Recensione Fermi al semaforo di Erica Iannaccone

Fermi al semaforo

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo

Pagine:  323

Editore: Self


Giudizio Sintetico


Fermi al semaforo” affronta quelle che sono le problematiche vicine, purtroppo, a molti giovani d’oggi: spaccio, droga, violenza sessuale, disturbi dell’umore, autolesionismo, suicidio; tratta dell’accettazione di sé e degli altri, del superamento dello stigma sociale, della necessità di un supporto psicologico, del dolore di una perdita e della sofferenza dei sopravvissuti, della paura di andare avanti (di ripartire con il verde) e del coraggio di chiedere aiuto. Ma è anche una storia di fragilità, di crescita, di amore e di amicizia; un sofferto inno alla vita che continua nonostante le avversità e il dolore.

La ricerca di se stessi in questa storia è declinata attorno a due voci: quella di Federica e quella di Davide.
Federica ha 18 anni, pratica pattinaggio su ghiaccio, ama le lingue straniere, adora i vecchi film, ha un’amorevole famiglia e molti amici, tra questi Davide, il suo migliore amico fin dall’asilo. Quella che sembra essere una vita perfetta, in realtà, non lo è affatto: il 4 dicembre 2018 Davide trova Fede in preda a una grave overdose di eroina. Scopre così l’agghiacciante segreto dell’amica: Federica si droga. Come se non bastasse, un post-it, le numerose cicatrici e la perizia psichiatrica non lasciano alcun dubbio: ha tentato il suicidio. Sopravvissuta a tale gesto, Fede viene ricoverata in una comunità per tossicodipendenti. Il percorso di riabilitazione non sarà facile, basteranno l’aiuto di figure specialistiche, il sostegno di amici leali e l’intreccio di una misteriosa relazione a far scattareil verde?

Davide e Federica sono due ragazzi la cui vita si ferma in un solo istante.Quando Federica viene trovata in overdose e in pericolo di vita dallo stesso Davide, per i due amici inizia un periodo di stallo, un blocco di analisi del passato e del presente, della loro vita ma anche dell’amicizia che li lega, mettendoli davanti ad uno specchio che li porterà ad analizzarsi e lasciarsi andare, percorrendo un percorso in solitaria che saprà forse dare nuovo slancio alle loro vite, risolvendo gli elementi destabilizzanti che hanno portato alla disperazione e  alle devastanti conseguenze emotive.Un romanzo sulle seconde possibilità e sulla necessità di fermarsi, analizzarsi e intraprendere quelle strade che spesso la disperazione non mostra, invogliandoci anche a credere negli altri imparando ad affidarsi per potersi salvare.
“Fermi al semaforo” è un esordio dal fulcro molto potente e graffiante che analizza la parte introspettiva lasciando un po’ in disparte l’intreccio narrativo vero e proprio.La scelta di creare due lunghi capitoli affidando la narrazione direttamente ai due protagonisti acuisce il senso di affidare i pensieri e le parole ai migliori narratori di queste stesse emozioni ma al contempo allunga i periodi in maniera esagerata rendendoli esageratamente lunghi.La storia è satura di frasi e dialoghi da far propri, su cui riflettere e meditare, un canto corali di messaggi positivi che trovano dimora in una storia che parte dal più basso degli abissi emotivi e personali.Erica Innaccone affida, in modo semplice e a tratti ancora acerbo, una storia dalla grande impronta introspettiva a due anime fragili che provano ad aprirsi e raccontarsi.Non sempre le pagine scorrono fluide ma nel complesso la storia è godibile per il senso di quelle frasi capaci di dare luce in attimi, momenti e confronti di grande sofferenza, interiore ed esteriore.


Erica Iannaccone

Nata ad Avellino il 22-06-2000, attualmente frequenta il corso di laurea in Lettere Moderne presso l’Università di Salerno.

“Fermi al semaforo” è il suo primo romanzo.


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