Recensione L’occhio del faro di Heine Bakkeid

L’occhio del faro

– Heine Bakkeid –

Formato: Copertina rigida

Pagine:  432

Editore: Giunti


Giudizio Sintetico

”L’occhio del faro” di Heine Torgersen Bakkeid è un thriller nordico ambientato in norvegia e in Lapponia.
Il volto grigio, gli occhi cerchiati di scuro, una profonda cicatrice lungo lo zigomo: Thorkild Aske è ormai lo spettro dell’uomo che quattro anni prima, all’apice della sua carriera nella polizia norvegese, era considerato un maestro nell’arte dell’interrogatorio.
Incarcerato per aver causato la morte di una donna guidando sotto l’effetto di droghe, Thorkild ha scontato la pena, ma porta ancora i segni di quel tragico incidente.
Nemmeno i cocktail di psicofarmaci di cui ha sempre piene le tasche riescono ad arginare le allucinazioni che lo perseguitano: l’immagine di Frei, la ragazza che quel giorno viaggiava al suo fianco, gli appare continuamente davanti agli occhi, con i suoi indomabili ricci biondi.
Così, quando lo zio della giovane gli chiede di indagare sulla scomparsa del figlio Rasmus, Thorkild non può rifiutarsi e parte subito per la Lapponia.
Qui il ragazzo stava restaurando un vecchio faro arroccato su un’isola, finché di lui non si è persa ogni traccia. Annegato durante un’immersione, sostiene la polizia. O magari, come insinua il vecchio lupo di mare del villaggio, ha avuto la sfortuna di imbattersi nel Draug, il fantasma di un pescatore che secondo la mitologia nordica annuncia la morte a chiunque lo incontri.
E mentre sul Circolo polare artico cala la lunga notte invernale, le tempeste che sferzano la costa portano a riva un cadavere: ma non si tratta di Rasmus, bensì di una misteriosa donna dal viso sfigurato…

Un ex poliziotto appena uscito dal carcere e con forti dipendenze da medicinali, un passato irrisolto che lo insegue ovunque va, un ragazzo scomparso, un’isola con un faro dove il giovane voleva aprire un albergo avventura, una ricerca in un luogo desolato, un noir serrato, lento e dai toni molto cupi.

Questo è un po’ il riassunto di queste pagine, “L’occhio del faro” è un romanzo noir/thriller scandinavo dalle grandi potenzialità ma dalla poca sostanza.

Non ho molto empatizzato con il protagonista anche se la sua personalità e il suo passato sono ben coesi con lo sfondo di quest’isola fredda, immersa nelle tempeste e isolata, come il suo faro.

Ho anche trovato lo stile narrativo poco chiaro in alcuni passaggi, tanto da non risultare sempre esaustivo e comprensibile.

Ci sono anche molti momenti vuoti e inutili ai fini della trama, troppo concentrati sul protagonista diminuendo la suspance e il coinvolgimento nella risoluzione del caso.

Una lettura che lascia poco e niente dove c’erano grandi potenzialità ma purtroppo poco è diventato sostanza nel gorgo di confusione e mancanze che caratterizzano questo titolo.


Heine Bakkeid (1974) ha iniziato la sua carriera come autore di libri per ragazzi. “L’ occhio del faro”, il suo primo thriller, è rimasto per settimane in testa alle classifiche norvegesi e ha dato inizio a una serie con protagonista Thorkild Aske. “L’ assoluzione” è lo straordinario secondo capitolo.

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