Recensione Morte in scena a Vienna di Beate Maly

Morte in scena a Vienna

– Beate Maly –

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 276

Editore: Emons Gialli Tedeschi

Giudizio Sintetico

Vienna, 1923. Ernestine Kirsch riesce ancora una volta a sorprendere il suo amico Anton Böck, procurandosi i biglietti del Teatro dell’Opera di Vienna per una nuova commedia dove canta Hermine Egger, di cui entrambi i pensionati sono grandi fan. Prima dell’inizio dello spettacolo Ernestine, in attesa di ricevere l’autografo, assiste involontariamente ad una discussione accesa tra i protagonisti, così, quando il cadavere della cantante viene ritrovato nel vano dell’ascensore, non crede che si tratti di un incidente. Spinta dal desiderio di fare luce sul destino della loro beniamina, la nostra coppia di detective bizzarri si mette a indagare tra i tavolini dei caffè viennesi e dietro le quinte del Teatro…

Secondo capitolo della serie di Beate Maly con protagonisti l’insegnante Ernestine e l’amico farmacista Anton. In questo secondo caso la coppia si troverà coinvolta nell’indagine sulla morte, in apparenza accidentale, di un’attrice teatrale al cui spettacolo i due avevano partecipato.

Meno avvincente del primo volume, in questo secondo capitolo però, l’autrice sonda maggiormente l’animo umano e le vicende storiche e sociali di una Vienna in mutamento del primo dopoguerra.

Proprio lo sfondo storico e la capacità dell’autrice di fornire al lettore una puntuale descrizione di luoghi, usanze e mentalità dell’epoca viennese tra i due conflitti mondiali, ha reso questo giallo non solo piacevole ma anche istruttivo, completo e con una gradevole sfumatura storica che ho apprezzato molto.

Spero davvero che questa serie possa continuare perché un bel giallo con ottimi protagonisti rimane, per me, la ricetta vincente di una buona lettura!

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