Recensione “La ragazza che hai sposato” di Alafair Burke

“La ragazza che hai sposato”

– Alafair Burke –

«E’ bastato un istante per trasformarmi davvero nella donna che tutti pensavano fossi fin dall’inizio: la moglie che dice bugie per proteggere suo marito.»

Formato: Copertina rigida

Pagine: 358
Genere: Thriller psicologico
Editore : Piemme


Giudizio Sintetico


Lo scandalo Weinstein sembra aver innescato una reazione a catena di denunce, capaci di “scoperchiare” il vaso di Pandora delle violenze sessuali e dell’abuso di potere da parte di persone note di cinema, televisione, politica, letteratura, ecc.

Alafair Burke, dopo “la ragazza  nel parco” e “Una perfetta sconosciuta”, torna a cavalcare l’onda del thriller originale con “La ragazza che hai sposato”, un romanzo che tocca temi delicati come quelli sopra citati, in grado di trasformarsi  in una visione variegata e politicamente scorretta di intrecci misteriosi, vittime e carnefici e confondere il lettore che si troverà totalmente spiazzato.

 

Jason Powell è uno scrittore, professore universitario e impresario affascinante e famoso, è facile vederlo infatti nei salotti televisivi più famosi grazie all’atteggiamento ammaliante e incantatore.

L’uomo, seppur famoso e con una carriera in perenne evoluzione, conduce una vita semplice con la moglie Angela e il figlio Spencer.

Quando Jason viene accusato di molestie sessuali da una stagista del proprio studio, Angela è costretta ad osservare e studiare comportamenti e azioni del marito.

La mancanza di sospetto, l’incredulità, piccoli indizi non bastano per allontanare Angela da Jason; il vero pericolo è rappresentato da un’indagine che potrebbe portare a galla il passato della donna, un passato che va tutelato e tenuto segreto a tutti i costi.

 

L’ultimo romanzo di Alafair Burke è in grado di toccare e analizzare temi attuali riuscendo a scardinare e mettendo in discussione ogni tassello del puzzle sociale.

Riesce, attraverso la storia di Jason e Angela, non solo a far vedere come possa crollare la vita delle persone accusate, denigrate e allontanate anche senza una condanna, ma anche la facile superiorità che chi utilizza i social netto fa sua per gettare benzina sul fuoco.

Questo romanzo, diviso in una narrazione in terza persona, quando viene narrata la visione della poliziotta che segue le indagini e in prima persona quando il racconto è narrato da Angela stessa, è diviso in quattro parti che permettono al lettore di farsi un’idea e provare ad immaginare dove sia la realtà e la verità dei fatti.

Un’accusa di molestia che scatena una lotta sociale e giudiziaria, una corsa alla prova e all’esclusione di quella famiglia che sembra essere casa e protezione di un mostro.

La prima parte del romanzo vede Angela spettatrice del caos generato dal marito e in cerca di una pace personale, quasi come se volesse tenere insieme i pezzi del matrimonio.

La seconda parte è invece concentrata sul mantenimento di un segreto che, lentamente, viene a galla e deve essere assolutamente protetto dalla gogna mediatica.

Un thriller di grande intensità psicologica, in quanto il lettore continua a cambiare idea e non sa con chi schierarsi, una storia originale e attuale che non delude nel finale ma che anzi spiazza e sorprende e dove si sente, con grande capacità narrativa, la dimestichezza autentica dell’autrice con i processi penali.

Una lettura che prende velocità lentamente per confondere e infittire, una grande prova di bravura di un’autrice che non sbaglia un colpo.


Alafair Burke

Autrice de La ragazza nel parco, bestseller pubblicato in Italia da Piemme, è un avvocato penalista, con una grande esperienza di processi. I suoi romanzi, sia crime che thriller psicologici, sono bestseller del New York Times, elogiati da autori come Michael Connelly e Dennis Lehane.

 

 


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