Recensione de “L’aroma del caffè” di Maurizio Persiani

L’aroma del caffè

– Maurizio Persiani  –

“Emiliano, incerto tra andare subito al commissariato o ignorare l’invito e rinviare al giorno dopo, decise per la prima soluzione. Non aveva nulla da temere, a meno che… Allungò il passo. Entro dieci minuti avrebbe bussato alla porta di Reggiani” 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Romanzo giallo
Pagine: 104
Editore: NeP Edizioni


Giudizio Sintetico


Mi sono chiesta se gli indizi contenuti nella sinossi che promettevano una storia così complessa potessero essere svolti e descritti in un romanzo di cento pagine, Maurizio Persiani è autore di numerosi romanzi brevi e quindi sono stata felice di “tuffarmi” in questa lettura ambientata a Forte dei Marmi…

Ascoltare una conversazione telefonica può cambiare l’esistenza, in bene o in male. Per Emiliano, giovane e affermato designer di moda, quella conversazione telefonica cambierà la sua vita in peggio. Una semplice telefonata ascoltata mentre è seduto al tavolo di un bar a Forte dei Marmi, perso nel ricordo di Lorena, la compagna che lo ha abbandonato.

Diventato involontario testimone del mandante di un omicidio che avviene di lì a poco, si troverà pericolosamente coinvolto tra spacciatori, evasori fiscali e mafiosi, in una serie di cruenti delitti. Per uscirne collaborerà con il commissario Fosco Reggiani che indaga sul caso, anche se non sarà facile venire a capo della situazione che si complica ulteriormente quando anche Lorena entra nelle mire di chi vuole sbarazzarsi dello scomodo testimone.

“L’aroma del caffè” è un romanzo giallo dalla breve durata, un lettura veloce che non risparmia però sulla trama, una storia ricca di colpi di scena e intricati risvolti che si muovono attraverso sentieri paralleli e che toccano, in diversi frangenti, malavita, pedinamenti e un’indagine tutta di intelletto e intuizioni.

Il protagonista Emiliano è un ragazzo come tanti, con un lavoro precario e una vita che scorre quasi impotente di fronte alla routine quotidiana.

L’ascolto involontario di una telefonata dai chiari toni violenti, lo pone al centro della storia come testimone involontario di un omicidio che sta per essere commesso.

Le implicazioni saranno molte, la rete su cui si troverà ad indagare il commissario Reggiani, aiutato da Emiliano,  sarà vasta e imprevedibile.

La caratteristica che più mi ha colpito di questo romanzo è il parallelismo tra bene e male, la risoluzione del caso ci viene servita poco prima della fine dai “cattivi” e abbiamo modo di gustare poi i passaggi che portano il commissario Reggiani ad inserire i tasselli giusti all’interno del Puzzle.

Una scelta inusuale ma molto interessante proprio per l’originalità della soluzione.

Per la lunghezza del romanzo, che non nego avrei preferito fosse maggiormente articolato e condito di azione per il piacere di passare tempo in compagnia dei protagonisti, credo che sia sufficiente per avere chiari i fatti e l’intera narrazione.

Proprio per la rapidità della lettura, non ci sono descrizioni superflue ma avviene tutto velocemente, scandendo la letture a ritmo sostenuto e avvincente che porta il lettore a “divorare” l’intero libro.

Credo che “L’aroma del caffè” sia un giallo adatto a chi ama le letture veloci senza voler rinunciare agli schemi dei romanzi gialli, a chi ama l’azione e l’intelletto senza  far a meno del piacere della narrazione.


Maurizio Persiani è nato a Roma, dove vive e lavora. È giornalista professionista. Ha scritto diversi racconti, alcuni dei quali pubblicati nelle raccolte di novelle contemporanee: “Racconti di tenebra” (1987, Newton Compton Editori) e “Racconti d’incubo” (1988, Newton Compton Editori) a cura di Gabriele La Porta. Con Piero Bernacchi ha scritto il romanzo di fantapolitica: “La porta grigia” (Edizioni Era Incontro). Per i caratteri della MD Moderata Durant, ha pubblicato il romanzo “Il Greco” riproposto da NarrativaePoesia nel 2011. Alla stessa casa editrice appartengono: “Hoama, i segreti di Ostia” (2008), prima opera edita da NeP edizioni (allora NarrativaePoesia), “Maga” (2009), “Il colpo del coniglio” (2010), “Es la historia de un amor…” (2011), “O Curandeiro” (2012), “Le campane di Mücheln” (2013), “Ciao, chi sei?” (2014). Ha curato anche l’edizione di “Anime sparse” (2009, NarrativaePoesia) e “Anime sparse due” (2010, NarrativaePoesia), raccolte di racconti, storie, poesie e saggi di autori vari e l’edizione speciale di “Me” (2013), una raccolta di racconti nata come progetto su Facebook e “Amore, scendo alla prossima” (2015), una raccolta di racconti brevi. “La Tessera mancante” (2016), “Il bandolo della matassa” (2017) e “L’aroma del caffè” (2018) sono i suoi ultimi tre romanzi brevi.


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