Recensione Calinifta di Daniele Bolognese

Calinifta

– Daniele Bolognese 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo
Pagine:  186
Editore: Scatole Parlanti


Giudizio Sintetico


Calinifta è una città immaginaria del Meridione ed è lo sfondo che accoglie diversi personaggi le cui vite s’intrecciano in modo casuale; immersi in una storia corale dove una sorta di realismo sfrontato e allucinato emerge dal vissuto interiore, sono lucidamente analizzati grazie a uno stile asciutto e imparziale. Thomas Nùcridia ha trent’anni e risente ancora dell’abbandono da parte della madre. Don Giuseppe invece è un prete dedito all’alcol e deve fare i conti con la propria coscienza per un passato ambiguo e oscuro che lentamente emergerà dalla sua intemperanza. Infine, ci sono Luigi e Roberto, due amici di mezza età che lavorano per il Comune; ecco che da due figure semplici e apparentemente insignificanti affiorerà la banalità di un male che li condurrà a riflettere sulla precarietà della vita nell’affrontare un inconscio assopito ma sempre pronto a tornare a galla.

Calinifta è una città immaginaria del sud Italia dove si intrecciano le vicende di alcuni personaggi, protagonisti di avvenimenti presenti e passati che si intrecciano delineandosi e costruendo un’unica storia.
Questi personaggi sono Thomas, un ragazzo che vive con il padre scialbo e poco attento, don Giuseppe, un prete dalla quotidianità e dalla morale discutibile e due amici, Luigi e Roberto, che vivono un po’ alla giornata tra lavoro pubblico e avvenimenti privi di significato.
Le vite di queste persone andranno ad intrecciarsi caratterizzando questa storia con avvenimenti che daranno una visione corale e diversificata sulle sfaccettature dell’animo umano, sul senso di giusto e sbagliato e sulle conseguenze delle scelte di ognuno.
Il romanzo di Daniele Bolognese è caratterizzato da una storia racchiusa dai confini di questa cittadina di fantasia che ha tutte le caratteristiche di quei piccoli paesi dove ancora gli accadimenti dei singoli riescono, in qualche modo, a condizionare la storia collettiva, un insieme di coincidenze che creano veri e propri sipari e accadimenti che subiscono poi influenze esterne, soprattutto di personaggi che appaiono marginali ma che poi diventano fondamentali nella trama di insieme.
Ho fatto un po’ di fatica a tenere insieme l’arco temporale entro cui si svolge la trama che,  in alcuni momenti si ha la sensazione faccia dei piccoli salti avanti e indietro nel tempo ma che assume poi la forma completa giunti nella terza e ultima parte.
Sicuramente il plus di questa storia è rappresentato dalla caratterizzazione dei personaggi che copre anche un po’ lo sfondo del paesaggio entro cui si svolgono i fatti che non è così delineato in modo approfondito.
Daniele Bolognese racconta gli avvenimenti e costruisce la trama in modo essenziale, mai banale, unendo personaggi quasi al limite dell’accettabile con fatti che poi si caratterizzano anche in modo drammatico. Sembra quasi una storia dove non ci sono eroi ma unicamente persone con un’anima fragile, tante insicurezze e un’indole discutibile.
Un romanzo adatto a chi, accompagnato da una narrazione asciutta ed essenziale, ama perdersi in storie caratterizzate dalle azioni e dalle evoluzioni più che dai colpi di scena.

Daniele Bolognese è nato ad Anzio nel 1986. Laureato in Archeologia alla “Sapienza” di Roma, ha conseguito nella stessa università un diploma di specializzazione in Beni Culturali. Ha pubblicato due romanzi oltre ad alcuni racconti su vari blog e riviste letterarie online.


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