Recensione La canzone interiore: Libro secondo delle cronache armoniche di Stefano Impellitteri

La canzone interiore: libro secondo delle cronache armoniche

– Stefano Impellitteri 

 

Formato: Copertina rigida

Genere: Romanzo fantasy
Pagine:  516
Editore: Self


Giudizio sintetico


Vi siete mai chiesti il perché alcuni risultano più sensibili alla musica rispetto ad altri?
Questo romanzo vuole mostrare perché, e spiegare in che modo, la musica faccia così tanta influenza al cuore degli uomini.

In un mondo dove la magia della musica non è solo una metafora, ma vita reale, anche le spade vengono forgiate per creare melodie di salvezza o distruzione. Non tutti però sono in grado di usare le melodie ed i suoi effetti; cosa hanno di diverso questi “guerrieri armonici”?

Un padre di famiglia desidera dare una svolta alle loro vite; vorrebbe costruire un mulino ma lotta contro una politica che non dà spazio ai ceti sociali inferiori. Un regno guidato da un Re-Dio immortale è impegnato in una guerra che racchiude al suo interno qualcosa che non va, qualcosa di sbagliato. Una misteriosa spada nasconde un segreto e risveglia con la sua musica capacità magiche ad alcuni che la toccano.

Tutte queste trame si intrecceranno in un mondo fatto di schiavi e padroni, dove i suoi attori sono scelti in base a quanto la musica influisce su di loro;
e su di te?

La canzone interiore”, nuovo romanzo di Stefano Impellitteri e capitolo conclusivo delle Cronache Armoniche, riprende esattamente da dove ci eravamo lasciati.
Svelati gli arcani e giunti al termine di un’emozionante avventura, rimangono misteri da svelare che ruotano attorno alla Prima Melodia, la spada armonica fulcro della vicenda, e alla sopravvivenza di Heddelf che dipende da un equilibrio con le Scaglie, equilibrio che sembra impossibile da raggiungere facilmente dopo anni di scontri figli di una guerra iniziata da tempo immemore che pare avere origine misteriosa.
Un mondo dove musica e armi rappresentano protezione e distruzione e dove, forse, un seme sbagliato ha deviato il corso di una convivenza pacifica, un tracciato tra presente e futuro che rende “La canzone interiore” un sequel ma anche un prequel delle vicende del primo volume.
Mentre le pedine prendono posizione sullo scacchiere, oltre alle vicende di Heddelfiani e Scaglie, prendono vita intrecci e vicissitudini dei personaggi che tanto hanno da raccontare in questo nuovo capitolo, vivendo su strade parallele che sono destinate infine ad incontrarsi.
E mentre la battaglia si profila sullo sfondo di questo mondo governato dalla musica, le ricerche della verità sull’origine di Prima Melodia, e su ciò che la spada non ricorda, potrebbe portare inaspettate rivelazioni e conseguenze dando vita infine a un viaggio che saprà forse sistemare i tanti fronti su cui i protagonisti si trovano a combattere, nella vita di ognuno di essi ma anche e soprattutto per il regno.
Non è mai semplice cucire una recensione sul seguito di una storia, il pericolo spoiler è sempre dietro l’angolo.
Le vicende che riempiono queste pagine sono così complesse ma anche così tanto collegate al primo capitolo che difficilmente possono essere scinte le une dalle altre.
Sicuramente chi volesse avvicinarsi a questo fantasy così innovativo (non mi era mai capitato di leggere una storia fantastica legata alla musica in modo così studiato quindi rappresenta per me un vero e proprio romanzo innovativo) deve sicuramente iniziare dal primo capitolo, per comprendere al meglio una storia che si delinea e tratteggia in un mondo complesso attraverso numerosi personaggi che popolano le cronache narrate in questo mondo dominato dalla musica.
La caratteristica che mi colpisce molto di questa storia, ma in generale delle storie create da Stefano Impellitteri, è la capacità di dare vita a una trama così avventurosa e imprevedibile alternando momenti di pura strategia, che quasi sembra di vedere dal buco di una serratura, quasi spiando, a momenti di scontri, combattimenti, e tensioni.
Questo secondo volume, a differenza del primo ha la copertina rigida (si può anche scegliere la copertina flessibile al momento dell’acquisto su Amazon) ma, esattamente come il suo predecessore, è molto curato nei dettagli: nel carattere, nell’impaginazione, nei capitoli divisi per personaggi ma soprattutto nelle illustrazioni che dividono le varie sezioni del libro.
Sebbene presente ancora qualche piccolo refuso, ma in numero davvero inconsistente, il finale delle Cronache Armoniche è il cerchio perfetto che si chiude attorno a una storia epica dai toni medievali incentrati su un elemento così importante quale è la musica.
Un fantasy atipico ma davvero originale per tutti gli amanti del genere!
Potete leggere i primi trenta capitoli del primo volume cliccando qui.

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