Recensione “I demoni di Urbino. La figlia del maresciallo” di Pasquale Rimoli

I demoni di Urbino. La figlia del maresciallo

–  Pasquale Rimoli 

 

“Quell’anno la festa di Halloween, almeno a Urbino, aveva avuto degli sviluppi inquietanti e inaspettati. Rivide nella sua mente la triste Giulia, il cadavere di Don Vincenzo, il sette gatti… E infine quel simbolo.”

 

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo noir
Pagine: 291


Giudizio Sintetico


Un avvincente noir che racconta, attraverso l’indagine del capitano Sesti, gli aspetti “oscuri” di una città di provincia e di Giulia, la figlia del maresciallo, una ragazza tutt’altro che “semplice”.

Personaggi, vicende personali e corali trasportano il lettore nelle stradine ripide di Urbino, facendone gustare tutto il fascino di cui sono imbevute, in un mix fatto di arte, cultura, mistero e magia. Intrighi e devianze giovanili, amori puri e riti orgiastici, vite spezzate da un errore, oppure dalla tragica fatalità.

Tutto prende il via da un efferato omicidio, nella buia notte di Halloween, che devierà il corso della vita degli abitanti del borgo.

Nella tranquilla Urbino, sul finire del mese di ottobre, il capitano Sesti sta per tornare al lavoro dopo aver subito il tragico lutto dell’amata moglie.

Il capitano Sesti, oltre a dover riprendere il lavoro deve anche fare i conti con la corte sfrenata di due donne, la figlia del maresciallo Giulia, giovane ventenne, ed Elisa l’affascinante barista del paese.

Oltre ai problemi personali però il nostro capitano dei carabinieri dovrà fare i conti con un brutale omicidio che avverrà proprio nella notte di Halloween e con una strana io scura setta che ha compiuto un tragico rituale all’interno del cimitero nella stessa notte.

Questo romanzo racconta il lato scuro della città di Urbino dando però lustro e spazio anche all’affascinante storia di questa città.

La trama si snoda su diversi piani, quello dei protagonisti della vicenda e quello invece dell’assassinio brutale compiuto ai danni del parroco della chiesa cittadina.

Ad intrattenere il lettore non c’è un’indagine serrata, prove scientifiche schiaccianti, enigmi da risolvere o vasi di Pandora da scoperchiare, ci sono personaggi e protagonisti che, disposti come su una scacchiera, compiono delle mosse capaci di determinare l’epilogo di questa storia.

Ognuno è necessario, ognuno ha una sua precisa importanza all’interno della trama fino ad arrivare ad un epilogo che riordina e sistema, anche attraverso colpi di scena, che forse il lettore aveva anche un po’ intuito.

Devo dire però che è stata una lettura molto piacevole, intrigante, ben costruita, ben scritta, coinvolgente, con dei personaggi che comunque riescono a far breccia nel cuore del lettore, alcuni più di altri.

Per quanto avessi intuito lo schema all’interno della trama devo dire che sono convinta di aver appena terminato una lettura valida soprattutto perché frutto di un esordio letterario di un autore, Pasquale Rimoli, che sicuramente si è dimostrato capace e molto promettente.

Non nascondo quindi di essere molto curiosa di leggere il secondo capitolo dei demoni di Urbino “la moglie del capitano” con protagonista proprio il capitano Sesti e gli altri personaggi che avuto la fortuna di conoscere in questo primo romanzo.


PASQUALE RIMOLI, nato a Policoro, è un filologo classico, attualmente impegnato nell’insegnamento di Lingua e civiltà italiana agli immigrati nella città di Matera. Da sempre amante della lettura e della scrittura (scrive, infatti, dall’età di sedici anni), con questo suo primo romanzo corona il sogno di pubblicare un giallo. È attivo nel sociale e nel volontariato, a contatto in particolar modo con il mondo degli adolescenti. È ideatore del blog Se le poesie potessero parlare, collaboratore del blog Storia Romana e Bizantina e redattore del giornale diocesano Logos.


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