Recensione La notte dell’acqua alta di Sebastiano Martini

La notte dell’acqua alta

–  Sebastiano Martini 

Il 12 novembre 2019 si è verificato a Venezia
un evento di acqua alta eccezionale, secondo
solo all’evento del 4 Novembre 1966. Sebbene
un’alta marea eccezionale (>140 cm) fosse
stata prevista dai modelli numerici in uso, nel
corso della sera, improvvise raffiche di vento a
più di 100 km/ora hanno determinato
un’ulteriore locale intensificazione di questo
fenomeno. (Fonte: CNR)

Formato: Copertina flessibile

Genere:  Romanzo breve
Pagine: 81
Editore: Ensemble


Giudizio Sintetico


A Venezia, la sera del 12 novembre 2019, un forte vento dall’Adriatico causa un’alluvione che la Laguna non ricordava da decenni. L’avvocato Max Falconeri è lì, assediato dai debiti, con una storia d’amore a un bivio, e ventimila euro in contanti nella tasca del blazer. Passeggia inquieto tra le calli deserte sperando che quella notte sia aperto almeno il casinò, mentre l’acqua alta, salendo lungo i pantaloni di velluto, è già arrivata all’orlo dell’elegante cappotto di loden indossato per la notte di tutta una vita.

Cosa fareste se vi trovaste per errore un’ingente somma di denaro nella tasca del vostro soprabito?

L’avvocato Max Falconeri decide di recarsi a Venezia, a casa di un amico e tentare il tutto e per tutto puntando l’intera somma sul nero alla roulette.

La serata però in cui decide di mettere in atto questo folle piano è particolare: su Venezia infatti si sta abbattendo una forte alluvione.

Incurante di condizioni e pericoli Falconeri procederà tra le calli, ponte dopo ponte, bar e ristoranti riflettendo sul suo passato e sulle prospettive future della sua vita.

Perché sa, in fondo, che da quella sera tutto cambierà, e non sempre i cambiamenti avvengono nel modo in cui avremmo sperato ma spesso portano nuove prospettive da cui guardare la vita.

Il romanzo di Sebastiano Martini, che avevo già conosciuto l’anno scorso leggendo Cavadonga, Si snoda tra le calli di una città che è sempre stata un punto di approdo, un puntino su una mappa a cui le persone giungevano per poi ripartire ed è così che l’avvocato Falconeri Imposta, forse inconsapevolmente, quello che è un punto di non ritorno della sua vita.

Il suo folle piano potrebbe farci pensare che non c’è via di uscita a un eventuale sconfitta, così come una vincita in realtà non porterebbe a una soluzione completa dei suoi problemi se non quelli economici.

Conoscere la storia dell’avvocato ci permette di capire che i problemi economici sono solamente la più piccola parte di un complesso e intricato animo turbato dall’epilogo sbagliato che troppe cose nella sua vita hanno avuto e che lui non accetta.

Questo romanzo breve è un romanzo in cui l’autore ci chiede di leggere con uno sguardo attento, non concentrato sui fatti, ma concentrato sul significato Di come ciò che accade si ripercuote nell’animo di un avvocato che, in ogni caso in una notte riesce a riacquistare la serenità, perché comunque vada, bianconero, lui è riuscito a mettere ordine.

La forza di questo romanzo, oltre a una scrittura veramente fluida e attenta, è proprio quello di aver racchiuso una storia in 80 pagine riuscendo però  a scrivere tra le righe anche un qualcosa di non detto che raddoppia la quantità del contenuto di questo scritto.

Ho letto questo libro in un giorno, l’ho divorato e mi sono soffermata più volte a rileggere quei passaggi fondamentali per comprendere il cambiamento interiore del protagonista.

Una lettura semplice, profonda, ma non eccessivamente ingessata, così alla portata di tutti da poter essere un buon balsamo da regalare a chi, in questo momento, sta facendo i conti con la stanchezza e l’oppressione a cui spesso la vita ci sottopone.


 Sebastiano Martini(1978)

È nato a Parma dove vive e lavora come avvocato civilista. Viaggiatore, accanito lettore e abituato a scrivere per professione, ha nel 2019 anche intrapreso l’attività di autore, pubblicando il suo romanzo d’esordio, Covadonga (2019).


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