Recensione “Sotto il sole di mezzanotte” di Keigo Higashino – Giunti

Sotto il sole di mezzanotte

– Keigo Higashino   –

Sai, Natsumi, ogni giorno il sole si leva alto nel cielo
e poi cala oltre l’orizzonte. Nello stesso modo le nostre vite hanno un giorno e una notte. Ma non si tratta di un sole concreto, e non ci è dato sapere il momento della nostra alba e del nostro tramonto. Alcune persone vivono sempre alla luce del giorno, altre sono costrette a camminare nell’oscurità della notte per tutta la loro vita.”   

Formato: Copertina flessibile

Genere: Thriller
Pagine: 704
Editore: Giunti


Giudizio Sintetico


Non ho mai letto nulla dell’impeccabile Keigo Higashino, così definito da molti.

Dalla sua penna trasuda l’amore per la città Natale di Osaka, per il Giappone in generale e l’intreccio con la sua professione d’origine, l’ingegneria.

“Sotto il sole di mezzanotte” infatti fonde la storia del Giappone e la crescita informatica e digitale di quarant’anni, portandoci indietro fino ai primi anni ’70 e conducendoci per mano tra la nascita di computer, software, consolle e molto altro.

Da economia, tecnologia, passando dalla famosissima bolla speculativa giapponese, Il thriller di Higashino abbraccia rapporti morbosi, giochi proibiti ad un escalation di violenza e cattiveria.

Doveva essere un giorno di riposo per l’ispettore Sasagaki, invece è l’inizio di un caso inestricabile che finirà per ossessionarlo per molto, molto tempo. Il corpo di Yosuke Kirihara, stimato proprietario di un banco di pegni, viene rinvenuto in un edificio abbandonato. Sdraiato su un divano, i capelli composti, l’abito elegante, come addormentato, non fosse per quella chiazza di sangue in mezzo al torace. I sospetti ricadono di volta in volta sui familiari, poi sui clienti del negozio, infine su una presunta amante, ma più il cerchio si stringe più la polizia brancola nel buio: non ci sono prove schiaccianti e gli indiziati hanno alibi che si sostengono a vicenda. E, come una maledizione, tutti coloro che hanno a che fare con il caso Kirihara finiscono per morire in strane circostanze. Tutti tranne il figlio della vittima, Ryo, un ragazzo cupo e impenetrabile che vive arricchendosi con traffici illegali, e la figlia dell’amante di Kirihara, Yukiho,studentessa brillante e di una bellezza mozzafiato.

Storia di un’ossessione, frutto di un misterioso delitto che diviene rompicapo, completato da un incidente domestico che sembra tutt’altro che frutto del caso e punto fisso per Sasagaki che vivrà nell’ombra pur di mettere la parola fine sul ricco faldone di una storia moderna e per nulla scontata.

La trama ci conduce attraverso la crescita di Ryo e Yukiho, bambini all’epoca dei fatti che giostrano e manipolano le persone e gli avvenimenti per scopi personali.

Tutto sembra essere frutto del caso, nessuno potrebbe sospettare di nulla ma Sasagaki, e un uomo dall’intuito attento, porteranno a mescolare le carte e presentare il conto agli speculatori della vita altrui.

“Sotto il sole di mezzanotte” è un romanzo che, nel complesso e nell’intricatezza della trama, ho apprezzato.

Ho amato in particolar modo il poter vivere in modo autentico e ravvicinato la vita quotidiana giapponese, usi, costumi, abitazioni, festività, cerimonie, lavoro e storia.

Grazie ad un glossario contenuto alla fine del libro, si possono apprezzare anche termini particolari e nuovi.

Mi ha colpito positivamente l’originalità e lo studio attorno alla trama che risulta perfetta per quanto intricata e densa di fatti, personaggi, collegamenti e storia del paese.

Avrei preferito conoscere meglio Sasagaki che compare nel primo capitolo per poi scomparire per più di metà libro, lasciando spazio agli avvenimenti e al racconto dei fatti.

Un’altra cosa che non ho apprezzato particolarmente è il finale, non totalmente concluso, che lascia l’amaro in bocca al lettore che ha pazientato e seguito la vicenda per settecento pagine e si trova a non avere il quadro conclusivo della vicenda.

Nel complesso però sono soddisfatta della lettura, dello stile di Higashino e della trama intricata e per nulla scontata, attuale e di grande interesse socio culturale.

Un libro intenso, senza filtri, impegnativo e non dal ritmo particolarmente veloce (tranne nell’ultima metà).

Un autore che vorrei ulteriormente approfondire capace di unire al fascino del Giappone storie noir di intensità e livello letterario decisamente alto.


Keigo Higashino

(Osaka, 1958) è un autore di culto in Giappone.
Prima di dedicarsi completamente alla scrittura ha lavorato come ingegnere.
A 27 anni ha vinto il prestigioso premio per inediti Edogawa Rampo. Ha pubblicato
saggi, storie per bambini, romanzi, ma è conosciuto soprattutto per i suoi thriller, tutti bestseller pluripremiati dalla critica da cui sono stati tratti film e serie tv di enorme successo. Finalista del Mystery Writers of America Edgar Award, Il sospettato X (Giunti 2012), ha vinto il Naoki Prize, uno dei più prestigiosi premi letterari giapponesi. I suoi libri hanno venduto oltre 15 milioni di copie
e sono stati tradotti in 14 Paesi. Per Giunti è uscito anche L’impeccabile (2013).


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