Recensione “Il magico pane dei fratelli Mazg” di Robin Sloan – Corbaccio –

Il magico pane dei fratelli Mazg

– Robin Sloan –

“Gli spiegai che era lo starter vivo a dare al pane quella consistenza e quel profumo. Garrett mi guardò con gli occhi spalancati per l’incredulità. <<Vivo…>> mormorò con stupore. Neppure lui, al pari della sottoscritta, si era mai chiesto come si facesse il pane o perchè avesse l’aspetto che aveva. Questi eravamo noi, erano i nostri tempi: individui capaci di costringere alla sottomissione complicati robot, ma che restavano sconcertati dai più fondamentali processi della vita.”
 

Formato: Copertina rigida

Pagine: 235
Genere: Romanzo
Editore : Corbaccio

 

Giudizio Sintetico

 


Lo stile di Robin Sloan non mi è nuovo.

Ho imparato a conoscere il suo stile narrativo e di scrittura attraverso il primo romanzo pubblicato, “Il segreto della libreria sempre aperta” che mi aveva colpita sia perché conteneva una trama innovativa, dove libri polverosi si mescolavano alla tecnologia moderna di Google, sia perché l’estetica della copertina traeva in inganno e l’evoluzione narrativa si trasformava in una lettura nuova, senza precedenti.

Diciamo quindi, che sono arrivata preparata alla lettura de “Il magico pane dei fratelli Mazg”, forte della convinzione di conoscere l’autore e il suo stile innovativo, la sua capacità di unire tradizione e innovazione e quella velata denuncia al progresso che ho trovato in queste nuove pagine che profumano di pane…

Lois Clay è la protagonista e narratrice di questa storia.

Ingegnere informatico, creatrice di codici in un’azienda all’avanguardia che tenta di collaudare bracci robot capaci di affiancare l’uomo nelle faccende quotidiane come l’aiuto in cucina, la vita lavorativa di Lois, dipendente presso la General Dexterity, la vede costantemente impegnata e concentrata sul lavoro, unitamente a quei colleghi, così attenti alla linea, da nutrirsi unicamente di Slurry, un concentrato di proteine e vegetali in grado di nutrire il fabbisogno giornaliero senza grandi perdite di tempo.

Una sera Lois scopre un nuovo ristorante con consegna a domicilio, i fratelli Mazg fanno ottimi piatti piccanti e un pane da togliere il fiato.

Lois e i due fratelli, che le consegnano la cena, stringono un rapporto ormai quotidiano di cordiale stima.

Un improvviso trasferimento dei Mazg in Europa è destabilizzante per Lois, trovatasi erede dello starter dei due fratelli che le cedono la base pre-fermentata del loro pane.

Lois, un po’ per curiosità, un po’ per impegno preso, inizia ad informarsi e a sfornare pagnotte, caratterizzate da quella che sembra una faccia.

Lo starter dei Mazg sembra avere vita propria, cresce se coccolato, sembra trarre beneficio dalla musica e da piccole cure quotidiane.

La protagonista del libro decide quindi di dare una svolta alla sua vita e questo la porterà in un posto misterioso dove tecnologia, innovazione e tradizione si mescolano, dove il suo starter può fare la differenza e dove il futuro sembra essere legato indissolubilmente alla “gastronomia tecnologica”.

 

Amore per tradizione e tecnologia si mescolano, ancora una volta, nel romanzo di Sloan.

Un alimento base e fondamentale come il pane, prende vita attraverso uno starte misterioso, un insieme di elementi che sembrano respirare e avere un’anima fermentata.

In un mondo che cerca di mutare l’alimentazione integrandola con insetti, rettili e elementi di dubbio gusto e qualità, il romanzo di Sloan sembra voler quasi denunciare la strada che l’umanità ha preso grazie, o meglio, per colpa di quella voglia di progresso che sta “meccanizzando” l’animo umano, togliendo importanza ai piccoli piaceri come un buon pasto.

Dove viene posto il limite tra innovazione e cattivo gusto?

E’ davvero necessario trovare nuovi metodi alimentari perdendo la qualità?

Il romanzo di Sloan sembra voler dare voce alla materia prima, a quel pane che è stato unico sostentamento per secoli, alla farina che compone da sempre la sostanza alimentare e che oggi viene quasi esorcizzata.

Un senso e un significato chiaro e condivisibile.

Una scrittura moderna, innovativa, caratterizzata però da poco movimento e avvenimenti di grande rilevanza.

Una storia lenta, un processo di grande significato ma povero di azione se non per le ultime dieci pagine dove però, la già presente esagerazione nelle parti tecnologiche, arriva quasi al “grottesco” della “ribellione alimentare”.

Un libro che può sicuramente essere apprezzato da chi ama la lettura moderna, lo stile ricercato, la tecnologia e le influenza sulla nostra vita legate ad essa.

Una narrazione e un contenuto molto moderni, innovativi, interessanti ma poco digeribili da persone legate indissolubilmente alla razionalità.

Apprezzabile il significato profondo della storia, lo stile e la capacità di scrittura, la fantasia e lo svolgimento di tutto ciò che è contenuto tra le righe di questo nuovo romanzo.


Robin Sloan, laureato in Economia ed ex manager di Twitter, si trova altrettanto a suo agio nel prestigioso Grolier Club di Manhattan, cenacolo di esperti di libri antichi e rari. Diventa l’impiegato n.7 di Current Tv di Al Gore, e parallelamente organizza le trasmissioni sulle elezioni presidenziali di quell’anno.
Le sue due passioni, per la tradizione e per la tecnologia, si esprimono di pari grado nei suoi libri: Il segreto della libreria sempre aperta, pubblicato negli Stati Uniti nel 2012, scala subito la classifica del New York Times. In Italia il romanzo viene pubblicato da Corbaccio nel 2013, mentre nel 2017 esce Il magico pane dei fratelli Mazg.



 

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