aria.
Una storia bellissima, intensa, coinvolgente e fresca, colorata e vivace che Rosa Ventrella regala ai lettori riuscendo nell’intento di unire, in un’alleanza invisibile, il lettore e Maria, protagonista coraggiosa da cui si fa fatica a staccarsi alla fine del libro.


Rosa Ventrella

È nata a Bari ma vive a Cremona. È laureata in Storia contemporanea e ha un Master in Dirigenza Scolastica. Per molto tempo ha scritto su riviste storiche specializzate e ha tenuto diverse conferenze sulla condizione femminile nella storia. Ha lavorato come editor per una casa editrice e da anni cura laboratori di scrittura creativa per ragazzi e adulti presso il CPIA di Cremona. Con la Newton Compton ha pubblicato Il giardino degli oleandri, Innamorarsi a Parigi e Storia di una famiglia perbene.

 


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