Recensione “Sotto gli alberi” di Thomas Hardy – Fazi Editore –

Sotto gli alberi

– Thomas Hardy  –

Era una mattina di tarda estate, una mattina di rugiada persistete, quando l’erba nel’ombra non si asciuga mai. Fino alle undici le fucsie e le dalie restavano colme di piccole gocce e goccioline d’acqua, che mutavano il colore del loro luccichio a ogni movimento dell’aria, e altrove stavano appese ai rami come piccoli frutti d’argento.

Formato: Copertina flessibile

Pagine: 236
Genere: Romanzo 
Editore: Fazi Editore


Giudizio Sintetico


C’è sempre una prima volta, un primo incontro con un autore per poter “assaggiare” stile e storie scritte.

Con Thomas Hardy, che presenzia nella mia libreria con più titoli, ho deciso di iniziare da questa nuova uscita, “Sotto gli alberi”, pubblicata da Fazi Editore e presente in tutte le librerie dal 17 Maggio.

Con qualche timore ma affamata di scoprire e allargare la conoscenza di classici e autori di un certo spessore ho iniziato questa lettura, e le sorprese non sono mancate.

 

In un paesino inglese immerso nella verde campagna,  un gruppo di cantori sfila per raggiungere le case dei compaesani e deliziarli con le note delle canzoni preparate.

Il giovane Dick Dewy, figlio del carrettiere, è il suonatore di violino e, come gli altri, fa parte del coro di Mellstock.

Giunti alle porte della scuola, una figura emerge dalla luce delle candele e si affaccia a gustare le canzoni del coro: è Fancy Day la nuova direttrice.

Dick rimarrà affascinato e colpito fatalmente dalla bellezza di questa donna, iniziando un corteggiamento difficile, tenace ma ricco di ironia e teatralità.

In parallelo alla storia di Dewy e del corteggiamento di Fancy, il piccolo coro dovrà combattere una dura battaglia: Il nuovo vicario, Mr Maybold,  vuole sostituire il vecchio coro con un nuovo e moderno organo meccanico.

Questa vicenda, di sopravvivenza e opposizione tra classico e moderno, non mancherà di appassionare e divertire, affiancando una storia d’amore che nascerà ma dove non sapremo mai il reale esito amoroso.

 

Da “neofita” dell’autore, non posso fare paragoni rispetto ad altri romanzi scritti; posso però immaginare, grazie alle biografie lette nel tempo, che questa storia sia stilisticamente diversa dalle altre a cui ha abituato Hardy.

Forse non sempre racchiude, tra le righe delle sue trame, così tanta ironia e umoristica inglese (che molti non capiscono ma che rappresenta la più sottile arte del sorridere mondiale), arricchendo una storia d’amor e sopravvivenza dove aleggia speranza per i protagonisti a cui ci si affeziona.

Dick è un ragazzo impacciato, timido, che agisce e combina guai, guidato però da una determinazione unica che lo porterà a raggiungere lo scopo prefissato.

L’altezzosa Fancy invece appare come una ragazza vanitosa e sciocca, il lettore si chiede cosa mai possa esserci oltre alla bellezza per meritare così tanto impegno da parte del povero Dick.

Per questo che, giunti alla fine, ci si chiede…sicuri ci sia un lieto fine? Soprattutto grazie alla maestria di Hardy che suggerisce note stonate e segreti alle porte nella scelta (non proprio d’amore) della frivola Fancy.

Lo stile di Hardy è ovviamente, e me lo aspettavo, denso di descrizioni poetiche e armoniose; la natura è coprotagonista nella storia insieme ai personaggi e alle melodie che appaiono e spezzano il procedere della lettura.

Ho amato i dialoghi ironici, gli scambi conviviali e i momenti di festa collettiva dove ironia e allegria si mescolavano in una perfetta sincronia narrativa.

Un libro classico “diverso”, forse non l’ideale per capire e comprendere lo stile dell’autore.

Spicca il linguaggio descrittivo e la maestria con cui Hardy compone la sua opera, che prosegue senza grandi colpi di scena ma densa di sfumature poetiche.

Sicuramente “sotto gli alberi”  ha stuzzicato la voglia di leggere altro dell’autore e continuare ad allargare gli orizzonti sullo stile ottocentesco che tanto è denso e carico di eleganza.


Thomas Hardy


Poeta e romanziere inglese, nasce nella contea del Dorset il 2 giugno 1840. All’età di ventidue anni si trasferisce a Londra e inizia a scrivere poesie che hanno come tema la vita rurale. Non riuscendo ad arrivare al pubblico con la poesia, decide di tentare maggior fortuna con la narrativa. Fazi Editore ha pubblicato Nel bosco (2015), Via dalla pazza folla (2016), Due occhi azzurri (2017). Muore a Dorchester l’11 gennaio 1928.


 

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