Recensione “Lettere dal carcere” di Nelson Mandela – Il Saggiatore –

Lettere dal carcere

– Nelson Mandela  –

“Ricorda che la speranza è un’arma potente anche quando tutto è perduto. Tu ed io, comunque, abbiamo ottenuto tanto nel corso degli anni e ne stiamo traendo vantaggi in molti aspetti importanti. Sei nei miei pensieri in ogni momento della mia vita”.” 

 

Formato: Copertina flessibile

Genere: Lettere
Pagine: 812
Editore: Il Saggiatore


Giudizio Sintetico


La pubblicazione delle Lettere dal carcere di Nelson Mandela è il più bel regalo che Il Saggiatore potesse fare a tutti coloro che, ancora oggi a cinque anni di distanza dalla sua scomparsa, non smettono di riconoscere nel leader sudafricano un esempio di lotta per la libertà e la democrazia, il più bel tributo che potesse essere rivolto a “Madiba” a 100 anni dalla sua nascita.

Anche se sono passati 28 anni da quel giorno, ho ancora perfettamente negli occhi l’immagine di me e della mia famiglia seduta di fronte alla televisione per assistere alla scarcerazione di un leader che ha fatto la Storia, e non solo del Sudafrica. Restano vivi nella mia mente i passi di quell’uomo –  la cui vita per me si limitava ai racconti e alle spiegazioni dei miei genitori – che camminava verso la libertà all’uscita dalla prigione di Victor Verster dopo 27 anni di carcerazione. Ero solo un ragazzino ma comprendevo bene la portata epocale di quell’avvenimento. Oggi, leggere le lettere di Mandela dal carcere mi ha riportato alla mente proprio quei momenti, facendomi ripensare a ciò che conoscevo della sua vita, del suo impegno, dei valori della lotta all’apartheid, consentendomi però anche di avvicinarmi  ad alcuni aspetti umani che potevo solo immaginare e che invece queste pagine mi hanno permesso di scorgere da vicino.

“La nostra causa è giusta. È una lotta per la dignità umana e per una vita onorevole. […] Possiamo essere sinceri e diretti senza essere avventati e offensivi, educati senza essere servili, possiamo attaccare il razzismo e i suoi mali senza incoraggiare sentimenti di ostilità”

Dal libro – che raccoglie oltre 250 lettere – emerge la straordinaria forza dell’esercizio della scrittura che ha costituito un elemento fondamentale al sostegno della lotta di Mandela dal carcere, scrittura che ha contribuito ad allontanare lo spettro dell’arresa di fronte a 27 anni di soprusi, permettendo oggi a chi legge di conoscere ulteriormente alcuni aspetti pubblici del Mandela attivista e, al tempo stesso, di far luce sugli aspetti più intimi dell’uomo e della sua famiglia.

Questo libro è una preziosissima raccolta documentale che ha il merito, non secondario, di tenere viva la memoria sulla storia moderna del Sudafrica e sui suoi anni più bui, quelli dell’apartheid, segregazione razziale contro la quale si mobilitarono le coscienze collettive del mondo intero.

“Lettere dal carcere” non è “soltanto” una meravigliosa raccolta di scritti, è il frutto di un raffinato e paziente lavoro di raccolta di missive custodite in diversi archivi; un’operazione di ricerca documentale che ha permesso di originare un libro nel quale, oltre a leggere i testi, è possibile vedere anche alcune fotografie e le copie delle lettere originali, reperti e testimonianze che contribuiscono a dare ulteriore forza all’opera.

“Il potere del pensiero positivo e I risultati del pensiero positivo, entrambi scritti dallo psicologo americano Norman Vincent Peale, possono essere una lettura appagante. La biblioteca municipale dovrebbe tenerli a disposizione. Non do importanza agli aspetti metafisici dei suoi argomenti, ma considero di grande valore la sua visione sulle tematiche fisiche e psicologiche. Il suo punto di partenza è che non importa tanto la malattia di cui uno soffre, quanto piuttosto il proprio atteggiamento verso di essa. L’uomo che dice “sconfiggerò questa malattia e vivrò una vita felice” è già a metà strada verso la vittoria”

L’insieme delle lettere è profondamente toccante, sono pagine ricche di sentimenti e valori che travolgono il lettore come una valanga costringendolo a molteplici riflessioni, sul passato e sulla  contemporaneità.

La speranza è il più grande insegnamento che emerge da queste pagine, un sentimento che chi legge non può fare a meno di far diventare proprio.

In un’epoca in cui i valori sembrano venire sempre meno, questi scritti rappresentano la migliore testimonianza di idee di libertà e giustizia, della forza di un uomo che non si è arreso ai molteplici tentativi messi in atto per  fiaccare la sua lotta, un esempio di forza che illustra come anche dal buio di una prigione possa nascere l’alba della libertà.


Nelson Mandela (1918-2013) è stato il simbolo della lotta contro l’apartheid in Sudafrica. Unitosi all’African National Congress, per anni ha lottato contro le politiche di apartheid messe in atto dal National Party nel secondo dopoguerra. È stato arrestato nel 1962 e rilasciato nel 1990, dopo più di ventisette anni di carcere. Premio Nobel per la Pace nel 1993, nel 1994 è stato il primo presidente democraticamente eletto del Sudafrica e il primo nero a ricoprire questo ruolo. La sua autobiografia, Lungo cammino verso la libertà (Feltrinelli, 2012), è un best seller mondiale.


 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *