Recensione “Tutto quello che non mi aspettavo” di Valentina Sagnibene – Giunti –

Tutto quello che non mi aspettavo

– Valentina Sagnibene –

Francesco guardò prima il ragazzo poi verso l’entrata, dove due giovani donne stavano parlottando fra loro. Una era slanciata, sofisticata e bellissima, l’altra, più piccola e molto pallida in viso, sembrava la sua insignificante ombra. Alla prima avrebbe assegnato spontaneamente un romanzo di un certo peso, tipo Il nome della rosa, mentre per la seconda, che non poteva avere più di vent’anni, gli pareva appropriato un qualsiasi young adult che proponesse una protagonista incazzosa e incomprensibile al primo approccio.

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo
Pagine: 350
Editore: Giunti


Giudizio Sintetico


La vita presenta il conto quando meno te lo aspetti; ti regala gioie inimmaginabili ma poi, quando tutto tace e il silenzio culla, capita che decida di chiedere qualcosa in cambio rendendoci lucidi di fronte a quanta forza serva per continuare a nuotare nel grande oceano chiamato vita.

Spesso, il numero di difficoltà da affrontare e la solitudine, porta le persone ad arrendersi, a smettere di confidare in un qualcosa (o qualcuno) che tarda ad arrivare.

La vita insegna anche che, quando meno te lo aspetti, potresti incontrare qualcuno che,  per caso e senza aspettative, può salvarti ma anzi, può salvare se stesso e rendere il futuro meno buio, concedendo alla vita l’ennesima seconda occasione.

 

Francesco, neolaureato insicuro e intellettualoide, eternamente deluso in amore e incapace di trovare un lavoro, ha un unico grande successo: attraverso un alter ego donna, scrive su un blog femminile raccogliendo uno stuolo di fan adoranti, tanto che le responsabili del sito lo contattano per assumerlo, ma scoprono con orrore la sua identità maschile. Decidono però di dargli una chance e lo mettono in competizione con altre voci del blog: chi consegnerà la miglior storia avrà il posto.

Matilde, tosta e all’apparenza scontrosa, indurita dall’assenza della madre che la abbandonò inspiegabilmente quando era una bambina e lacerata dalla recente morte del padre cui era legatissima, nasconde la propria fragilità ma sempre più spesso è preda di attacchi di panico. Matilde comprende che, se vuole liberarsi dal peso che la opprime e andare avanti, deve prima far pace con il passato.

Francesco e Matilde non potrebbero essere più diversi, ma quando i loro destini casualmente si incrociano, Francesco intuisce che il passato di Matilde potrebbe dargli lo spunto per la storia che cerca e decide di accompagnarla nel viaggio alla ricerca della madre… Un viaggio che riserverà loro tutto quello che non avevano previsto.

 

“Tutto quello che non mi aspettavo” è un esordio che vive di due punti di vista, quello di Francesco e Matilde, diversi ma utili a comprendere e apprezzare la storia fino in fondo.

Vivendo di questo parallelismo costante con la fortunata serie “Gossip Girl”, Francesco è un Dan Humphrey impacciato, insicuro ma non meno affascinante, vive e prospera su un blog per sole donne fingendosi una di esse,  con una cultura letteraria che colpisce e che riempie spesso i suoi racconti; ciò che non lo accomuna al bello ed enigmatico protagonista della serie, è che la ragazza che dovrà salvare, e che a sua volta lo salverà, non è Serena Van der Woodsen, ma una ragazza chiusa in se stessa, che sta scontando una pena emotiva di grande peso per le  perdite subite, che appare scontrosa ma in realtà tremendamente fragile e insicura.

Era una sensazione piacevole sapere che qualcuno stava aspettando il suo rientro. In fondo lei aveva atteso per una vita intera qualcuno che non era più tornato… Forse era proprio quello il punto. La vita è un continuo via vai di persone e la fregatura è che non sai mai quali sono quelle che resteranno al tuo fianco, rifletté.

Il risultato di questo romanzo è una storia che commuove e diverte, che coinvolge il lettore emotivamente e che permette di conoscere i personaggi vivendone le esperienze dirette e riuscendo a toccare la parte più profonda delle loro emozioni.

Una trama fresca, veloce, scorrevole che non annoia mai; una storia adatta al genere,  creata e sviluppata in modo superlativo, con personaggi anche esilaranti (come il nonno di Matilde) e dal grande e profondo messaggio, dove non mancano personaggi enigmatici, grandi amicizie, amore per lo sport e un viaggio inaspettato.

Stava facendo la cosa giusta? Di una cosa era certo: amare una persona significa proteggerla. Ed era esattamente ciò che avrebbe tentato di fare anche se il prezzo da pagare sarebbe stato maledettamente alto.

Il genere romantico, ma non eccessivamente “mieloso”, è una tipologia che sto rivalutando, soprattutto grazie a scritti come quello di Valentina Sagnibene che riescono a coinvolgere senza mai annoiare, dove il romanticismo è una virgola in una storia caratterizzata da altro, raccontando un incontro per cui si fa il tifo, imprevedibile in ogni aspetto.

Una scrittura delicata, con pochi errori, che prende per mano il lettore e lo guida alla scoperta di una storia d’amore, un amore che non è solo sentimento frutto di attrazione fisica ma anche e soprattutto necessità di prendersi cura di se stessi, dell’altro, del presente e del passato, e pensare insieme ad un futuro incerto con la consapevolezza di non essere più soli.

 

Una nota ai ringraziamenti: bellissimi e commoventi, una delle pagine di ringraziamento più belle mai lette.


Valntina Sagnibene è una giovane autrice di talento. Dopo aver frequentato il Master International Screenwriting and Production presso l’Università Cattolica di Milano e aver lavorato come assistente di produzione per 3zeroTv, è attualmente community manager per Almacreativa. Appassionata di romanzi, cinema e serie tv, negli ultimi anni ha imparato che l’arte del “sapersi inventare” è preziosa almeno quanto la determinazione nell’inseguire i propri sogni.


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