Recensione “I quattro anni che cambiarono il mondo” di Virginia Pili – Red Star Press

I quattro anni che cambiarono il mondo

– a cura di Virginia Pili –

“L’orecchio si  tende in ascolto per cogliere i colpi del fucili, corti e sordi nel cielo.  Ma si stende il silenzio invernale, e neppure una macchia insozza la neve bianca.” – In prima linea – Alexandr Serafimovic –
 

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 165
Genere: Antologia Storica
Editore : Red Star Press

Giudizio Sintetico

Nel centenario della Rivoluzione d’ottobre, “Quattro anni che cambiarono il mondo” è un libro che non può mancare nella collezione di tutti gli appassionati di storia.

L’opera curata da Virginia Pili, non è “semplicemente” una ricerca storico letteraria su uno degli accadimenti più importanti del primo trentennio del “secolo breve” ma, un’insolita e raffinata proposta volta a far conoscere alcuni aspetti dei quattro anni che sconvolsero la Russia tra la Rivoluzione di Ottobre e la fondazione dell’Unione Sovietica.

Particolarità di queste pagine, editate da Red Star Press, è quella di offrire un racconto nato da un punto di osservazione privilegiato ed insolito e che si focalizza su alcuni aspetti ancora poco conosciuti (se non forse agli addetti ai lavori) dei primi decenni del ‘900, riuscendo così a saziare la sete di conoscenza e curiosità di tanti appassionati di storia che, forse, ben conoscono i tratti fondamentali degli anni successivi a quelli narrati, ma che magari ignorano i risvolti degli aspetti più particolari della guerra civile russa.

In questi drammatico contesto troviamo e conosciamo i voenkory, corrispondenti di una guerra civile narrata in presa diretta con un’enfasi che spesso supera la struttura linguistica.

I voenkory si rendono portatori di voci ed esperienze dirette disparate e, proprio nelle differenze di racconto e analisi, troviamo l’originalità della raccolta curata da Virginia Pili.

Un arco temporale capace di includere l’alba della Rivoluzione del 1917 ai momenti determinanti e fondamentali della guerra civile russa.

La composizione e la struttura di questa antologia permettono di avere una visione completa dei fatti accaduti, offrendo anche un’interessante spaccato sullo stile narrativo e sul mondo letterale e giornalistico dell’epoca, caratterizzato da una variegata fusione stilistica, di ambientazioni, drammaticità e linguaggio.

I reporter presentati danno al lettore una visione inedita e da un punto di vista privilegiato.

Troviamo Furmanov, propagandista prima e comandante poi, figura che pone l’uomo al centro del palcoscenico degli avvenimenti, Sosnovskij avventuroso giornalista sovversivo e oratore che, grazie alle testate fondate o con le quali ha collaborato, ha avuto modo di diffondere il suo pensiero.

Un pensiero, quello di Sosnovskij, capace di unire la critica al passato alla drammaticità del presente.

E’ un esempio l’estratto de “una classe morente” che unisce descrittiva e spettralità, riflessione, divario sociale e una scrittura magnetica.

La vita quotidiana descritta nei racconti Serafimovic, si pone come filo diretto con il fronte della prima guerra mondiale, realistico e introspettivo, raccontato quasi come similitudine tra racconto e scatto fotografico.

Larisa Rejsner è l’ottimale chiusura di questa antologia: donna di cultura ma anche maggiore della marina, pubblica reportage capaci di unire una velata poesia e uomini valorosi che sembrano appartenere al passato, dove orgoglio e sacrificio uniscono vite di salvatori e rivoluzionari.

L’antologia curata da Virginia Pili e una nuova e ben organizzata raccolta di semisconosciuti reporter e corrispondenti della guerra civile russa.

La struttura del libro – sostanzialmente divisa in due parti: la prima di carattere biografico letterario e la seconda di matrice più marcatamente narrativa – vede un estratto degli scritti dei Voenkory selezionati, utili a scoprire e comprendere alcuni degli anni di più travagliato cambiamento della Russia nel periodo compreso tra la Rivoluzione d’Ottobre e la presa di potere dei bolscevichi, parentesi storica spesso trascurata dai libri di storia.

Quattro anni in grado di cambiare il mondo, racchiusi in una raccolta preziosa dal punto di vista storico, narrativo, biografico e letterale.

A cento anni da quei giorni che diedero inizio alla Rivoluzione, vale la pena impegnarsi con attenzione e cura in una lettura autentica e realistica di ciò che accadde, unita all’eredità letteraria in esso contenuta.


VIRGINIA PILI: Nata a Cagliari nel 1980, vive e lavora tra Roma e Napoli. Cultrice di storia e letteratura sovietica, è impegnata da anni in studi e ricerche dedicati alla rivoluzione.



 

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