Recensione “Sara al tramonto” di Maurizio De Giovanni – Rizzoli –

Sara al tramonto

– Maurizio De Giovanni  –

C’era tramonto e tramonto ai giardinetti. C’era quello dei pensionati, impegnati nella perenne partita a bocce condita da saltuarie imprecazioni che attiravano la disapprovazione di austere lettrici dai capelli tinti; e c’era quello dei bambini sudati che si disputavano i giochi di legno e plastica. C’era quello dei gruppi di ragazzi che cominciavano a radunarsi ai margini, in attesa di avere il tempo di rollarsi una canna, e c’era quello di uno strano terzetto riunito su una panchina attorno a un computer portatile aperto sulle gambe di una giovane donna, nell’angusto spazio che il ventre enorme gli consentiva di occupare.

 

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 360
Genere: Romanzo Giallo
Editore: Rizzoli


Giudizio Sintetico


Si dice che alcune persone nascano con la professione futura cucita addosso; probabilmente è quello che è successo a Sara, donna sveglia e quasi trasparente, un fantasma, cresciuta professionalmente in Polizia con stretti legami ai Servizi e ritiratasi dopo la scomparsa del suo grande amore Massimiliano.

Sara è una donna invisibile, un’ombra che riesce a non essere osservata ma che analizza e cattura ogni dettaglio di chi è nel suo campo visivo, anche leggere labiale e movimenti, un dono e una maledizione che, negli anni di servizio, l’hanno portata a sfiorare casi passati alla storia della nazione.

In un parco della città, ogni sera al tramonto, Sara incontra Viola, compagna del defunto figlio e in attesa del nipotino della donna.

Sara ha abbandonato figlio e marito per amore di Massimiliano e, con questi incontri, le due donne sembrano stringere un legame sempre più forte e profondo di condivisione, un aiuto parallelo, tra sconosciute, per due anime che sembrano smarrite.

In un contesto di tranquilla vita di ritiro lavorativo, Sara viene contattata dall’amica e collega Teresa, bisognosa di un aiuto per scoprire quale mistero ruota attorno alla morte di un uomo facoltoso, di cui è stata arrestata e condannata la figlia di quest’ultimo, una ragazza dai molteplici problemi.

Un delitto già risolto bisognoso di una nuova osservazione, di nuovi dettagli, per permettere di chiudere il cerchio attorno ad un delitto misterioso, non solo per ottenere giustizia, ma per salvare inoltre una bambina in serio pericolo.

Un’indagine nell’ombra, invisibile, che Sara condurrà anche grazie all’aiuto di un poliziotto all’apparenza imbranato, Davide Pardo,  e all’imprevisto sostegno di Viola e delle sue capacità.

 

Il nuovo romanzo di Maurizio De Giovanni è originale e malinconico, unisce un mistero e un’indagine non ordinaria, ai pensieri interiori di una donna che sembra avere pochi motivi per andare avanti, per vivere con slancio la quotidianità.

La vitalità che dona l’ironico Pardo, unito al suo Bernese Boris, non stempera la nota amara dei ricordi di Sara e del grande amore per Massimiliano che, al’interno del romanzo, viene rivissuto grazie a dei ricordi di poche righe per capitolo.

Proprio l’ombra, l’anonima presenza di Sara e l’imperscrutabilità dei suoi gesti, saranno i protagonisti di un’indagine lenta, attenta e a tratti pedante, che riempie le pagine di questo romanzo con una storia povera di vita e slancio ma a tratti ricca di umorismo.

Tre personalità diverse che incuriosiscono per lo stile variegato che ad essi dedica l’autore, che entrano nel cuore del lettore che  rimane a tratti deluso dalla lentezza e dalla poca vitalità dell’indagine che ha uno svolgimento povero di colpi di scena e crucci logici.

Un libro ben scritto, una storia originale ma carente di vitalità, un’alternarsi di personalità, di ombre e ironie che colpiscono per ingegno e autenticità ma che non rompono il guscio per centrare il bersaglio nella mente del lettore.

Una storia nuova, un personaggio fuori dagli schemi di cui ci si affeziona, aiutanti improvvisi e ben uniti, in un contesto investigativo un pochino insapore.

In breve, non mi ha convinto particolarmente la trama, ma sono sincera nel dire che i personaggi mi hanno colpita, appassionata e hanno saputo alternare bene dosi di malinconia e ironia, tanto da sperare di poter leggere un’altra storia per riscattare il gusto di questo terzetto.


Maurizio De Giovanni
è nato nel 1958 a Napoli ed è visceralmente tifoso della squadra di calcio della sua città. È autore di racconti e opere teatrali, oltre che di due fortunatissime serie gialle che hanno per protagonisti il commissario Ricciardi e i Bastardi di Pizzofalcone; entrambe diventeranno presto fiction televisive. I suoi romanzi sono tradotti o in corso di traduzione nelle principali lingue.


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