Recensione Eternal War – Gli eserciti dei santi di Livio Gambarini

Gli eserciti dei santi

–  Livio Gambarini 

“Eternal War ha colpito subito il pubblico per la sua originalità, per la trama incalzante e per il fascino dell’ambientazione.” – Corriere della Sera

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo fantasy storica
Pagine:  236
Editore: Acheron


Giudizio Sintetico


Firenze, tredicesimo secolo. La guerra tra Guelfi e Ghibellini distrugge intere famiglie. Tutta la Toscana è sconvolta, ma le due fazioni non sanno che la loro guerra è solo il pallido riflesso di uno scontro che dura da secoli tra i misteriosi abitanti delle lande dello Spirito. Con ogni mezzo a sua disposizione, Kabal, spirito guida della famiglia Cavalcanti, trama per non soccombere e conquistare il potere. Ha un asso nella manica: il suo nuovo capofamiglia umano, il guerriero e poeta Guido Cavalcanti. Per salvare la sua città e coronare il suo sogno d’amore, Guido dovrà inseguire il miraggio di una pace impossibile, e in questo lo aiuterà un giovane e timidissimo poeta, di nome Dante Alighieri… Guerra, tradimenti, intrighi e magia in perfetto equilibrio tra la ricostruzione storica e il fascino di ciò che si cela dietro le quinte dell’umanità, con la cornice fiorentina della Divina Commedia!

Il primo capitolo della saga Eternal War non perde tempo e ci porta, fin da subito, nel vivo della battaglia che vede schierati i Guelfi da una parte e i Ghibellini dall’altra.
A lottare però non ci sono solamente le più importanti città toscane che da sempre devono far fronte a grandi rivalità – soprattutto per quanto riguarda Firenze e le sue famiglie nobili – nella mischia, contemporaneamente e in un’altra evanescente dimensione, a scontrarsi sono anche spiriti, santi e creature poste a protezione di quelle famiglie che tessono le trame della Storia umana e Fiorentina.
Kabal è lo spirito guida dei Cavalcanti, li accoglie nel momento del trapasso e protegge le loro vite quando palpitano ancora sotto la carne.
Ma dopo la cocente perdita nella battaglia iniziale a Montaperti, i Cavalcanti sono smarriti e il suo capofamiglia dopo aver salvato  il figlio Guido dalle grinfie di Farinata degli Uberti, è costretto a fuggire a Lucca.
Guido, però,  è diverso dai suoi predecessori e nel suo cuore, oltre all’amore per Bice, donna della famiglia rivale, scorre nelle sue vene la poesia, il desiderio di esprimere i propri sentimenti attraverso dei sonetti.
Kabal è interdetto di fronte alla diversità di questo coraggioso e intraprendente ragazzo, con mire e modi diversi dai suoi predecessori e il viaggio verso il destino, inconsapevole per Guido, che li vedrà fianco a fianco li porterà entrambi verso nuove strade, soprattutto dopo l’incontro del giovane con Dante Alighieri.
Il mondo astratto, a tratti onirico, dove vivono gli ancestrali a protezione delle famiglie, i santi e tutte queste creature, è come una sorta di limbo non legato alla religione ma ad una sorta di passaggio delle anime.
Sembra essere quella voce che spinge a compiere talune azioni o a non compierle assumendo essa stessa dei compiti da portare a termine nel “non mondo” in cui vive.
Kabal è indefinibile ma completa una storia che ha dell’incredibile e che unisce in modo affascinante, interessante e originale il mondo storico e quello fantasy.
Da amante della storia devo fare un plauso a Livio Gambarini per la grande capacità di raccontare fatti, nozioni, luoghi e accadimenti con una semplicità tale da divenire alla portata di tutti, rendendo comprensibile una pagina intricata della nostra Storia.
Tra personaggi, famiglie e giochi di potere emerge la parte fantasy che aderisce perfettamente a quella storica con protagonisti che a tratti assumono un ruolo chiave per “consigliare” e giostrare i fatti terreni e, al contrario, subìscono gli avvenimenti e le decisioni prese dai protetti.
L’alternarsi di un tratto ironico a una linea storica impegnativa, rende la lettura dinamica con una divisione netta dei due mondi.
Per un gusto personale, ho particolarmente apprezzato la parte storica relativa a un contesto che ho sempre molto apprezzato ma di cui conosco ancora poco e che mi ha spinta, a fine lettura, a voler approfondire ancora di più alcuni passaggi.
Capisco anche perché questi volumi possano essere impiegati per lo studio del periodo nelle scuole e quanto possa, un alternarsi così definito, essere utile a coinvolgere ogni tipo di lettore.
Apprezzare questo volume è semplice perché si fondono generi, personaggi e luoghi da sempre amati.
La componente amorosa “che move il sole e l’altre stelle” è la ciliegina sulla torta di un romanzo che avevo già intercettato come già molto apprezzato dagli gli amanti del genere.
Un’avventura coinvolgente e ben scritta che unisce due generi diversi ma con modalità uniche e che saprà regalarci tante sorprese.

Livio Gambarini, Classe 1986 e bergamasco d’origine, Livio Gambarini è uno scrittore, filologo ed esperto di narratologia che, partendo senza agganci, ha saputo compiere in circa quattro anni l’intero percorso dall’esordio con una minuscola CE alle maggiori realtà editoriali d’Italia. Oggi è docente del corso di Alta Formazione Il piacere della scrittura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in vari eventi ha diviso il palco con Andrea Vitali, Marco Missiroli, Morgan e molti altri. Il suo romanzo Le Colpe dei Padri ha gettato luce sull’inquisizione della Lombardia del 1300, inaugurando thriller-storica della Trilogia delle Radici, che appassiona perfino medievisti e storici di professione. Nel campo della speculative fiction scrive la saga di Eternal War, rivisitazione magica e spirituale della Firenze di Guido Cavalcanti e Dante Alighieri, annoverata da varie testate americane tra le maggiori opere fantasy contemporanee scritte da un autore non anglofono. Da anni dedica tempo e risorse all’apprendimento delle tecniche di scrittura dei maggiori romanzieri viventi, che insegna attraverso corsi, seminari, pillole didattiche online ed esclusive sessioni di mentorship.


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