Recensione “Figlie di una nuova era” di Carmen Korn – Fazi Editore –

Figlie di una nuova era

– Carmen Korn  –

Henny lanciò a Kathe un’occhiata inquieta, e poi si affrettò verso la prima sala parto. Il giorno precedente sua madre le aveva dato della zitella perché non le andava di andare a ballare al Lubscher Baum. Nemmeno accompagnata da sua madre ” 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo
Pagine: 522
Editore: Fazi Editore


Giudizio Sintetico


Uno strano destino, quello delle donne nate nel 1900: avrebbero attraversato due guerre mondiali, per due volte avrebbero visto il mondo crollare e rimettersi in piedi, stravolgersi per sempre sotto i loro occhi. Sono proprio loro le protagoniste di questa storia, quattro donne che incontriamo per la prima volta da ragazze, ad Amburgo, alle soglie degli anni Venti. Hanno personalità e provenienze molto diverse: Henny, di buona educazione borghese, vive all’ombra della madre e ama il suo lavoro di ostetrica più di ogni cosa; l’amica di sempre Käthe, di estrazione più modesta, emancipata e comunista convinta, è un’appassionata militante; Ida, rampolla di buona famiglia, ricca e viziata, nasconde un animo ribelle sotto strati di convenzioni; e Lina, indipendente e anticonformista, deve tutto ai suoi genitori, che sono letteralmente morti di fame per garantirle la sopravvivenza. Insieme crescono e vedono il mondo trasformarsi, mentre le loro vicende personali s’intrecciano in una rete intricata di relazioni clandestine, matrimoni d’interesse, battaglie politiche e sfide lavorative, lutti e perdite, eventi grandi e piccoli tenuti insieme dal filo dell’amicizia. Pagine che ci fanno respirare il fascino d’epoca di un mondo che non c’è più: i cocktail al vermut, i cappelli a bustina, gli orologi da tasca e gli sfarzosi locali da ballo, ma anche le case d’appuntamenti, i ristoranti cinesi e le fumerie d’oppio del quartiere di St Pauli. E poi la lenta, inesorabile disgregazione di tutto, la fine di ogni libertà, il controllo sempre più pressante delle SS, la minaccia nazista…
Quattro donne, un secolo di storia: Figlie di una nuova era è il primo capitolo di una nuova, avvincente trilogia tutta al femminile.

 

“Figlie di una nuova era” è uno di quei romanzi che acquisterei ad occhi chiusi perché promette di fondere storie di vita con l’epoca dell’ambientazione: in un’epoca di uomini, una storia di donne.

Ad inizio lettura il primo pensiero è stato per l’arco di tempo molto ampio che l’autrice racconta in cinquecento pagine: dal 1919 al 1948.

Mi spaventava, avevo il timore potesse essere superficiale, privo di emozioni profonde e cenni storici.

Mi sono dovuta ricredere da subito.

Carmen Korn riesce a presentarci numerosi personaggi (senza perdersi in prolisse descrizioni) e unisce ad ognuno di essi una caratteristica storica in grado di descriverne molto più di ciò che leggiamo: tra amore, sogni e ideologie, più o meno conservatrici, i ritratti variegati dei protagonisti sono chiari e non hanno bisogno di ulteriori descrizioni.

“Figlie di una nuova era” non è solo un titolo, è la descrizione migliore che si potesse fare delle protagoniste, così diverse, che costituiscono il filo conduttore della storia.

Ragazze nate in un’epoca di novità, piombate da bambine nell’oscurità mondiale di una guerra mai vista prima, rinate dalle macerie ricche di speranza e ripiombate, pochi anni dopo, nell’incubo della Seconda Guerra Mondiale.

Ragazze e poi donne che vivono di sogni e speranza, che si fondono con l’epoca in cui vivono.

E’ così che impariamo a conoscere e distinguere le protagoniste Ida, Henny, Kathe, Lina e Louise; donne diverse, legate da un filo sottile ma indistruttibile, unite dagli eventi  e da due sentimenti che riescono a condurle anche tra le macerie della vita che si frantuma: speranza e amore.

Le figure delle donne protagoniste, che seguiamo nell’affaccio alla vita adulta, si colora di sentimenti, sogni e vicissitudini quotidiane che caratterizzano ognuna di esse.

Un fine, un lavoro, un segreto capace di incollare il lettore alle pagine e a queste donne, agli uomini che ruotano attorno ad esse e, non per ultimo, alla storia che mescola le carte e si diverte con il destino.

Evoluzioni inaspettate, colpi di scena, lo scorrere inevitabile del tempo e i numerosi scherzi del destino: “Figlie di una nuova era” è un’imprevedibile roulette russa.

Tra drammaticità, speranza e amicizia, il grido di “figlie di una nuova era” è quello di avvicinarsi, senza timore, alla storia della Germania del primo dopo guerra e di quel cammino che l’ha portata al nazionalsocialismo e agli orrori della Seconda Guerra Mondiale, vissuta dalla quella parte civile che uscirà sconfitta e segnata per sempre.

Storia e sentimenti si uniscono, storie di vita diverse per estrazione sociale, scelte e destino ci vengono narrate in modo perfetto, veloce ma per nulla superficiale.

La storia è ambientazione silenziosa, nozioni non eccessivamente descritte che sono però di facile intuizione se uno conosce (anche a grandi linee) la storia della Germania di quell’epoca.

Un romanzo che incolla alle pagine, commuove, stupisce, lega lettore e protagonisti, suscita rabbia, speranza, voglia di ricominciare, dona una visione della storia non ingombrante ma chiara e completa.

Primo volume di una trilogia che non vedo l’ora di continuare, un legame saldo e una già forte nostalgia mi unisce ai protagonisti di “Figlie di una nuova era”.

ADORATO!!!!


Carmen Korn


Nata a Düsseldorf nel 1952, è una scrittrice e giornalista che vive ad Amburgo con la sua famiglia. In questa trilogia dall’enorme successo racconta della sua città.


«Questo romanzo urla trasposizione cinematografica! Chi ama immergersi nella lettura delle vite di un’altra generazione dovrebbe immediatamente accaparrarsi Figlie di una nuova era».
«Ostfriesen-Zeitung»


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